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martedì 12 ottobre 2010

Cavalli chiamati a combattersi sino alla morte "non si uccidono cosi anche gli uomini?"

Cavalli chiamati a combattersi sino alla morte

L'ultima atrocità umana: i combattimenti tra cavalli. Dove? In Cina, in Corea e nelle Filippine Cavalli impegnati in un combattimento nella contea di Rongshui Miao, nel sud ovest della Cina
" Il titolo richiama le maratone di danza in auge negli anni della grande depressione 1930 credo,le coppie dovevano danzare per più giorni e vinceva quella che resisteva più a lungo... e un noto film:" Non si uccidono cosi anche i cavalli? " ho voluto accennare invertendolo al male,alla tortura che si arreca anche allo spirito dell'uomo,al suo profondo,al suo immaginario mitico "

100cosecosi-La documentazione video che esiste di queste battaglie è alquanto datata,forse oltre la decina di anni,lo si capisce dalla qualità video (...) difficile sapere con quale intensità questa barbarie si perpetua oggi,quello che posso apportare personalmente quale contributo conoscitivo del fenomeno è questo:la tradizione affonda le sue radici al tempo delle cavallerie,ben prima dell'anno mille,anzi ancora prima,c'erano delle tecniche di addestramento durissime al quale venivano sottoposti i cavalli per rendere l'attacco della cavalleria micidiale,imponente,terrorizzante (pensate soltanto alla cavalleria macedone di Alessandro il Grande,suo degno allievo pare sia stato Annibale...) L'addestramento implicava come avete saputo (in basso) le tecniche di eccitamento dell'animale per renderlo aggressivo (la presenza di una giumenta in calore) anche verso il nemico specie nei corpo a corpo cavallo cavaliere contro un'altro cavallo sellato dal nemico o contro la fanteria (...)
Ebbene scomparso l'uso della cavalleria in guerra con l'ultima carica,quella della cavalleria polacca contro i carri armati e le mitragliatrici tedesche nel Secondo Conflitto mondiale la cultura marziale,l'addestramento dell'animale ha continuato a soppravvivere pateticamente nelle "tradizioni" del villaggio,solo una parvenza della cultura antica,in questo caso la tradizione (alla faccia delle supposta nobiltà delle tradizioni) conserva solo una infima traccia dell'originaria forma di addestramento,cultura in quanto se la prima contemplava una forte empatia (relazione affettiva) tra cavaliere e cavallo anche in guerra e difensiva nella "tradizione" odierna l'empatia uomo animale è scomparsa e di essa resta solo una impalcatura sadica,vuota,priva di senso,un che di infantile nella relazione uomo animale con la feroce gratuità della violenza verso l'animale innanzi tutto e successivamente verso l'uomo stesso;il cavallo e uno dei simboli più universali della libertà presso una infinità di culture primitive o no (persino nei graffiti rupestri e negli affreschi delle grotte di Altamira,la Cappella Sistina dell'antichità,del Neolitico...)
Debbo aggiungere che non tutta la Cina condivide l'annientamento del simbolo,sapete quanto spazio il cavallo occupi nella mitologia cinese,in letteratura e nelle arti e vi cito l'esercito di terracotta dell'imperatore,una delle meraviglie del mondo in fatto di recente scoperta archeologica,le opere più belle sono proprio i cavalli e i carri da guerra,finiture incredibili e un dettaglio che emoziona e induce allo stupore,un grande rispetto e tanta ammirazione traspare per la potenza e la sensualità dell'animale....
Non dimentichiamo che si tratta di più di un miliardo di persone (...) e che questa barbarie ha per fortuna confini provinciali ben delimitati (centrano pure le cattolicissime Filippine e la Corea...) !





 
La Cina non finisce mai di stupirci (anche se il resto del mondo non è da meno...) riguardo al barbaro trattamento riservato agli animali, ma qui vogliamo riferire una cruenta tradizione consistente in un combattimento tra cavalli durante la Fiera Gulong Slope nella regione dello Guangxi Zhuan. Nonostante le proteste e gli appelli delle organizzazioni animaliste internazionali, la Cina non intende fermare i combattimenti che a differenza dei Paesi occidentali avvengono con il benestare del governo. I cavalli si scontrano violentemente fino allo stremo, e spesso uno dei due rimane ucciso dalla fatica o dai morsi dell’avversario.
Il cavallo che perde il combattimento viene macellato sul posto e le carni distribuite al pubblico...Urla di incitamento,rumori,spari,frustate inducono gli stalloni a battersi sino alla morte,sono animali sensibilissimi,ve lo puo testimoniare chiunque ha avuto un cavallo (...) L'animale che soppravive spesso è ridotto in tali condizzioni che muore dopo una lenta agonia nei giorni a venire straziato non solo nelle carni ma anche nella psiche,non sarà mai più lo stesso !
Le condizzioni che lo portano allo scontro non esistono in natura,i conflitti in presenza di spazio e di un gran numero di giumente rendono rarissimo nella vita di un animale un tale carico di violenza quale quella a cui lo spinge l'uomo.

Vi proponiamo di far pervenire la nostra protesta all’Ambasciatore cinese, al seguente indirizzo e-mail: chinaemb_it@mfa.gov.cn
Esempio di Testo (da personalizzare):



“Ill.mo Ambasciatore,
ho appreso con sconcerto e orrore la notizia dei tradizionali combattimenti tra cavalli che si organizzano nell’ambito della Fiera Gulong Slope nella Regione dello Guangxi Zhuan. La considero un’arcaica forma di maltrattamento a danno dei cavalli, che una società civile non può assolutamente tollerare, per cui La prego di rappresentare al Governo cinese la mia indignazione e la richiesta di porre fine con urgenza a tale indicibile crudeltà.
Confidando in un Suo positivo riscontro, La ringrazio per l’attenzione e Le porgo distinti saluti.

Nome e Cognome, Città,firma,sappiate che le autorità cinesi sono in un qualche modo sensibili alla loro immagine all'estero quando essa non metta in causa le loro scelte strettamente politiche.

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