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Caso Ruby: il premier Berlusconi ancora contro la magistratura in un videomessaggio andato in onda prima a Studio Aperto poi al Tg4
La moglie di Berlusconi ! |
Scherzi a parte Alessandro Giglioli in breve conferma quanto traspare evidente nel video senza neanche tanto andare a cercare arzigogolate interpretazioni ...Berlusconi trema ed è per di più drammaticamente recitativo,stonato,sembra non crederci nemmeno lui a quello che dice,fate una prova chiudete gli occhi e concentratevi solo sull'Audio vedrete,sentirete...il tono,le tonalità,la sua voce pare una confessione..."
La paura dell’alligatore
Mi pare che dal fluviale video inviato ai tg – non sia mai fare una conferenza stampa, per carità – emerga almeno una certezza: questa volta ha una paura fottuta. A nessuna inchiesta giudiziaria aveva reagito così.
E’ una smentita nemmeno troppo implicita alla linea seguita dai suoi media venerdì e sabato: quella della «ennesima bolla di sapone che si concluderà in un niente».
Ha dovuto giurare l’ingiurabile, scavallare il ridicolo, gettarsi oltre ogni evidenza. Perfino giocarsi la carta della nuova fidanzata fissa, con gli occhi sognanti di un adolescente inebetito.
E, ancora: i milioni dati a Lele Mora solo perché aveva problemi economici ed era malato («quando potrà mi restituirà quello che gli ho prestato»), il terrore a citare Ruby per nome («la persona minorenne»), fino all’excusatio preventiva per quello che ha detto in intercettazioni non ancora uscite («certe frasi pronunciate magari in tono scherzoso al telefono sono completamente diverse se vengono lette sui giornali, e nelle conversazioni private tra amici ci si vanta per gioco di cose mai accadute»).
Attenzione però, perché qui c’è poco da sorridere.
Gli alligatori, quando hanno paura, diventano ancora più aggressivi.
E’ una smentita nemmeno troppo implicita alla linea seguita dai suoi media venerdì e sabato: quella della «ennesima bolla di sapone che si concluderà in un niente».
Ha dovuto giurare l’ingiurabile, scavallare il ridicolo, gettarsi oltre ogni evidenza. Perfino giocarsi la carta della nuova fidanzata fissa, con gli occhi sognanti di un adolescente inebetito.
E, ancora: i milioni dati a Lele Mora solo perché aveva problemi economici ed era malato («quando potrà mi restituirà quello che gli ho prestato»), il terrore a citare Ruby per nome («la persona minorenne»), fino all’excusatio preventiva per quello che ha detto in intercettazioni non ancora uscite («certe frasi pronunciate magari in tono scherzoso al telefono sono completamente diverse se vengono lette sui giornali, e nelle conversazioni private tra amici ci si vanta per gioco di cose mai accadute»).
Attenzione però, perché qui c’è poco da sorridere.
Gli alligatori, quando hanno paura, diventano ancora più aggressivi.
Il tono di B. non mi piace per niente! Aria di colpo di stato?
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