1- O PAPI SILVIO SI è COMPRATO PURE L’ANAGRAFE DEL MAROCCO OPPURE SCAMBIA RUBY PER UNO DI QUEI CALCIATORI AFRICANI O BRASILIANI A CUI SI PUÒ CAMBIARE LA DATA DI NASCITA, E C’È ANCHE CHI LO PRENDE SUL SERIO. “HO LE PROVE, NON ERA MINORENNE. REGISTRATA DUE ANNI DOPO LA NASCITA, SARÒ ASSOLTO CON FORMULA PIENA!" - 2- LE INDAGINI DI GHEDINI E LONGO SI SONO SPINTE SINO AD UN VERIFICA NEL LUOGO DI NASCITA DI RUBY, IN MAROCCO, UN PAESE DOVE STORICAMENTE NON ESISTE UN TRADIZIONE DI DENUNCIA DELLE NASCITE EFFICIENTE, O ALMENO PUNTUALE, COME IN OCCIDENTE - 3- NON è FINITA LA NOSTRA TELEPIPPA QUOTIDIANA: "RUBY LAVORÒ IN MEDIASET A 17 ANNI" - 4- L´ASSISTENTE SOCIALE P. G. RICORDA CHE RUBY LE CHIESE DI ESSERE INSERITA IN UNA COMUNITÀ DI MILANO, PERCHÉ LAVORA IN CITTÀ IN UN BAR E PER IL "CHIAMBRETTI NIGHT" TRE VOLTE ALLA SETTIMANA" (NON È CHE CI LAVORA DAVVERO, STA NEL PUBBLICO) -
1- "ABBIAMO LE PROVE CHE NON ERA MINORENNE!"
Marco Galluzzo per il "Corriere della Sera"
Marco Galluzzo per il "Corriere della Sera"
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Ma nella mole di confidenze, argomentazioni e commenti del presidente del Consiglio negli ultimi giorni è emersa anche una novità: secondo il premier esisterebbero le prove che la ragazza soprannominata Ruby Rubacuori, che secondo i magistrati ha avuto con lui almeno un rapporto sessuale a pagamento mentre era minorenne, era invece all'epoca dei fatti più che maggiorenne.
«È stata registrata all'anagrafe due anni dopo essere nata» , rivela in queste ore Berlusconi. Se così fosse e se fosse dimostrabile ovviamente la novità sarebbe di rilievo e avrebbe conseguenze sul processo.
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«In un Paese civile un processo così durerebbe mezz'ora mentre lo portano per le lunghe trasformandolo in un processo mediatico. Io nella mia vita non ho mai fatto male a nessuno e non c'è una sola persona che può dimostrare il contrario» , ha detto ieri il Cavaliere parlando con i suoi deputati, durante le votazioni sul federalismo.
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2 - "RUBY LAVORÒ IN MEDIASET A 17 ANNI"...
Piero Colaprico ed Emilio Randacio per "la Repubblica"
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L´assistente sociale P. G. ricorda che il 7 giugno la diciassettenne le chiede di essere «inserita in una comunità di Milano, perché lavora in città». P. G. aggiunge che «la ragazza mi chiese di essere collocata della città perché lavorava in un bar e inoltre per il "Chiambretti night" tre volte alla settimana». Ad E. G. altra assistente sociale, dice: «Ci parlò in particolare delle sue frequentazioni a Villa San Martino di Arcore, della sua conoscenza con Lele Mora ed Emilio Fede, dei suoi contatti con Mediaset».
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Ruby spiega che a spingerla a Milano è stato proprio il direttore del Tg4: «Ci disse che abitava in Sicilia - prosegue nel ricordo l´assistente sociale - che aveva partecipato a un concorso di bellezza dove aveva raccontato la sua storia... Emilio Fede rimase così colpito da dirle :"Se vuoi far televisione io ti posso aiutare"». I detective troveranno il filmato della manifestazione (era il 3 settembre 2009), con Fede che sottolinea la storia della minorenne Karima, nata nel novembre 1992.
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Che cosa ha detto Sorrentino nel verbale? «Io sino all´aprile 2010 ero inserito nell´apparato fisso di sicurezza del direttore», dice. Per circa tre anni. Con lui c´erano i colleghi P. e B., i quali non parlano. Strana storia, la loro. Scortavano Fede a Milano Marittima, è scoppiato l´airbag della macchina ed entrambi sono «in cura da uno psicologo» e ora non ricordano nulla delle serate ad Arcore.
E come mai Sorrentino non è stato più la scorta di Fede? «La mia rimozione dal servizio si è verificata a seguito di una discussione avuta una sera dopo averlo accompagnato in un ristorante. Poiché pioveva e faceva anche freddo, io e i miei colleghi ci siamo tutti e tre messi in macchina. A un certo punto, Fede è uscito, io immediatamente mi sono portato presso di lui, però ho subito capito che si era contrariato del fatto che noi non eravamo rimasti fuori in piedi ad aspettare che uscisse. Lo abbiamo accompagnato poi a casa sino all´ascensore, in quel frangente il signor Fede era in compagnia di due sue amiche e mentre eravamo in attesa dell´ascensore lui fece la battuta: "Vedi come mi scortano bene queste persone". Lui aggiunse che avrebbe immediatamente chiamato il generale per comunicare che l´apparato di sicurezza non aveva funzionato. Il giorno dopo venni rimosso».
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Ieri sera, intanto, è scattata una bonifica nella sede Fli di Milano per vedere se, come prospettava il padre della starlette Barbara Guerra in una telefonata intercettata, vi erano state collocate microspie
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3- LA REPLICA DI FEDE: SONO FALSITA' LE DICHIARAZIONI MIO EX CAPOSCORTA
ANSA - Il quotidiano ha pubblicato un verbale in cui l'ex caposcorta del giornalista ha raccontato che la sua 'rimozione dal servizio si e' verificata a seguito di una discussione avuta una sera dopo averlo accompagnato in un ristorante'. Discussione che, a detta di Sorrentino, sarebbe sorta perche' lui e gli altri uomini della scorta sono rimasti 'fuori' dal locale, 'in piedi, ad aspettare che uscisse'.
Fede, oltre a bollare queste parole come 'falsita', nella lettera ha tenuto a precisare: 'la sera, quando io sono al ristorante, la scorta e' sempre-sempre-sempre invitata a mangiare nello stesso ristorante oppure nella piu' vicina pizzeria. Ed io pago il conto. Sempre. Ho proibito - sempre - di stare fuori quando piove o fa freddo' 'Non intendo assolutamente che queste dichiarazioni non siano all'attenzione del vertice dell'Arma - continua Fede nella lettera. Sono una vergogna, offendono la mia morale di uomo e giornalista.
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)