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sabato 23 ottobre 2010

Terzigno le donne in prima fila come nelle "4 giornate di Napoli" contro i tedeschi!

Trovo questa foto emblematica della situazione creatasi a Terzigno,stà girando molto sul web,forse diventerà la foto simbolo di questi giorni più dello stupido che sugli schermi del TG1 di Minzolini si è fatto riprendere nella sceneggiata della bandiera italiana in fiamme e gettata a terra!
Qui non siamo più di fronte ad una guerra di aggressione luogo in cui le bandiere è lecito bruciarle in nome della pace (...) un gesto di disperazione difficilmente comprensibile nel contesto politico odierno.
Tornando all'argomento che mi stà a cuore,la foto in alto pare che siano le donne in prima fila nella resistenza che oppongono allo stato a Terzigno e curiosa coincidenza avvenne la stessa cosa durante le 4 giornate di Napoli al tempo dell'occupazione tedesca della città,furono loro ad opporsi a che i lloro uomini venissero deportati in Germania,da li inizio la rivolta,la potete vedere ricostruita stupendamente nel film "le quattro giornate di Napoli" di Nanni Loy  del 1962 ovviamente se avete Emule o Bittorrent o altro P2P.
Sempre le donne diedero inizio dopo l'inverno più freddo del secolo,ridotte alla disperazione,private dei figli rapiti dalla fame e dalle malattie,alla Rivoluzione francese; elemento fondatore del principio di libertà,uguaglianza che abita tutte le Carte costituzionali dell'Occidente Democratico sino alla carta Universale dei diritti dell'Uomo e ancora più in là.
Le donne quando si muovono e scendono in strada,quando si battono come stà avvenendo a Terzigno,non lo fanno per una manciata di noccioline o perchè manipolate,sono,stanno troppo vicino alla realtà,al quotidiano,lo vivono in prima persona con disperazione e fatica immensa.
la salute dei loro figli seriamente minacciata dall'intreccio Camorra,Stato,Politica deve apparire ai loro occhi come una minaccia mortale e per questo non si fermeranno.
A loro tutta la mia solidarietà e il mio affetto.



Parla un poliziotto presente a Terzigno:
“Ho lavorato allo sgombero di piazze occupate. Se mi chiedessero di interrompere una manifestazione della quale condivido i valori, obbedirei comunque. Perché sono un servitore dello Stato. Ma non un servo. E sgombererei secondo i crismi della legge e della Costituzione. Quindi se trovo persone sedute, le sollevo e le sposto: non potrei certo caricare ragazzine inermi e sedute su un muretto come ho visto fare durante le proteste di Terzigno: a una ragazzina hanno spaccato il naso”.

Lei ha assistito anche a questo?


“Ho assistito, abbiamo assistito a cose inenarrabili. Ho visto, abbiamo visto lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo, uno poche ore fa ha colpito alla testa il mio dentista che passava da lì, hanno suturato la ferita alla nuca con dieci punti. Se da poliziotto nel corso di un arresto lasciassi un livido sulla coscia di uno spacciatore di droga, quello mi denuncerebbe e rischierei di passare un guaio. Qui invece si sta derogando a tutto. Come amministratore comunale ho aderito a un documento col quale chiediamo che cessino le violenze contro le popolazioni, che sono intollerabili”.

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