LA REPLICA: «STIAMO LaVORANDO PER RISOLVERE I PROBLEMI»
Il progetto del museo |
Fonte-LA REPLICA: «STIAMO LaVORANDO PER RISOLVERE I PROBLEMI»
«Operai sfruttati: niente opere al museo»
130 artisti boicottano il Guggenheim di Abu Dhabi
MILANO - Boicottare il Guggenheim di Abu Dhabi perché sfrutta senza ritegno i lavoratori stranieri. È la decisione presa da 130 artisti di fama internazionale che intendono sabotare il celebre museo che dovrebbe sorgere nella capitale degli Emirati Arabi Uniti entro il 2013, se i suoi gestori non cambieranno atteggiamento verso i dipendenti impiegati nei cantieri della nuova struttura. Lo rivela il New York Times, che sottolinea come il gruppo, formato principalmente da artisti mediorientali, abbia denunciato pubblicamente le vergognose condizione lavorative dei tanti operai stranieri e abbia dichiarato di non voler cooperare con il museo fino a quando agli immigrati non saranno garantiti i più elementari diritti.
Il progetto del museo |
NESSUNA ESPOSIZIONE - «Gli artisti non dovrebbero essere invitati a esibire le loro opere in edifici costruiti sulle spalle dei lavoratori sfruttati - ha dichiarato al quotidiano newyorkese Walid Raad, un artista di origine libanese, cresciuto nella Grande Mela, che è anche il principale contestatore del nuovo Guggenheim - Coloro che lavorano con mattoni e malta meritano lo stesso rispetto di chi lavora con macchine fotografiche e pennelli». La prima denuncia contro lo sfruttamento degli operai stranieri che lavoravano al nuovo Guggenheim fu presentata nel 2009 da Human Rights Watch. L'organizzazione non governativa rivelò che gli operai provenienti principalmente dai Paesi dell'Asia meridionale spesso dovevano pagare nel proprio paese una tangente ai selezionatori per essere assunti dall'ente governativo degli Emirati arabi uniti. In molti casi essi s’indebitavano talmente che diventavano dei veri e propri schiavi dei loro nuovi datori di lavoro. Nel corso degli ultimi anni sono state fatte diverse proposte per migliorare le loro condizioni e adesso sia gli artisti sia le ong chiedono «un osservatorio indipendente, degno di fiducia, che renda pubbliche le conclusioni sulle condizioni di lavoro sul sito». Getta acqua sul fuoco Richard Armstrong, direttore della Fondazione e del Museo Guggenheim, che afferma che presto nominerà un monitor che avrà il compito di far rispettare i diritti dei lavoratori : «Sono stato al villaggio degli operai e i loro alloggi sono senza pari - dichiara il direttore -. Abbiamo un buon rapporto con l'Ente per il Turismo e lo sviluppo degli Emirati arabi e stiamo lavorando assieme in buona fede per risolvere queste problemi».
Francesco Tortora
0 commenti:
Posta un commento
"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)