google6a3fa170c1192d09.html 100cosecosi 100cosecosi: FRANCESCO SOPRANI SUL BUNGA BUNGA DELLE RUBY: “TUTTO QUELLO CHE HANNO SCOPERTO I MAGISTRATI È VERO. UNA RAGAZZA NON VA PER COSÌ TANTE VOLTE AD ARCORE PER GUARDARE BERLUSCONI NEGLI OCCHI. E POI CONOSCO BENE EMILIO FEDE E IL SUO METODO».

venerdì 22 aprile 2011

FRANCESCO SOPRANI SUL BUNGA BUNGA DELLE RUBY: “TUTTO QUELLO CHE HANNO SCOPERTO I MAGISTRATI È VERO. UNA RAGAZZA NON VA PER COSÌ TANTE VOLTE AD ARCORE PER GUARDARE BERLUSCONI NEGLI OCCHI. E POI CONOSCO BENE EMILIO FEDE E IL SUO METODO».

"  Al processo del secolo c'è un fracco di gente che si affastella per dire la sua,testimoniare o papale papale per vuotare il sacco,togliersi magari dei sassolini dalle scarpe e che sassolini....a dir la verità sembrano palle incatenate !A lato un dettaglio insignificante del noto metodo Fede ! "


 Fonte-1- FERMI TUTTI! VUOTA IL SACCO DEI RICORDINI FRANCESCO CHIESA SOPRANI, L’EX AGENTE DI NOEMI LETIZIA E NADIA MACRÌ, EX COLLABORATORE DI LELE MORA E FABRIZIO CORONA ED ELISABETTA GREGORACI, EX PROCACCIATORE DI METEORINE PER EMILIO FEDE - 2- ED è SUBITO UNA CORONA DI SPINE: “LELE È SEMPRE STATO INNAMORATO DI FABRIZIO E HANNO AVUTO UNA STORIA, DAL 2003 AL 2010” (“LUI SI FACEVA MANTENERE DA NINA MORIC”) - 3- SUL BUNGA BUNGA DELLE RUBY: “TUTTO QUELLO CHE HANNO SCOPERTO I MAGISTRATI È VERO. UNA RAGAZZA NON VA PER COSÌ TANTE VOLTE AD ARCORE PER GUARDARE BERLUSCONI NEGLI OCCHI. E POI CONOSCO BENE EMILIO FEDE E IL SUO METODO (SE ERANO DISPONIBILI, ERA PIÙ PROBABILE CHE VENISSERO SCELTE PER IL PROGRAMMA)" - 4- FINALE THRILLER SU NOEMI LETIZIA: UNA NOTTE DI DUE ANNI FA LA VERGINE DI CASORIA FA UNA CONFESSIONE SU BERLUSCONI. ESPLOSIVA MA NON VERIFICABILE… - 

Francesco Chiesa Soprani
Per uno che è nato lo stesso giorno in cui la madre è morta di emorragia partorendolo, il compleanno non sarà mai una festa. Per Francesco Chiesa Soprani - 42 anni il 22 aprile, piacentino residente a Milano, ex agente di Noemi Letizia e Nadia Macrì, svariate collaborazioni con personaggi tivù (fra gli altri, Elisabetta Gregoraci), ex collaboratore di Lele Mora e Fabrizio Corona, ex procacciatore di meteorine per Emilio Fede, indagato e poi prosciolto per associazione a delinquere e favoreggiamento della prostituzione nell'inchiesta Vallettopoli (2007), il sogno di diventare pittore, continui alti e bassi finanziari, estrema destra, quindici tatuaggi fra cui due croci celtiche, una legione gotica e la scritta «Solo nemici» - neanche la vita è stata sempre una festa.
«Sono un depresso bipolare. Se non prendo il litio ogni giorno, poi la pago. Il primo salto nel buio l'ho fatto a trent'anni. Lì ho cominciato a pagare il conto per i lutti della mia infanzia e il mio vivere sempre agli estremi. Da allora mi segue uno psicologo».
Abbiamo riflettuto a lungo prima di intervistarlo. Poi abbiamo deciso che a dispetto delle sue fragilità, e nonostante lui sia in fondo un «pesce piccolo», la sua poteva essere una delle rarissime voci «dall'interno» dell'acquario in cui nuotano i protagonisti del Rubygate.
Lo incontriamo nel suo studio in viale Monza, di fronte agli uffici di Lele Mora, nelle stanze che furono la prima agenzia di Fabrizio Corona. Ambienti poco illuminati, divani di pelle nera, i suoi quadri tela su tela nell'ingresso, l'amica e collaboratrice Manila sempre accanto.
Francesco Chiesa Soprani Parlava di lutti che l'hanno segnata.
«Perdo la madre il giorno in cui nasco. Mio padre, sconvolto, mi lascia per due mesi in brefotrofio, poi vado a vivere dai nonni mentre lui si trasferisce in Sicilia, dove fa soldi vendendo gru. Lo raggiungo a cinque anni con mia sorella, la sua nuova compagna ci adotta, torniamo a Piacenza. Dopo otto giorni mio padre muore, io ho nove anni. Muoiono anche i nonni, diventiamo poveri, nostra madre impazzisce. A 17 anni vado a vivere da solo, finisco ragioneria e mi mantengo lavorando come pizzaiolo. Mi iscrivo a Psicologia, dopo due anni abbandono perché gli affari vanno bene».
Noemi Letizia da Oggi Quali affari?
«Ho venduto corsi di informatica, creato un'agenzia per il lavoro, fatto il consulente del personale, aperto un giornale di auto. Facevo soldi e mi piaceva. Volevo tornare al benessere conosciuto con nostro padre, che veniva a prenderci a scuola in Ferrari».
Come e quando ha conosciuto Lele Mora?
«Con i primi soldi guadagnati avevo aperto Public Relation, un giornale sulle discoteche. L'ho incontrato nel giro dei locali. Era il 1992. Nel Duemila mi sono trasferito a Milano e ho cominciato a fare scouting e a vendere serate nelle discoteche, per lui e per altri. Nel 2003 mi sono messo in proprio. Ho visto nascere e morire la società Mora/Corona, ho assistito alle loro liti e riappacificazioni, so tutto del loro amore».
Prego?
«Mora è sempre stato innamorato di Fabrizio e hanno avuto una storia, dal 2003 al 2010. Me l'ha detto Corona stesso».
«L'ha sposata, ma non credo ne fosse innamorato. Si faceva mantenere da lei, che guadagnava tantissimo con le serate».
Non è che lei mi sta dicendo queste cose per farsi pubblicità?
«Sono vanitoso, mi piace che si parli di me. Ma, per quanto ne so, tutto quello che hanno scoperto i magistrati è vero. Una ragazza non va per così tante volte ad Arcore per guardare Berlusconi negli occhi. E poi conosco bene Emilio Fede e il suo metodo».
Quale sarebbe il metodo Fede?
«Ho collaborato con il direttore dal 2004 al 2007. Gli mandavo aspiranti meteorine. Sapevo che servivano ragazze disponibili. Io le mettevo in guardia in modo che potessero decidere che cosa fare. Qualcuna poi mi ha raccontato».
Che cosa?
«Che, se erano disponibili, era più probabile che venissero scelte per il programma».
È un sistema diffuso?
«Certe ragazze ci passano, altre no. Alcuni volti televisivi molto noti, quando hanno iniziato, hanno avuto relazioni che le hanno aiutate. In certi casi, invece, la relazione ti toglie dal giro».
«Un'ex letterina mi ha raccontato che il suo amante le dà 25 mila euro al mese per non lavorare».
Il metodo Fede che cosa c'entra con le cene da Berlusconi?
«Il direttore è un vecchio amico del presidente. Sa, come tutti del resto, che gli piacciono le donne belle e giovani. Non avrebbe mai portato ad Arcore delle educande».
Lei come ha conosciuto Noemi Letizia?
«Sapevo che cercava un agente. L'ho contattata e, nel settembre 2009, è venuta da me. Il padre, che la accompagnava, mi disse che dopo lo scandalo di quella primavera - il diciottesimo compleanno, l'invito a Berlusconi, le polemiche - volevano lanciare la ragazza con un'immagine diversa. Abbiamo firmato un'esclusiva per sei mesi. Era molto difficile piazzarla perché, sebbene fosse convinta di essere in grado di recitare, cantare e ballare, non sapeva fare nulla. Le ho procurato alcune serate in discoteca, ma secondo me erano controproducenti. Avrebbe dovuto star ferma un anno, studiare, e poi magari sarebbero nate occasioni interessanti. Invece il padre non ha voluto ascoltarmi».
Lele Mora e Fabrizio Corona Voleva guadagnare subito?
«No, non gli interessavano i soldi. Quello che doveva avere, mi ha detto, l'aveva avuto: era a posto così».
Com'è Noemi Letizia?
«Molto gentile, molto educata: una madonnina. Si confidava poco, tranne una volta che...».
Berlusconi Fede E qui il racconto di Chiesa Soprani va a una notte di due anni fa. Un'auto sta tornando da una serata al Jet Club, nel comasco. A bordo, con Francesco e Manila, Noemi Letizia, e uno studente che gli fa da autista occasionale. Hanno bevuto tutti un po', insistono per sapere di Berlusconi, e Noemi fa una confessione. Esplosiva ma non verificabile, se non con le conferme - parziali - dei presenti. Da qui la scelta di non riportarla, in particolare per una circostanza che, se vera, sarebbe molto importante. Vanity Fair continuerà a indagare.
Alla fine, i Letizia non hanno rinnovato il contratto con lei?
«Perché sono venuti a sapere del mio coinvolgimento in Vallettopoli, benché risalisse a due anni prima. Ora sono stato prosciolto, ma mi è costato caro: cinque giorni di arresti domiciliari, crisi lavorativa, mi sono chiuso in me stesso. Se fino al 2007 vivevo senza guardare i cartellini dei prezzi, ora ci sto attento. Avevo una Maserati, una Porsche Cabrio e un Cayenne. Spendevo mille euro al mese di garage. Mi è rimasto il Cayenne, non mi occupo più di scouting ma di produzione televisiva, e sogno di fare solo il pittore. Sono un autodidatta, dipingo di notte. Sono abituato a morire e rinascere».

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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)