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Radical chicks
In tutta Italia echeggia l’urlo delle donne. Ma una su tre fingeva.
(Donne in piazza. Resta alta la tentazione di sfasciare le vetrine)
Lo slogan: “Se non ora, quando?”. Prima.
È il giorno della protesta delle donne. Verrà detratto dall’8 marzo.
Superata anche la difficilissima prova del minuto di silenzio.
Le manifestanti intervistate: “In Italia cosa c’è che non va?” “Ma no, niente”.
“Se questo paese verrà liberato da Berlusconi, il merito sarà anche delle donne”.
Ruby in effetti sta facendo molto per la causa.
Un milione di donne si mobilita per gridare che solo con l’impegno, la serietà e lo studio si diventa l’avvocato di Andreotti.
Il governo tiene gli occhi puntati sulla manifestazione. Come sempre di fronte agli assembramenti di gnocca.
Immagino i suoi lacchè: “Presidente, come le fa urlare lei…”
Le donne marciano innalzando cartelli. Berlusconi stupito per l’assenza del numero del round.
Sgarbi: “Odioso lo sfruttamento delle donne per abbattere Berlusconi”. Non riesce proprio a concepire che abbiano una volontà propria.
“Donne, non diventate ancora una volta strumento dei maschi”, dichiara la Santanché appena prima di essere sgonfiata.
Questa iniziativa divide le donne. Berlusconi vuole la parte di sotto.
“Non abbiamo bisogno di scendere in piazza per rivendicare la nostra identità” hanno dichiarato le ragazze di Clooney e Corona.
In piazza anche le prostitute. Certi prezzi sono fuori mercato.
In Sardegna si manifesta in una ventina di città. Tutte capoluogo di provincia.
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autori: tacone, marissa, 6891bytes, cinicus, virgilio natola, trabeoscopio, aileen d., maelstream, cold, stark, deadnature, edelman, fdecollibus, van deer gaz, venividiwc, benze, purtroppo, docmax e archi il leone.
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