

Squadre di tombaroli armati di sofisticati metal detector per scovare anelli, bracciali, fibbie, medaglie oppure monete, molto ricercate e richieste dai collezionisti. Saccheggiavano le necropoli, ma anche le aree dove sorgevano antiche città. Quarantasette le persone indagate per ricettazione, violazione in materia di ricerche archeologiche e impossessamento illecito di beni appartenenti al patrimonio dello Stato. Operavano in particolare nelle zone di Castellaneta e Laterza, Metaponto e Montescaglioso. L'organizzazione è stata scoperta dai militari del comando carabinieri tutela patrimonio culturale-nucleo di Bari che hanno recuperato 2.298 beni archeologici (monete, monili ma anche reperti in ceramica, oggetti in metallo, selci, fossili, frammenti in terracotta e ossei, statuette). Pur di reperire il materiale da rivendere, i malfattori (sorpresi anchedi notte in flagranza) non si facevano scrupolo di utilizzare escavatori, rivoltando la terra per individuare le tombe da saccheggiare, distruggendo in questo modo anche i delicati recipienti in ceramica decorata che venivano utilizzati per l'offerta simbolica di cibi e bevande - LEGGI L'ARTICOLO
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)