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martedì 27 aprile 2010

PROSTITUZIONE IN INDIA E IL COLORE DELLA PITTURA

Mi vien da dire che se Matisse fosse stato fotografo invece che pittore avrebbe certamente fatto lui queste fotografie,con questi colori lussureggianti.
In quale altro modo riflettere le contradizioni e il fascino esotico di un paese immenso come l'India?
Purtroppo ignoro il nome del fotografo che ha realizzato questo reportage,quello che è certo è che ispira gli artisti amanti dell'Orientalismo a cimentarsi con l'India,con il suo colore,con il suo unto vitale e aromatico,con la sua bassezza umana e la sua allegra innocenza,come quella che esprimono gaie alcune prostitute in queste immagini le quali ci restituiscono una promiscuità erotica da bordello Pompeiano.













2 commenti:

  1. je n'y connais absolument rien à l'histoire de la prostitution...Mais aucune couleur , aucune atmosphère ne peut rendre la liberté à ces femmes qui affichent un sourire de désarroi...Pauvres hommes incapables de transmettre fantasmes et orgasmes à leurs compagnes au nom de coutumes ou religions ou autres...je crois que là sont les origines de la prostitution....Aux femmes en payer les conséquences...comme de coutumes!!!

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  2. Commentaire magnifique S,je vai le traduirre pour toi:
    "Non conosco assolutamente nulla della prostituzione...ma nessun colore,alcuna atmosfera puo rendere la libertà a queste donne che lasciano affiorare un sorriso di disperazione...Poveri uomini incapaci di trasmettere fantasmi e orgasmi alle loro compagne a nome e in nome di costumi o religioni o altre "tradizioni" che stanno all'origine della prostituzione...Alle donne di pagarne le conseguenze...come dei costumi!!!"

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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)