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venerdì 22 luglio 2011

India, ai matrimoni si mangia troppo: stop agli sprechi

Il governo prende provvedimenti nei confronti dei sontuosi banchetti nuziali (si arriva fino a 30 portate e ben oltre) della nuova classe benestante: troppi sprechi in un paese in cui la povertà arriva a livelli altissimis se non addirittura da spavento come ben sà ogni turista...



Fonte - In marzo l'inflazione in India è cresciuta del 9%: se nell'anno alcuni generi alimentari hanno sfiorato aumenti fino al 18%, dalle cipolle allo zucchero, in un Paese con 800 milioni di poveri costretti a spendere metà o più del proprio reddito per mangiare certi rialzi significano che i soldi per le cipolle improvvisamente non ci sono più.

E non c'è tempo per aspettare riforme eternamente invocate: la riforma della terra per aumentare la produttività, quella delle vendite al dettaglio per migliorare la distribuzione. La Banca centrale indiana agisce sul costo del denaro per frenare gli aumenti, il governo di Manmohan Singh spera di mettere finalmente a punto il Food Security Bill per garantire prezzi accettabili a tutte le famiglie. E K.V.Thomas, ministro responsabile per l'Alimentazione, se la prende con le feste di matrimonio.

Party giganteschi, com'è tradizione: dove secondo Thomas il 30% del cibo viene buttato via. L'India, con metà dei suoi bambini malnutriti, vede la ricchezza diffondersi troppo piano, un contrasto che stride più che altrove: gli sprechi di cibo, avrebbe detto Sonia Gandhi a un amico, «sono offensivi» nel momento in cui i poveri non possono permettersi le cipolle. Il Paese che un tempo era noto come "Licence Raj", l'impero della burocrazia, si appresta a regolamentare i banchetti dei matrimoni.

Nei giorni scorsi il ministro Thomas ha annunciato la costituzione di un comitato che fisserà dei limiti al numero di persone che potranno essere invitate a un matrimonio, e perfino al numero delle portate. «Riteniamo di poter recuperare grano per i poveri e i bisognosi – aveva detto Thomas lanciando la sua campagna in febbraio – razionalizzandone l'uso in queste celebrazioni stravaganti e opulenti». Grossi grassi matrimoni come quello descritto dal quotidiano Indian Express, 30mila invitati per le nozze del figlio di un imprenditore del partito presieduto da Sonia Gandhi, Kanwar Singh Tanwar. Un elicottero come regalo agli sposi, ghirlande fatte di banconote, 100 piatti vegetariani, 12 mega-schermi per seguire la cerimonia. Una cosa "semplice", è riuscito a dire il padre dello sposo, pur avendoci speso – si calcola - 20 milioni di dollari.

Se le intenzioni del Congress Party hanno messo in allarme gli organizzatori dei ricevimenti, per una volta il Bharatiya Janata Party all'opposizione è d'accordo con il Governo e lo sosterrà: «Le feste sontuose creano una spaccatura tra ricchi e poveri – ha detto il portavoce Prakash Javadekar – abbiamo bisogno di matrimoni più contenuti». Come quello di Varun Gandhi, cugino dei figli di Sonia e Rajiv, l'ex premier assassinato nel 1991. Un ramo della famiglia che non è mai andato d'accordo con Sonia, e che infatti è schierato con il Bjp. La cerimonia delle nozze a Benares è stata descritta come "dignitosa e raccolta". Si contava sulla presenza di Sonia, un'occasione per riconciliare la dinastia, ma né la leader del Congress Party né la figlia Priyanka si sono fatte vedere. Ma questa, rispetto all'opportunità di limitare il numero degli invitati ai matrimoni, è tutta un'altra storia.

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