PERCHé LA SCOMPARSA DI LUCIAN FREUD HA COLPITO NON SOLO IL MONDO DELL'ARTE MA L'OPINIONE PUBBLICA - LA DOPPIA VITA TRA EROS E THANATOS DEL NIPOTE DI SIGMUND, LONTANO DAL MERCATO DELL’ARTE E (CHE LO ADORAVA) PER DEDICARSI AD UNA ESISTENZA DIVISA TRA ATTRAZIONE FATALE PER LO SQUALLORE (POMERIGGI NELLE LERCE AGENZIE DI ALLIBRATORI) E LA VITA MONDANA D’ALTO BORDO CON I REALI D’INGHILTERRA - TANTI FIGLI (ALMENO UNA VENTINA) E UNA SOLA INTERVISTA IN 25 ANNI…
Fonte-Jeffrey Bernard, il celebre giornalista ubriacone, raccontatore per
eccellenza della vita bohémienne e borderline criminale londinese,
scrisse con malcelata ammirazione, nei primi anni Sessanta, che "Lucian
Freud ha quadrato il cerchio come nessun altro: è riuscito come nessuno
finora a vivere una doppia vita, coniugando l'attrazione fatale per lo
squallore con quella altrettanto forte per la vita mondana di altissimo
bordo. Passa il pomeriggio dai ‘bookies' (le lerce agenzie degli
allibratori) fra gli operai irlandesi, spesso ubriachi, a puntare
fortune pazzesche, poi passa le serate nei salotti della principessa
Margaret e dei suoi amici".
Non che la sorella cadetta della regina Elisabetta non conoscesse da
sé il losco "demi-monde" della capitale britannica: insieme a Freud,
all'amico-rivale Francis Bacon, a cronisti come Bernard, ad attori e
persino gangster, frequentava certi bar privé a Bayswater e a Soho, come
il Colony Room, dove si anticipava la Swinging London di almeno un
decennio. Lucian Freud girava per la capitale in cerca di figure
"brutte", ambigue e in buona parte socialmente emarginate.
Non
è un caso se, nel dopoguerra, scelse l'allora malfamato quartiere di
Paddington per vivere: ci trovava molto facilmente i soggetti più
adatti. Gli altri modelli li cercava durante le cene esclusive della sua
vita "alta". Questo rampollo dell'altissima borghesia berlinese, nipote
di Sigmund Freud e figlio per linea materna di una ricchissima famiglia
di mercanti, affascinava i reali, gli aristocratici, i ricchi e i colti
con la sua bellezza saturnina, la sua cultura immensa e l'ironia per
metà ebraico-tedesca, per metà inglese.
Per oltre mezzo secolo, "le tout Londres" si è stesa davanti a lui, e
non soltanto in senso metaforico. Oltre alle sue cinque figlie (tutte
di successo, dalla designer di moda Bella Freud alle scrittrici Annie e
Esther Freud), avute dalle sue due mogli (la seconda era stata la
tragica Lady Caroline Blackwood, colonna portante della vita mondana
trasgressiva londinese), Freud aveva riconosciuto un'altra decina di
figli, a cui si aggiungono una ventina di presunti tali. Sono così tanti
che, nel suo obituary pubblicato ieri, il Times se l'è dovuta cavare
con un surreale "Freud ha lasciato molti figli".
Divorziato dalla Blackwood nel 1957, non si è più sposato, né ha
vissuto con nessuna delle sue tante conquiste. Generosissimo per quanto
riguarda attenzioni sociali e sessuali, fu assai parco nei confronti dei
media. Nell'ultimo quarto di secolo, il vecchio re della Swinging
London ha concesso giusto un'intervista in più rispetto alla sua rivale
femminile ideale, la Regina madre - famosa per non aver mai parlato a un
giornalista.
In sessant'anni non ebbe mai alcun contatto con uno dei suoi due
fratelli, Clement, il primo "celebrity chef" televisivo inglese,
instancabile presenza nei salotti mediatici. Ma con il figlio di
Clement, l'altrettanto celebre e mondano pubblicitario Matthew Freud,
ebbe buoni rapporti. Attraverso il nipote, Lucian si è inserito in una
ragnatela di parentele che coinvolge quattro delle dinastie inglesi più
significative.
L'ex moglie di Matthew, la bella Caroline Hutton, si è risposata con
Charles, il nono Earl Spencer, la cui sorellina Diana era sposata a
Carlo, principe di Galles. Matthew, invece, si è risposato nel 2001 con
Elizabeth Murdoch, figlia del magnate Rupert, da cui ha avuto due figli
ai quali il nonno è molto affezionato.
Così nel 2001, quando Lucian ha dipinto la regina Elisabetta, tra lui
e la sovrana non sono mancati argomenti di conversazione: dall'amore
per i cavalli di razza ai fratelli deceduti (Clement Freud morì nel
2010, Margaret d'Inghilterra nel 2002), passando per figli, generi e
nuore intrattabili e nipotini deliziosi. Che hanno finito per legare, in
modo trasversale, la Regina Madre e il re della Swinging London.
2 - LUCIAN FREUD SVELÒ IL DESTINO DELLA CARNE...
Catherine Millet* per il "Corriere della Sera"
Non c'è dubbio: il mondo dell'arte e l'opinione pubblica sono rimasti
profondamente colpiti dalla scomparsa di Lucian Freud, mercoledì notte a
Londra all'età di 88 anni. Non c'è da stupirsi: Lucian era un
personaggio comunque capace di esercitare grande fascino. Un fascino che
derivava innanzitutto da questo: era un pittore, famoso e
straordinariamente apprezzato dal mercato, che aveva scelto di restare
lontano dal mondo dell'arte; una decisione- questa reclusione forzata-
che suscita comunque sempre molta curiosità.
In generale, le persone restano poi affascinate dal denaro e dalla
morte. E lui realizzava ritratti di personaggi ricchi e talvolta assai
molto celebri, riuscendo a svelare quasi sempre l'aspetto che avrebbero
avuto un giorno: quello dei cadaveri. Anche per questo i suoi dipinti
valevano moltissimo. Direi anche che il suo successo derivava da un
altro aspetto: dipingeva immagini scioccanti con una tecnica piuttosto
accademica.
E dunque in qualche modo, Lucian Freud riusciva ad accontentare sia i
gusti degli avanguardisti che i tradizionalisti. Ho studiato
soprattutto quei quadri di Lucian nei quali la pelle dei personaggi è
resa grazie a piccole superfici grumose. Freud è stato, assieme
all'americano Willem De Kooning, morto qualche anno fa, uno dei grandi
pittori della carne. De Kooning era il pittore della carne luminosa e
sensuale; Lucian dipingeva la carne grigia e triste.
Era il nipote di Sigmund Freud, padre della psicoanalisi. Forse
Lucian avrà pure vissuto la sua vita dalla parte di Eros, perché ha
avuto molte compagne e molti figli (le cronache mondane gliene
attribuiscono una decina), ma la sua arte, quella, era completamente
dalla parte di Thanatos.
*Catherine Millet ha fondato e dirige la rivista «Art Press» .
Critica d'arte e scrittrice, è autrice del bestseller «La vita sessuale
di Catherine M.» pubblicato in Italia da Mondadori, come il più recente
«Gelosia»
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)