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giovedì 27 ottobre 2011

STEVE JOBS PASSATA LA SBORNIA AGIOGRAFICA VOCI CONTRO



 


Richard Stallman sulla morte di Steve Jobs: "Felice che se ne sia andato" parla la voce più autorevole del web !


 

''Felice che Steve Jobs se ne sia andato. E' la fine della sua influenza maligna sul mondo del software''. Questa è stata l'espressione che Richard Stallman ha voluto utilizzare per commentare la scomparsa di Steve Jobs(ne abbiamo parlato QUI) sul suo sito.

La nota prosegue: "Steve Jobs, il pioniere del computer inteso come prigione resa cool, progettato per separare gli stolti dalla propria libertà, è morto. Come il sindaco di Chicago, Harold Washington, disse del corrotto precedente sindaco Daley, non sono felice che sia morto, ma sono felice che se ne sia andato. Nessuno merita di dover morire, né Jobs, né Mr. Bill, nemmeno le persone colpevoli di mali peggiori dei loro. Ma tutti ci meritiamo la fine dell'influenza maligna di Jobs sul computing. Purtroppo, quell'influenza continua nonostante la sua assenza. Possiamo solo sperare che i suoi successori, nel proseguirne l'eredità, siano meno efficaci" continua a leggere....
 

100cosecosi
Steve Jobs,l'uomo che ha "rivoluzionato la tecnologia"  permettendovi di vedere la miseria umana,le sue contradizioni attraverso una percezione più vicina con la stessa cinica indifferenza di prima (...) l'uomo che vi ha permesso un più ampio tour intorno al vostro ombellico mettendovi in connesione diretta con la desolazione di quello degli altri e di quello universale della sua stessa azienda la Apple (...) ha inizialmente rifiutato ogni intervento chirurgico atto a guarirlo dal cancro,ha preferito ogni genere di medicina alternativa con gran cruccio della sua famiglia,degli amici e dei suoi medici.
Ha speso mesi di navigazione in internet alla ricerca di ogni possibile rimedio naturale,dai succhi di frutta alle erbe  sino all'agopuntura e altri metodi "terapeutici" dopo aver esaurito i Mantra,le preghiere,e una bella sfilza di guru locali lautamente compensati (...) il tutto ancora oggi oggetto di polemiche e discussioni sulla loro reale efficacia terapeutica da parte del mondo scientifico (...)


Stà per uscire « Steve Jobs », scritto Walter Isaacson, ed. Simon & Schuster, octobre 2011
Una biografia autorizata (se parli bene di me ti pago pure) del fondatore di Apple negli Stati Uniti ricca di annedoti ed episodi inediti sulla vita e la morte dell'uomo per la cui quale scomparsa il 5 Ottobre il mondo ha pianto con profonda sorprendente inattesa commozione .
24 ore dopo ripresosi dallo schock,uscito dal letargo il mondo per voce di qualche blogger ha cominciato ad aprire gli occhi,forse il genio non era tanto tanto rivoluzionario e anzi non pochi hanno avanzato l'ipotesi si trattasse di un fascista reazionario,patologico... per chi avesse qualche dubbio si consiglia un giretto nelle fabbriche che hanno in appalto il montaggio degli ammenicoli componentistica, finiture e assemblaggio compresi in Cina !
Vabbhè quelli sono comunisti passi...

Obama dovrebbe essere " più comprensivo  verso le imprese e prendere qualche esempio dalla Cina dove è più facile costruire stabilimenti senza burocrazia,legislazione sul lavoro e costi inutili "...

La biografia di di Walter Isaacson, del quale il New York Times pubblica dei lunghi estratti racconta come Steve Jobs ha fatto fronte alla sua malattia (dopo esserne stato informato nell'Ottobre 2003,dapprima l'ha tenuta segreta fatta eccezione per una ristretta cerchia di amici sino al Luglio 2004 riuscendo a nasconderla persino ai dirigenti della Apple,a supporre nel pieno dello spirito puritano che interpreta la malattia come una punizione divina...vero pero che era Buddista,e insomma sempre pensiero magico è!
Riusciranno i nostri eroi a narrarne le gesta epiche e a farne nonnostate certe scelte di Jobs,quelle che lo hanno condotto alla morte a farne un eroico epico interprete dei nostri tempi? Sarà un best Sellers la biografia? Ebbene si,si venderà a milioni di copie,fateci caso tutto quello che non è equiparabile per complessità e profondità "alla ricerca del tempo perduto" di Marcel proust è destinato al successo,una regola che ben conosce Hollywood !
Come nell'Arte Contemporanea oggi tutto è innanzitutto Marketing e Jobs era un grande piazzista.
Se poi la biografia  virerà suppongo sull'eroismo competitivo in termini tecno e alla fine si avvierà suo malgrado giù a dirotto per le lande sado-maso-doloriste  del neo Cristo tecnologico,quello che finalmente sà annunciare come nessuno la buona novella e riesce persino a vendertela abbigliandola con il vestitino della prima comunione (bianco) !Si vedrà;pare possibile,ci sono standard fissi nellprassi dell'agiografia all'americana...
"L'ano-dotto",pardon l'annedoto che non troverete nella biografia ve lo cedo io a gratis "sapete qual'è la differenza tra Jobs e Gheddaffi ?
Il primo ha certamente litigato con tutti come e più di  Gheddaffi ma rispetto al Rais è riuscito pure a prendersela con se stesso oltre ogni limite dell'umano sopportabile,un  stoicismo che i biografi con sagacia sofista riusciranno a spacciare per virtù oltre che a monetizarla.

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