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sabato 12 marzo 2011

Maroni sputt@n@to da queste foto per chi ha la memoria corta! L’unico ministro dell’ Interno denunciato per ‘resistenza a pubblico ufficiale,altro che Tolleranza zero per i ragazzi del popolo Viola!

Abbiamo avuto Pertini il presidente partigiano già pregiudicato mà che uomo,figlio della resistenza e amatissimo dagli italiani,si fece il carcere per salvare la dignità del paese compromessa dal fascismo,oggi Maroni con una ipocrisia spaventosa apre la bocca contro due ragazzi del popolo Viola scarcerati dal giudice (...) dimentico di che cosa è stato capace lui nel suo slancio secessionista e antinazionale,eversivo,si eversivo,siamo di fronte alla solita grottesca manifestazione della contro satira  "  preventiva "   in salsa verde padana !

Fonte

Maroni il moralista: l’unico ministro dell’ Interno denunciato per ‘resistenza a pubblico ufficiale’

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Settembre 96: irruzione della Digos nella sede della Lega. Al centro si riconosce Roberto Calderoli (foto Corriere.it)

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Mario Borghezio, l'ultimo a destra di spalle con la giacca. Davanti a lui , con maglione scuro e jeans l'attuale ministro degli Interni, Roberto Maroni (foto Corriere.it)

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Una foto di archivio di Roberto Maroni assistito da Roberto Calderoli e Umberto Bossi dopo gli incidenti di via Bellerio (foto Corriere.it)

Leggevo le parole del nostro ministro dell’ Interno, Roberto Maroni, dopo gli scontri avvenuti davanti la villa del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi :
“Spero che chi si  è reso responsabile dell’aggressione ai poliziotti subisca una condanna esemplare”
Ma questa gente con quale faccia ha il coraggio di presentarsi davanti una telecamera e pronunciare tali parole ? lui … Roberto Maroni, l’unico ministro dell’Interno denunciato e condannato per “resistenza a pubblico ufficiale” (insieme ai compari Umberto Bossi e Roberto Calderoli, anche loro ministri … che bel parlamento eh? ), riporto dal Fatto Quotidiano :
Cass. pen. Sez. VI, (ud. 09-02-2004) 09-03-2004, n. 10773, che rigetta i ricorsi di Maroni Roberto e di Martinelli Piergiorgio, nei cui confronti sostituisce la pena detentiva con quella di euro 5.320 di multa ciascuno, ai sensi degli artt. 4 e 5, comma 3, della l. n. 134/2003, stralci della sentenza:
“2. – I fatti erano ricostruiti dalla Corte d’appello come segue, tenuto anche conto delle necessarie integrazioni contenute nella sentenza di primo grado.
2.1. La perquisizione avveniva in modo frazionato nel senso che gli operanti, giunti presso la sede di Via Bellerio 41 la mattina, incontrata la opposizione dei presenti, decidevano di rivolgersi per istruzioni al Procuratore della Repubblica di Verona. Tornavano, quindi, [sul] posto nel pomeriggio con il provvedimento integrativo di perquisizione e l’ordine di procedere, trasmesso via telefax, dalla competente Procura di Verona [… ]. Le forze dell’ordine salirono le scale inseguiti e ostacolati dagli astanti […] Durante tutto questo tragitto la Polizia dovette affrontare l’assembramento di persone che si era formato, accompagnata da un coro di insulti che vedeva promotore il Borghezio. Quindi, durante tutto il tragitto – che, pur non rappresentando il più diretto accesso alla stanza del Marchini fu presumibilmente indicato proprio dallo stesso - si verificavano numerosi atti di aggressione fisica e verbale nei confronti dei pubblici ufficiali riconducibili alle persone di Maroni, Bossi e Calderoli, episodi tutti documentati dai filmati televisivi (che erano stati visionati dal Pretore nel corso della istruttoria dibattimentale).
2.2. Il primo vero e proprio episodio di violenza fu quello posto in essere dall’on. Maroni che, come documentato dai filmati, tentò di impedire la salita della rampa di scale che dava accesso al corridoio di cui si è detto, bloccando per le gambe gli ispettori Mastrostefano e Amadu (pagg. 13 e 14 della sentenza di primo grado).
2.3. [Sul] pianerottolo si verificarono (sempre secondo la documentazione filmata Rai) i residui episodi specifici contestati agli imputati: 1) Calderoli spingeva alle spalle un poliziotto e Caparini lo affrontava di fronte; 2) Caparini con una mano appoggiata alla ringhiera e con l’altra [al] muro si rivolgeva all’ispettore Amadu dicendogli: “Tu non vai da nessuna parte”; 3) Il Dott. Pallauro veniva preso alle spalle e per il collo da Maroni; 4) Martinelli prendeva l’ispettore Amadu per il collo e alle spalle e lo tirava…”
Fonte

Il 14 dicembre la polizia sparò sui manifestanti

 Quel 14 dicembre poteva accadere l'irreparabile, un'altra Piazza Alimonda.

Già, perché il quotidiano Liberazione, riguardando le immagini dei filmati della manifestazione nazionale degli studenti a Roma ha fatto un'incredibile scoperta: quel giorno in piazza i carabinieri spararono sui manifestanti.
I fatti di quella giornata sono noti a tutti. Mentre si votava la fiducia al Governo Berlusconi, fuori gli studenti si scontravano con le forze dell'ordine.
Roma si trasformò per un giorno in un campo di battaglia al punto che il ministro dell'Interno Roberto Maroni disse che «poteva scapparti il morto».

Una frase che oggi trova conferma nell'immagini pubblicate dal quotidiano, come spiega il segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero: «Le immagini che oggi pubblica Liberazione sono inequivocabili. Di nuovo come a Genova nel 2001 le forze dell'ordine sparano ad altezza d'uomo durante una manifestazione. A Roma non è successo l'irreparabile ma questo non rende meno grave la questione. Adesso capiamo meglio le parole di Maroni che nei giorni delle manifestazioni studentesche di dicembre sosteneva che ci poteva "scappare il morto". Vogliamo sapere da Maroni che ordini sono stati dati alle forze dell'ordine per la gestione dell'ordine pubblico, se vi sono state inchieste interne riguardo all'uso di armi da fuoco e che risultati hanno dato. Ministro Maroni, vogliamo conoscere la verità, perché l'Italia è un paese democratico ed ha diritto di sapere »
Nelle fermo immagine, di un video non ancora reso pubblico, si vedono dei militari dell'Arma, da dietro due blindati, impugnare le pistole d'ordinanza e sparare, ad altezza uomo, tre colpi, verso i manifestanti che si scontravano in piazza San Marco.
Poteva scapparci il morto, come a Genova nel 2001, come per Carlo Giuliani.

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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)