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lunedì 25 aprile 2011

LETIZIA MORATTI "CACCIATA" DAL PALCO DEL 25 APRILE A MILANO !

La gente di Milano ormai la conosce bene la petro-sindaca Suor Letizia Moratti,conosce la sua spregiudicatezza sin da quando il suo "antifascismo" si concreta con il dono dei locali di Corso Buenos Aires a Forza Nuova l'anno scorso e quest'anno di una scuola,si di una scuola alla guardia nazionale padana !
Ogni anno ci prova a scendere in piazza ed ogni anno la fischiano sonoramente.

Fischi e grida "fascista" per la Moratti
mentre lascia il palco del 25 aprile


Il sindaco contestato al momento di lasciare il palco di piazza del Duomo, al termine della manifestazione
Durante il corteo c'era stata anche qualche protesta contro il segretario del Pd Bersani mentre sfilava



Fischi e grida "fascista" per la Moratti mentre lascia il palco del 25 aprile Fonte-Niente fischi, niente contestazioni, niente retorica né propaganda politica dal palco del 25 aprile. Obiettivo rispettato in parte per gli organizzatori della manifestazione nel giorno della Liberazione, che quest'anno si è incastrata fra le feste pasquali - con la città semivuota - e una campagna elettorale senza esclusione di colpi.

La piazza della Liberazione Pisapia saluta dal tetto del camper In Duomo erano 60mila

Per questo il Comitato permanente antifascista di Milano aveva deciso che sul palco in piazza Duomo, non ci sarebbe stato nessun discorso né del sindaco né degli altri numerosi leader politici che hanno partecipato al corteo. A prendere la parola e a spiegare che cosa significhi il 25 aprile, una cittadina immigrata, la senegalese Nelly Diop, il ricercatore Giorgio Ornati, lo studente Giulio Franchini, l'insegnante Francesco Dettori, oltre naturalmente a Carlo Smuraglia, presidente dell'Anpi. Presente anche Susanna Camusso, segretario generale della Cgil.

Tensioni tra centri sociali e polizia Le cerimonie ufficiali

Ma fischi e proteste ci sono stati. Soprattutto in chiusura della manifestazione e diretti contro il sindaco Letizia Moratti che abbandonava il palco. Oltre ai fischi, qualche grido "Fascista" e "Vergogna". In precedenza molti applausi, ma anche qualche contestazione, anche per il segretario del Pd Pierluigi Bersani che ha preso parte al corteo. Insieme a lui altri politici a partire dai candidati sindaco: Giuliano Pisapia, accompagnato per un tratto del percorso da don Colmegna della Casa della Carità, Manfredi Palmeri, candidato del Terzo polo e il grillino Matteo Calise. In testa al serpentone, i gonfaloni dei Comuni, le bandiere dei caduti per la libertà, poi lo striscione del Comitato antifascista e delle altre associazioni promotrici (l'Anpi, l'Aned, la Fiad, le associazioni partigiane cristiane e quelle dei reduci dei lager). Poi la Brigata ebraica, i sindacati, i partiti e infine i tanti movimenti che ogni anno scendono in piazza. I Centri sociali, che hanno creato qualche tensioni ad inizio corteo, hanno insultato proprio la Brigata ebraica.

Il Comitato antifascista ha concluso la giornata con un gesto simbolico: appena finito il comizio, una delegazione si è recata alla Loggia dei Mercanti con una corona di fiori deposta davanti alle lapidi per i caduti della Resistenza. Un omaggio alla memoria, ma anche un monito a chi, in Comune, vuole istituire in quel sacrario della memoria un "City center", punto informativo rivolto ai visitatori dell'Expo e ai turisti.

Le celebrazioni erano cominciate in mattinata quando il sindaco Moratti aveva presenziato alla deposizione delle corone istituzionali a Palazzo Marino, alla Loggia dei Mercanti e in piazza Sant'Ambrogio davanti al sacrario dei caduti di tutte le guerre."Abbiamo bisogno di aprire una stagione nuova, fatta di memoria e di riconciliazione". Aveva detto il sindaco.

Lo sfregio neofascista alla lapide

Infine da registrare, la scorsa notte, un atto vandalico stato messo a segno, contro la lapide commemorativa della Resistenza in piazza Costantino, nella periferia nord-est della città. Nella parte inferiore del monumento, all'altezza della bandiera italiana è stato disegnato, con della vernice nera, il simbolo di Forza Nuova. E poco distante, su un muro, il simbolo dell'organizzazione dell' estrema destra è stato ripetuto. Non ci sono testimoni, sull'episodio indaga la polizia. Forza Nuova nega ogni responsabilità.

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