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mercoledì 18 maggio 2011

"DOVE C'E BALILLA C'E CASA" E LA DISPENSA HALAL E BEN FORNITA

 Il comune di Arcole è in provincia di Verona,a tutta evidenza se leggete l'articolo qui  (...) l'amministrazione leghista risulta aver posto nel disagio " esistenziale " non pochi dei suoi cittadini con il suo " buongoverno "  (il sospetto cade sugli impiegati dell'amministrazione comunale) tagliando corto li ha ridotti alla fame,quella nera tanto per intenderci,li ha spinti a nutrirsi Halal (...) a supporre che la Dieta Mediterranea mussulmana goda dello stesso successo di quella italiana perchè altrimenti non si spiega il saccheggio (...) pardon il " prestito " non si vorrà insinuare per caso che i leghisti sono dei Ladri ad Arcole ?!

E noto l'aforisma di Giuseppe Dessi " Non è vergogna aver fame, quando si è onesti. " Ad Arcole infatti di vergogna non ne hanno e quanto alla loro onestà non ci piove,sono leghisti,loro sono ben lontani alla franchezza del nostro grande Toto :" La mia fame è atavica: vengo da una dinastia di morti di fame ! "

L'amministrazione comunale ha pensato di applicare alla lettera il famoso slogan leghista " prima gli italioni! " nella sua accezione più larga,dal giropanza in giù...giusto per stare dalle parti del celodurismo,vale a dire che non essendoci drogherie mussulmane o supermercati da espropriare secondo l'uso sessantottino (...) presi da subitanea fame hanno pensato bene di nutrirsi a spese della supposta moschea (...) per definizione luogo in cui si riuniscono più di tre mussulmani (...) da quelle parti;ponendola sotto sequestro adducendo tutta una serie di pretestuose motivazioni per poi un anno dopo quando le vittime dell'esazione (...) interpellano il Consiglio di Stato su sua deliberazione (appello depositato sino a coinvolgere la presidenza della Repubblica ) restituire l'immobile letteralmente vandalizato e sorpresa con la dispensa riccamente fornita letteralmente svuotata !

Mica noccioline,non meno di 500 euro di alimenti vari spariti,impianto stereo rotto,computers e fotocopiatrici " auto sabotati " e via dicendo...

Una sequenza ininterrotta di atti meschini caratterizzano il risentimento dell'amministrazione comunale nei confronti del piccolo centro culturale mussulmano,affatto una moschea (...) sarebbe meglio dire che raramente si è assistito ad uno stillicidio,ad un impasto cosi micidiale di razzismo e xenofobia mentre da parte dei cittadini di fede islamica di Arcole si ha un fulgido esempio di pazienza,tolleranza e civismo...la domanda che sorge naturale è : "  se al loro posto ci fossero stati degli italiani ...quali sarebbero state le reazioni ?  "

Siccome spesso le tragedie se non finiscono in farsa almeno la solleticano,la sfiorano ecco che il sindaco di Arcole protagonista di siffatta " passione civile " si chiama  Giovanna Negro...che è un po come se Adolf Hitler si fosse chiamato Adolf Ebreo,Rom,Terrone,Marocchino,etc...

Lecito il sospetto che con siffato cognome dall'eco etnico tocchi di spendere tutta una vita in azioni "  pure "  alla vana ricerca di un riscatto improcastinabile per obbligo di fede ! Poi se proprio la cattiveria quella vera non riesce ad emergere per via del baluardo di leggi,diritti civili che oppone la democrazia all'abbruttimento emotivo (...) il pudore loro si sà.. almeno genererà frammenti di visibilità " minima ",e quella è altamente spendibile nella ricerca del consenso eletorale dalle parti delle porcilaie e di certe acque stagnati,claustrofobiche,paranoiche (...)
Pare estremamente fiduciosa se non nella bontà della giustizia italiana almeno nei suoi tempi lunghi,la spada di Damocle di una serie di sentenze che obblighino l'amministrazione comunale a tornare sui suoi passi e a risarcire la piccola comunità islamica non la fà letteralmente dormire la notte,cio mina profondamente il suo stato di salute e il suo amor proprio ed è proprio il caso di dirlo parafrasando Einstein:"  gran brutta cosa il  razzismo colpisce i musulmani mà fà ammalare gli italiani ! "
       autore:Michel Abbatangelo
   http://100cosecosi.blogspot.com

Tag;Politica,Satira,Umorismo colto,Lega Nord,Razzismo e Xenofobia,Antifascismo,Cultura e Società,Scandalo e provocazione,Religione,Islam,Moschea,Centro Culturale,Solidarietà etc,

APPROFONDIMENTO:

Fonte-Arcole. Esattamente un anno dopo la confisca, il Comune ha riconsegnato ieri mattina alle 9.30 ai rappresentanti dell'associazione di promozione sociale Fraternità le chiavi del centro culturale di via Nuova, noto ad Arcole come la «moschea». A portare le chiavi sono stati il segretario comunale, Alberto Bignone, accompagnato dall'architetto Daniela Bravi, tecnico comunale, e da uno dei legali dell'ente.
A riceverle l'avvocato dell'associazione arcolese, Mattia Cavaleri e cinque appartenenti a Fraternità. I quali hanno rilevato le condizioni di deterioramento dello stabile, che è stato chiuso per un anno. Le infiltrazioni d'acqua, dicono i rappresentanti dei musulmani, hanno causato l'umidità che ha rovinato gli arredi. «I condizionatori sono fuori uso, così come la fotocopiatrice e l'impianto di amplificazione del suono non funzionano più. Anche i tappeti e tutta la moquette deve essere sostituita e questi dovranno essere buttati, essendo pieni di muffa», mostrano i rappresentanti dell'associazione, tra i quali Abdellah El Kayla, del comitato sociale dell'associazione e Youssef El Achheb, organizzatore degli appuntamenti del sodalizio, «solo per sostituire tappeti e moquette avremmo una spesa di 4 mila euro».
«Nel deposito per la colletta alimentare che facciano tra i nostri soci», spiega il responsabile del comitato sociale, El Kayla, «sono rimasti solo i flaconi di detersivo, ma dentro avevamo lasciato almeno 500 euro di spesa, tra pasta, riso, zucchero, latte e caffè. Non c'è più niente a parte il detersivo. Ci avevano avvertito di portare via la merce, ma non siamo più potuti entrare dopo la chiusura e la sostituzione delle serrature».
Nel centro vengono raccolte le richieste da parte dei musulmani aderenti, che possono avere problemi di lavoro o di altro tipo. A loro viene dato un sostegno materiale, spirituale e anche umano. «Ad esempio, funziona una sorta di mediatore familiare al nostro interno per chi ha problemi di coppia», sottolinea El Achheb, «si tratta di famiglie di Arcole che lavorano nei paraggi, o residenti nei paesi vicini, come San Bonifacio e Ronco. Da 16 anni l'associazione funziona così».
«Un anno e mezzo fa il Comune ha sospeso anche l'erogazione di gas e acqua e adesso siamo senza acqua corrente per fare le pulizie: ci tocca portarla nelle taniche», aggiunge El Achheb. «Ora dovremmo andare da Acque Veronesi e dalla Gritti Gas e spendere soldi per riaprire i contratti: che ci vada il Comune, dato che ha sospeso lui i servizi», lamenta l'esponente del gruppo.
L'associazione Fraternità ha presentato più di un anno fa il progetto di sanatoria dell'immobile, sul quale il Comune si è espresso contro. «Ma anche sulla sanatoria il Comune deve esprimersi nuovamente, dato che l'ordinanza del Consiglio di Stato ha di fatto sospeso l'efficacia anche di quel provvedimento», spiega l'avvocato Cavaleri.
Lo stabile, che prima di passare all'associazione Fraternità era utilizzato come magazzino, si è appurato che in origine era un teatro. I musulmani confermano che i servizi igienici e una porta chiusa e trasformata in finestra e che dava sul cortile della proprietà vicina erano già così quando loro hanno comprato l'ex teatro, nel quale ora non possono riunirsi senza l'autorizzazione del Comune.
Queste alcune delle cose contestate nell'ordinanza dal sindaco Giovanna Negro, «ordinanza sulla quale siamo in attesa che si esprima il Presidente della Repubblica, essendo stato avviato per questo provvedimento il ricorso straordinario, oltre all'appello al Consiglio di Stato», aggiunge l'avvocato Cavaleri, «che avrà comunque tempi lunghi».
Zeno Martini

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