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Il crocefisso ridotto a strumento, mezzo, utensile. Buttato lì, nella cassetta degli attrezzi della propaganda leghista che non si fa scrupoli ad utilizzare il simbolo più alto della cristianità per le proprie volgari ragioni di propaganda partitica. La trovata è di Renzo Bossi, relatore della proposta di legge regionale che vorrebbe rendere obbligatorio (pena una multa da 120 a 1200 euro) esporre un crocefisso o un’altra immagine sacra in tutti gli uffici pubblici della Lombardia.
Capito? Un crocefisso per ufficio e pazienza se poi, nei fatti, la politica leghista è tutta una discriminazione, un rifiuto dell’altro, del diverso, del debole, del sofferente: l’esatto opposto dell’insegnamento di Cristo. Si ergono a paladini dei simboli del cristianesimo, Bossi jr. & c., attuando un cinico diversivo rispetto alla sostanza del loro agire. Una versione aggiornata ed in salsa verde dei mercanti nel tempio, quelli che fecero perdere la pazienza persino a Gesù.
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)