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giovedì 4 agosto 2011

A Londra la sharia degli imbecilli

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Strict: Posters east London warn passers-by that they are entering a zone where Islamic rules are 'enforced'Dal 2007 riaffiorano periodicamente  notizie che vogliono Londra dominata dagli "islamici". Ieri un conoscente mi ha inviato un messaggio allarmato di questo tenore:

Nella Londra est, soprannominata Londonistan, c'è un gruppo di musulmani che dichiarano attraverso manifesti che alle Olimpiadi 2012 vigerà in quel quartiere la Sharia, che le donne dovranno coprirsi e stare lontane dagli uomini per strada, che sarà vietato il commercio di alcool ecc ecc. Nelle moschee londinesi è illegalmente praticata la sharia, si celebrano ripudi delle mogli da parte dei mariti, ci sono persone che dirimono contese puniscono reati all'interno della comunità islamica prescindendo dalle leggi inglesi

La fonte sarebbe un articolo a pagina 17 de Il Messaggero di ieri, firmato da Deborah Ameri. Ci sarebbe da allarmarsi se la notizia non fosse del tutto inverosimile, per quanto simile ad altre che periodicamente vengono messe in giro da gente che abusa del titolo di giornalista per dedicarsi alla propaganda gradita agli editori di riferimento.

Niente di nuovo in realtà e niente che corrisponda alla descrizione inviatami. Prima di tutto non ci sono manifesti, ma solo un po' di adesivi attaccati in qualche strada di Londra, poi non c'è nessun  "gruppo di musulmani", c'è solo il povero e notissimo Choudary, uno sfortunato estremista islamico che si atteggia a leader musulmano senza fortuna e senza seguito. E che già in occasione del matrimonio di William e Kate aveva diffuso adesivi simili,  nei quali consigliava di stare lontani dall'abbazia di Westminster perché un attentato in quell'occasione era "altamente probabile". All'epoca i giornali italiani ne avevano abbastanza di William & Kate e il povero Choudary qui da noi non se lo calcolò nessuno.

Non per niente, alla faccia della sua crociata moralista, il Daily Mail ha pubblicato foto di Choudary che da studente fumava canne, tracannava birra giocando a carte e persino mentre si guardava i film porno.
Una macchietta come tante ce ne sono anche da noi, se restano a piede libero è perché nessuno li prende sul serio.

Oggi invece; complici probabilmente la tradizionale penuria estiva di notizie e il "bisogno" di tornare a pompare la "minaccia islamica" dopo la strage di Oslo; non solo Choudary fa notizia, ma viene anche pompato all'inverosimile, trasformato in un gruppo e a ruota si aggiungono balle mostruose sulla pratica della Sharia a Londra.

In realtà in Gran Bretagna dal 2008 è concesso il ricorso alla Sharia per la definizione di alcune contese di carattere civilistico, ma solo con il consenso delle parti  e, ovviamente, nel rispetto delle leggi inglesi. Consenso tra le parti significa che le due parti in causa devono essere d'accordo ad affidare la definizione della loro controversia a un giudice terzo diverso da quello offerto dai tribunali dello stato. Un po' quello che accade in Italia e in tutti i paesi del mondo con l'arbitrato, che è un istituto giuridico antichissimo e per niente islamico.

Materia del contendere devono ovviamente essere i "diritti disponibili". Niente ripudi delle mogli che sciolgano i matrimoni civili quindi e ancora meno l'applicazione della Sharia come pena per i delitti. Il che dovrebbe esere abbastanza intuibile anche per il giornalista più scarso, ma sono anni che ormai si va avanti così.

Basta pensare al passaggio successivo, quello dell'applicazione della pena, per rendersi conto che si tratti di fantasie infondate. Una volta comminata la pena, come farebbero per l'esecuzione? Uccisioni sulla piazza di Londonistan? Detenzioni in carceri abusive? Amputazioni degli arti dei rei praticate nei sottoscala? E i colpevoli, sono così stupidi da consegnarsi alla giustizia penale "islamica" o sono rapiti da forze irregolari di polizia islamica e trascinate di fronte alle corti islamiche?


Seizing control: Activist Jamaal Uddin puts up one of the Sharia stickers in Leyton, in the East London borough of Waltham Forest
Tutte domande che chi vuole credere o vuol far credere alla minaccia islamica evita accuratamente di porre o di porsi, va così nell'Italia del terzo millennio, meglio un Choudary che niente, tutto pur di distogliere l'attenzione da Breivik e continuare a giustificare l'islamofobia come se nulla fosse successo. Breivik condannato all'oblio, i Choudary a far notizia.

Come al solito un insieme terrificante di stronzate (cit. Frankfurt) che si diffondono viralmente e che alla fine convincono i meno informati della reale esistenza di zone sottratte all'autorità degli stati europei e affidate alla giustizia del feroce Saladino.

Balle, balle su balle e ancora balle, buone per chi vuol sentirsi raccontare notizie del genere e buone per la proaganda razzista che alimenta le guerre e alleva piccoli Breivik all'ombra delle iistituzioni dei paesi civili, quelli che si vantano di "esportare la democrazia", un'altra balla come ua ciliegina su una torta di balle.

La "notizia" sembra fatta apposta per eccitare certi animi e sarà accolta con acritico favore da molti. Quelli che per almeno dieci anni hanno creduto nella "minaccia islamica" e che ora sono molto a disagio nello scoprirsi complici della molto più reale e concreta "minaccia razzista" rappresentata da Breivik e dai suoi fan.




P. S. Una standing ovulation a parte merita l'ultima fatica di Magdi Allam su Il Giornale di Reggio (chez quello di Berlusconi devono essere andati in overdose di ridicolo), che nel suo ultimo pezzo prima afferma che Breivik è un neo-nazista e poi che:

"... è proprio la consapevolezza che Breivik è un criminale da conoscere seriamente alla luce del sole e non un  pazzo da relegare gradualmente nell’oblio, mi porta a considerarlo come il figlio degenere dell’ideologia del multiculturalismo così come Osama bin Laden è stato il figlio degenere dell’ideologia di un globalismo ".

Non fa una piega, il nazismo lo sanno tutti che è il prodotto del multiculturalismo (aka multietnicità), nella Germania Nazista e nei paesi dove ha attecchito il nazifascismo c'erano un orribile melting pot e un sacco di musulmani e (soprattutto) ebrei molesti, non  tranquille e omogenee culture ed etnie dedite alla pacifica tradizione cristiana, come piacerebbe ad Allam e agli altri crociati. Per questo i nazifascisti "reagirono male". Lo sanno tutti che sono stati provocati, proprio come Breivik, secondo lo stesso Allam di qualche giorno addietro.


Curiosamente Allam sorvola sull'essere cristiano di Breivik e anche sul suo favore per Israele e l'ebraismo. Che sia un cristiano Allam l'ha già negato decisamente, che attinga alla corrente islamofoba che vede in Israele e nell'ebraismo un alleato contro l'invasione islamica, preferisce continuare ad ignorarlo, chissà perché.

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