1- URLA E RISSE SU YARA. È QUESTO L’ULTIMO SUPPLIZIO INFERTO ALLA RAGAZZINA DI BREMBATE DI SOPRA, "UCCISA" UNA SECONDA VOLTA DALLA MACCHINA DEI salotti tv2- IERI, PRIMO LUNEDÌ FERIALE DOPO IL RITROVAMENTO DEL CORPO, PER LE D’URSO E I VESPA È STATO IL MOMENTO IDEALE PER INTERCETTARE L’EMOTIVITÀ DI spettatori ossessionati E squilibrati: UN GRAN BEL BACINO D’OPINIONE, PIÙ FACILMENTE IRRETITO DAI DOLORI DI YARA, SARAH E GEMELLINE SCHEPP CHE DAI COMPLICATI GUAI GOVERNATIVI. ANCHE L’ENNESIMO SOLDATO MORTO IN AFGHANISTAN SCIVOLA VIA SENZA NOME DAVANTI AI DETTAGLI PIÙ LANCINANTI DEL CADAVERE IN DECOMPOSIZIONE A CHIGNOLO D’ISOLA 3- CERTO, SE POI SI APRONO I GIORNALI, IL PRODOTTO NON CAMBIA. ANZI: COL PRETESTO DELLA CRONACA, GIù PAGINATE AL DI SOTTO DELLA DECENZA, AL DI Là DELLA MORBOSITÀ
Chiara Paolin per il Fatto Quotidiano
Urla e risse su Yara. È questo l'ultimo supplizio inferto alla ragazzina che ha fatto diventare Brembate di Sopra un argomento sociale, comodo ed eccitante, perfetto per riempire di tenera tensione gli infiniti spazi della tivù pop.
I talk-show hanno ampiamente attinto al tema in questi tre mesi di agonia. Il 30 novembre c'era un 'Dillo a Lorena', su Rai2, tutto condotto a strappo tra la padrona di casa, una preoccupatissima Lorena Bianchetti, e l'inviato Vittorio Introcaso, interrotto con tale frequenza dall'esser sul punto di mandare a quel paese la conduttrice. "Vittorio, sappiamo?"; "No, Lorena, non sappiamo".
Ma intanto continuiamo a parlarne. Come ha fatto Bruno Vespa, inserito a cucù nel cartone di Cenerentola per lanciare una serata speciale di Porta a Porta lo scorso 8 dicembre: sul videowall la mappa del percorso tra palestra e casa, in mano la stecca a indicare i punti caldi del giallo spremi audience. Seguito con dovizia di particolari anche dal concorrente Matrix (a Vinci l'intervista del marocchino Fikri, prima sospettato e poi scagionato) e dai più specialistici Quarto Grado e Chi l'ha visto.
Tra tante parole, inviati e commentatori accorati, chi sa la verità? Nessuno, e quindi tutti possono parlare. Anzi: devono. Perché l'effetto choc collettivo ha i suoi lati positivi. Ieri pomeriggio, primo lunedì feriale dopo il ritrovamento del corpo, è stato il momento ideale per intercettare l'emotività di casalinghe e pensionati: un gran bel bacino d'opinione, più facilmente irretito dai dolori di Yara, Sarah e gemelline Schepp che dai complicati guai governativi. Anche l'ennesimo soldato morto in Afghanistan scivola via senza nome davanti ai dettagli più lancinanti del cadavere in decomposizione a Chignolo d'Isola.
Su Rai1 il postprandiale di Casa Perego subito un pugno nello stomaco, con l'analisi psico-posturale delle braccia abbandonate sulla terra e l'ipotesi trascinamento nel fango. "Il mostro vive nella comunità" lancia l'allarme Paola, che poi sferra la trovata geniale: un minuto di silenzio per mamma Gambirasio.
Intanto su Pomeriggio 5, il programma di Barbara D'Urso su Canale 5, il criminologo Vincenzo Mastronardi evoca l'antico tema della setta satanica, Alessandra Mussolini rilancia la pena di morte e poi litiga con Alessandro Meluzzi sul parroco del paese (colpevole di aver nascosto l'orco mantenendo il silenzio del confessionale).
Mentre a 'L'Italia in Diretta' Milo Infante s'agita parecchio: "Com'è possibile che i cani molecolari non l'abbiano trovata? Poi là si appartano le coppiette, nessuno l'ha vista?". Riecco puntuale Introcaso: "Confermo, abbiamo trovato diversi reperti lasciati dalle coppiette".
Andrea Acquarone, cronista del Giornale, va oltre: "Qualcuno ha voluto non trovarla". Caterina Collovati, esperta di calcio, rilancia: "Le indagini dovevano essere più serie". Ma scoppia generale la risata in studio, perché il cellulare di Acquarone continua a squillare tra un fraseggio e l'altro, e lui non riesce a spegnerlo. Il bel Milo lo disinnesca al volo, e spiega: "Se ci sono riuscito io, anche l'assassino di Yara - che ha lasciato sul corpo la sim e la batteria del telefonino - non va ricercato tra i geni del male ma tra i comuni mortali. Applauso del pubblico.
martedì 1 marzo 2011
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)