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sabato 12 ottobre 2013

PRIEBKE CON KAPPLER MINACCIO DI USARE I GAS NERVINI CONTRO I ROMANI E IL VATICANO




Paolo Giachini, legale di Erich Priebke: "lui era credente, ha diritto ai funerali in chiesa. "

Curioso vero ? A quel pdm di Priebke sono proibite le esequie finebri in chiesa,vai a sapere perchè...!
I funerali di Erich Piebke non saranno celebrati in nessuna chiesa di Roma. Il Vicariato di Roma non ha indugi e scende in campo vietando riti funebri nei suoi edifici di culto per il boia delle Fosse Ardeatine.
Oh pero' uno che prega per lui lo hanno scovato...
Forse perchè si lamenta dello scarso interesse alla sua causa da parte del Vaticano dopo l'estradizione dall'Argentina per crimini di guerra (...) noto che a suo tempo la chiesa tanto aiuto i nazisti nella fuga verso l'America Latina,la mitica "Rat Line" o via dei topi.
Oppure...oppure perchè Kappler di cui Priebke era l'aiutante di campo respinse ogni mediazione da parte degli emissari di Pio Xll° in favore degli ostaggi che di li a poco sarebbero stati fucilati per rappresaglia alla strage di "via Rasella" ?
Forse,pero date una occhiata alla testimonianza qui sotto estratta da qui (riveduta e corretta perchè mal tradotta)

Kappler se non lo sapete,degno compare di Priebke, aveva predisposto durante la seconda guerra mondiale su ordine di Hitler  un piano di invasione del Vaticano !
Minaccia già espressa da tempo,Pio Xll° ne era perfettamente al corrente e non poco angosciato.
La genesi del progetto risale a Hitler; Kappler pieno di zelo aveva predisposto un piano per il 20 dicembre del 1943, i tedeschi irritati sapevano bene che vi erano nascosti non solo ebrei ma anche uomini politici di ogni tendenza,tra cui comunisti e socialisti,tutti ostili al nazismo.
Si ipotizza che   Kappler aspettava un ordine,anche solo un cenno da Hitler o  forse che aveva agito di sua volontà per ingraziarsi il Fuhrer;si viene a conoscenza del fatto da un colloquio con un ufficiale del controspionaggio militare italiano con Kappler stesso,ebbe a dire a questo ufficiale: "Io occupo il Vaticano, poi quella che potrebbe apparire una disobbedienza si trasformerebbe in un riconoscimento da parte di Hitler,un premio ad una più che condivisibile iniziativa ." 
Il 20 dicembre del 1943, il comando germanico aveva fatto giungere a Roma e immagazinato ingenti riserve di gas nervini, probabilmente con l'intento di usarli contro la popolazione romana in caso di insurrezione all'atto dell'occupazione dello stato del Vaticano.

Risulta che i gas non vennero mai usati contro gli americani e gli alleati che all'epoca già occupavano l'italia centrale e il sud.
Un mese prima, padre Pancrazio, nella sua mediazione infaticabile e generosa presso i comandi tedeschi per altri ostaggi, un ebbe un colloquio con l'aiutante di campo del tenente colonnello Kappler, il tenente Erik Priebke, per sapere se le SS stavano per davvero per invadere gli istituti religiosi e anche il Vaticano; Priebke naturalmente negò questo,ma disse sorridendo ironico : " Sappiamo che in Vaticano sono nascosti molti ebrei. Lo dica al papa ".
Più che evidente e sottointesa la minaccia, una conferma indiretta.
A sua volta  padre Pfeiffer, il 10 novembre 1943, ebbe un colloquio con papa Pio XII per riferire della minaccia implicita nelle parole del tenente Priebke .  

Insomma la Chiesa se l'è legata al dito forse ?    



2 commenti:

  1. Qual era la posizione delle chiese rispetto alla persecuzione degli Ebrei? Il Papa parlò mai contro i nazisti?

    Quando i nazisti salirono al governo, il capo della Chiesa Cattolica era il Papa Pio XI. Anche se dichiarò che i miti di "razza" e "sangue" erano contrari all'educazione cristiana (in un'enciclica del marzo 1937), non menzionò e tanto meno criticò l'antisemitismo. Il suo successore, Pio XII (il Cardinale Pacelli) era un filo-tedesco che si mantenne neutrale durante il corso della Seconda Guerra Mondiale. Sebbene il Vaticano fosse a conoscenza, già nel 1942, dello sterminio degli ebrei nei campi di concentramento, le uniche dichiarazioni pubbliche del Papa non andavano al di là delle condoglianze per le vittime dell'ingiustizia e richiamavano ad una condotta di guerra più umana.

    Sebbene non ci fossero risposte da parte del Papa Pio XII, vari nunzi apostolici svolsero importanti ruoli nelle operazioni di liberazione, specialmente i nunzi dell'Ungheria, Romania, Cecoslovacchia e Turchia. Non era molto chiaro in quale modo operassero dietro istruzioni del Vaticano. In Germania la Chiesa Cattolica non si oppose alla campagna antisemita nazista. La Chiesa fornì alle autorità naziste i registri che consentirono di rintracciare persone di origine ebraica, e si limitò ad aiutare i cattolici non-Ariani. Sebbene i sacerdoti cattolici protestassero contro il programma nazista dell'eutanasia, pochi, fra cui Bernard Lichtenberg, si pronunciarono contro lo sterminio degli ebrei.

    Nell'Europa Occidentale, il clero cattolico si pronunciò pubblicamente contro la persecuzione degli ebrei e collaborò attivamente alla loro liberazione. In Europa Orientale, invece, la gran parte del clero cattolico si mostrò meno disponibile ad offrire il proprio aiuto. Il Dr. Jozef Tiso, capo dello stato della Slovacchia e sacerdote cattolico, cooperò attivamente con i tedeschi alla pari di molti altri sacerdoti cattolici.

    La Chiesta Protestante e quella Ortodossa Orientale reagirono in maniera differente. In Germania, per esempio, nella chiesa protestante c'erano coloro che appoggiavano i nazisti e rispettavano la legislazione antiebraica e inoltre proibivano ai cristiani di origine ebraica di esserne membri. La Chiesa Confessori del pastore Martin Niemoller difese i diritti dei suoi cristiani di origine ebraica ma non protestò pubblicamente contro le sue persecuzioni né condannò le misure prese contro gli ebrei, tranne che in un memorandum inviato a Hitler nel maggio del 1936.

    Nei vari paesi dell'Europa occupata la posizione delle chiese protestanti era differente. In Danimarca, Francia, Olanda e Norvegia le chiese locali e/o gli ecclesiastici più eminenti protestarono pubblicamente contro la deportazione degli ebrei. In altri paesi (Bulgaria, Grecia e la ex-Jugoslavia), i capi delle chiese ortodosse intervennero, in favore della comunità ebraica, intraprendendo azioni che, in alcuni casi, condussero alla liberazione di un gran numero di ebrei.

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  2. La tua lista è esaustiva ma incompleta ! Ti cito solo un dettaglio:l'Olocausto Croato .
    E lo sterminio di quasi un milione di serbi ortodossi e ebrei etc, dove lo metti ?
    In ogni caso dopo la battaglia di Mosca e Stalingrado con la contro offensiva russa "guerra patriottica" ci fù tutto uno sbattere di ali e virtù che sfioravano la santità,non prima dello scoppio del II° conflitto mondiale.

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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)