google6a3fa170c1192d09.html 100cosecosi 100cosecosi: Guerra del 15-18 mio nonno e l'asinello testardo

venerdì 5 novembre 2010

Guerra del 15-18 mio nonno e l'asinello testardo


Mi sono rammentato dell'episodio che appartiene alla mia infanzia un po racconto un po fiaba,quando sul web sono letteralmente inciampato su questa immagine (in basso) peraltro una foto che di strada ne deve aver fatta parecchio se è giunta su un sito russo mà proveniente dagli archivi di guerra europei !

L'asinello Tombolo
Non so riconoscere mio nonno in questa foto,si quello con l'asinello sulle spalle,puo anche darsi che non sia lui,che si tratti di una fortuita coincidenza,non importa;io la storia ve la racconto lo stesso,con qualche lacuna dovuta all'inclemenza del tempo,ne è passato tanto,quasi un secolo ragazzi !
Ebbene nell'avamposto in cui si trovava il suo reggimento giunge l'ordine di ritirarsi,una delle tante battaglie dell'Isonzo andate male si concludeva con l'ennesima ritirata,una ritirata sotto il fuoco dell'artiglieria nemica,gli austriaci.
Mio nonno qualche mese prima aveva raccolto in una fattoria bombardata vicino al fronte uno sperduto orfanello spaurito,un asinello,lo aveva rifocillato e si era preso cura di lui nel poco tempo libero che la guerra elargisce ai folli (...) gli si era affezzionato,lo stesso lo seguiva dappertutto divenendo in breve un po la mascotte del reggimento,l'asinello aiutava il nonno anche nel trasporto di uno di quei cannoncini da campagna su ruote smontabili,pesantissimi e affidati alle cure della fanteria.
L'antenato da parte sua provvedeva a rubacchiare fieno e avena alle stalle dei cavalli degli ufficiali rischiando più di una volta il plotone di esecuzione oppure pagando in sigarette i commilitoni che lo raccoglievano.
Ebbene quel giorno,lo stesso della foto l'asinello che si chiamava Tombolo (forse un omaggio allo strumento della merlettaia,la sua fidanzata) forse terrorizzato dal fragore delle esplosioni,dal fumo,dall'odore dell'iprite,dalle urla dei feriti,dal nervosismo con cui tutti si agitavano non ne volle sapere di mettersi in cammino,il nonno penso fosse per il peso del cannoncino e delle casse di rifornimenti del suo plotone e lo libero dalle imbragature e dal peso,niente da fare ciondolava la testa,ragliava,un che di protesta e di dolore,nonno mi disse che ne ebbe pena (...) non si schiodava di un millimetro precipitando il nonno nel panico e nell'impotenza.
Il Nonno mi disse che temeva l'arrivo di un ufficiale capace di ordinargli l'abbandono dell'animale e senza esitazione prese una decisione irrevocabile suscettibile di condurlo dritto dritto alla corte marziale,avrebbe abbandonato l'equipaggiamento,il cannoncino almeno per il momento,sperava di li a poco di poter tornare indietro...non avvenne.



Trasporto sulle sue spalle l'asinello,il giovane orfanello per fortuna non ancora nel peso dell'età adulta per una decina di chilometri,ovviamente con frequentissime soste,talvolta con un compagno del plotone che dopo averlo maledetto sino alla terza generazione (la mia) gli dava il cambio.
Mi disse che fù la marcia più estenuante della sua vita,quando giunsero al punto di raduno del distaccamento la visione dei camion che li avrebbero trasportati nelle retrovie aveva la consistenza di un miraggio e la stessa intensita,la stessa emozione presente in una rivelazione.
Tombolo venne affidato ai contadini con l'impegno che appena possibile mio nonno o qualcuno del plotone sarebbe venuto a riprenderlo,una modesta somma per le carote,la biada e quantaltro venne elargita al fattore.
Seppi che in seguito la simpatia che aveva un capitano per mio nonno gli risparmio la Corte Marziale per aver abbandonato il cannoncino;ai tempi le decimazioni erano all'ordine del giorno,si contava la truppa indisciplinata (per una qualsiasi mancanza) e tutti quelli che cadevano sulla decina,10,20,30 e via a seguire erano destinati alla fucilazione,cosi,tanto per dare il buon esempio,oggi in Inghilterra quei caduti innocenti (oltre 100.000 uomini in tutta Europa) sono stati riabilitati,lo stesso stà per avvenire in Francia,in Italia pare sulla questione ci sia l'oblio più assoluto (...) !
Tombolo soppravisse alla guerra sempre accanto a mio nonno in campagna presso parenti, perchè mio nonno era un semplice ciabattino,neppure un Alpino di cui il mito celebra nell'ostinazione (...) l'affinità strettissima con l'animale,Asino,Mulo o Cavallo che sia.
Non gliela hanno mai proposta la medaglia,neppure di latta,a quei tempi una certa moda (...animalista) era un lusso che non ci si poteva permettere tant'è che non di rado quando il rancio nelle trincee mancava,o tardava,anche di una settimana a volte, dovette pararsi con il fucile spianato e armato a baionetta contro il primo che avesse osato avvicinarsi a Tombolo !
Altri tempi...e che tempi !
Fonte



Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!

Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

0 commenti:

Posta un commento

"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)