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venerdì 18 febbraio 2011

Il Google del Bunga Bunga si chiama "bungle bungle" un vero motore di ricerca per bloggers !

Chissà cosa ne dice Silvio di questa simpatica iniziative d'alto livello professionale essa dà agli internauti ogni genere di informazione sui trascorsi del "  bunga bunga  "  .
Ci sarebbe da stupirsi se persino Ghedini e associati vi faranno ricorso tanto per risparmiare il costo degli atti da ritirare alla Procura di Milano?
Sembrerebbe a prima vista satira e anche delle più riuscite e invece è una cosa serissima che testimonia tra le altre cose della mole spaventosa di materiale a disposizione dei ricercatori,degli storici della trombata italica !


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"BungleBungle è un motore di ricerca che si ispira alla grafica ed al layout di Google. La motivazione è la popolarità che questo layout ha acquisito negli anni. Dato che questo progetto ha come fondamento quello di aiutare l'utente ad accedere ad informazioni difficili da recuperare, pensiamo che trovare una interfaccia grafica già conosciuta sia un enorme vantaggio". Ecco la presenazione di B. B., un motore di ricerca appunto, online da domenica scorsa, poche ore prima dell'inizio della manifestazione "Se non ora quando?" a favore della dignità delle donne nel nostro Paese. Questo perché il database da cui pesca lo strumento online sono tutte le intercettazioni del cosiddetto Caso Ruby, per il quale il premier Silvio Berlusconi è atteso a giudizio il prossimo 6 aprile. Durante le supposte feste ad Arcore si parlava di "Bunga Bunga": bunga + google = bungle. Che in inglese significa "pasticcio", il che non guasta.

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Il sito ha in tutto e per tutto l'aspetto del motore di ricerca di Mountain View, con tanto di tasto "Mi sento intercettato" al posto del (vecchio) "Mi sento fortunato". Alcuni link a Wikipedia rilanciano approfondimenti sul "conflitto di interessi" e sulle "leggi ad personam", la ricerca per immagini apre la galleria fotografica fatta da El Pais con gli scatti a Villa Certosa (come l'immagine a destra), quella dei video una ricerca automatica con la parola "Berlusconi" su Youtube (da cui è tratto il video sotto). Il perché di Bungle alla seconda è il libero e facile accesso ai documenti resi pubblici dalla procura milanese. Con l'aggiunta di una critica al mondo dell'informazione. "BungleBungle nasce in contrapposizione al caos generato e voluto dai mass-media nel momento in cui occorre divulgare o insabbiare informazioni di interesse comune", si legge sul sito. "Verso la fine del 2010 il popolo italiano è stato spettatore di un vero e proprio scempio della politica e dell'uso che, ormai, ne fanno gli addetti ai lavori. Un vero e proprio intreccio di relazioni e rapporti basati esclusivamente su favoritismi (economici, politici, sessuali) è emerso dalle intercettazioni generando una vera e propria marea nera sociale".

BungleBungle non vuole essere un Wikileaks italiano, quanto pesente sulle pagine infatti non è certo materiale secretato. Bensì le carte pubbliche dell'inchiesta sui festini brianzoli. Ma in futuro il servizio di ricerca potrebbe espandersi, secondo quanto si legge sempre sul sito: "Attualmente l'unica fonte per effettuare le ricerche sono le trascrizioni delle intercettazioni riguardanti il caso Ruby, il primo popolamento del Database è stato effettuato mediante un processo automatizzato ma ciò non toglie che ce ne potrebbero essere altri e potrebbero coinvolgere qualsiasi tipo di informazione ritenuta 'scomoda'".
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