google6a3fa170c1192d09.html 100cosecosi 100cosecosi: L'AFGANISTAN NASCOSTO NELLE PIEGHE DELLA "STORIA"

martedì 28 settembre 2010

L'AFGANISTAN NASCOSTO NELLE PIEGHE DELLA "STORIA"

In queste immagini l'Afganista di ieri,l'Afganistan islamico di ieri,un Islam normale,lo ripeto...dimeticato !
Questo post è frutto delle discussioni svoltesi in OKNOtizie ieri in occasione del video girato alla frontiera del Pakistan in cui si assiste alla lapidazione di una donna (...)
Qualcuno non ha esitato a strillare animato da una profonda indignazione,a strapparsi le vesti sull'ennesimo esempio di "tolleranza" di cui è capace l'Islam,altri hanno replicato che cosi si cade nel razzismo,nell'islamofobia in quanto i Talibani hanno poco a che fare con l'Islam ed io per contro commentavo dicendo che le pratiche dell'Islam sono diverse da paese a paese...insomma per farla breve la verità non stava nel mezzo mà insospettabilmente nascosta nelle pieghe della Storia,quella appena dietro l'angolo,bastava fare due ricerche in Google ed ecco che salta fuori l'Afganistan degli anni 60 (neanche tanto lontano) !
L'Afganistan era tuttaltra cosa un tempo e queste immagini lo testimoniano,era diverso prima che i Russi la invadessero ( gli altri a partire da Bush e dalla Coalizione comprendente l'Europa) molto diverso e quanto gli accade oggi è causato non dall'Islam da dalle sue risorse minerarie e dalla sua posizione geo strategica,ad esempio crocevia importantissimo per il passaggio degli oleodotti,un bussines colossale,di proporzioni innimaginabili!
Le donne studiavano,andavano all'università,non indossavano il Burqa...potevano fare carriera,nelle sue città c'erano cinema e boutiques,niente di meno di quello che abita le nostre metropoli,uno standard di vita dignitosissimo,non aggiungo altro perchè le immagini mi sembrano molto eloquenti,solo,spero questo post assuma un minimo di visibilità se non altro per rendere onore all'identità di un paese annichilito,letteralmente annientato dalla "storia" quando essa si veste e reinterpreta alla luce  dell'imperialismo più sfrenato.
Fonte
Laboratorio dell'ospedale


Corso per infermiere all'ospedale


Studenti all'università a Kaboul


Le allieve infermiere dell'università di Kaboul
«Classe di biologia, Università di Kaboul."
Nursery
Le levatrici raggiungono i villaggi più sperduti
Migliaia di giovani partecipano allo scoutismo
Al cinema
Il parco giochi in città

Trasporti urbani di Kaboul
La Radio di Kaboul
Effetto notte Kaboul 1960
Una boutique di dischi a 33 giri del tempo
Politici in sessione nel 1960

Iraq e Afghanistan: sono più i militari suicidi di quelli uccisi 

Fonte-Per il secondo anno consecutivo nelle forze armate statunitensi il numero dei soldati che si sono suicidati è superiore a quelli morti in combattimento in Iraq e Afghanistan, a quanto informa il sito congress.org.
Le ragioni sono complesse e i conteggi incerti: ci si chiede per esempio se i reduci che si tolgono la vita dopo essere stati adeguatamente visitati devono essere inclusi. Ma non c’è dubbio che l’alto numero di suicidi è un’altra indicazione dello stress cui è sottoposto il personale militare dopo quasi dieci anni di guerra.
Secondo dati rilasciati dalle forze armate i suicidi sono aumentati in maniera allarmante nel 2010. Complessivamente, si sono tolti la vita 434 soldati in servizio attivo, molti di più dei 381 suicidi nel 2009.
Ma anche se i veterani della Ready Reserve sono esclusi dalle statistiche di suicidio, proprio tenendo conto della morte di riservisti che non sono stati inclusi in cifre della scorsa settimana, il numero dei suicidi l’anno scorso sale ad almeno 468.
Questo totale include alcuni riservisti dell’Air Force e dei Marines che si sono tolti la vita pur non essendo in servizio attivo, e supera così il dato dei 462 militari complessivamente uccisi in battaglia nel 2010.
I dati rilasciati dalle forze armate, d’altra parte, sottovalutano il problema dei militari suicidi perché i vari corpi d’armata non forniscono le statistiche uniformemente, ed alcune lo fanno solo riluttantemente.
Il deputato democratico Rush Holt ha dichiarato che un conteggio più preciso del numero dei suicidi tra il personale militare ed i reduci è necessario non tanto per informare i parlamentari e il pubblico sulle dimensioni del problema, che già conoscono, quanto per accertare fino a che punto i programmi per aiutare i militari in condizioni mentali problematiche stanno funzionando.
Holt ha aggiunto che a suo giudizio i militari di carriera e i cittadini-soldati non ricevono visite adatte ad accertare il loro stato mentale quando ritornano dalle zone di combattimento.

1 commento:

  1. Non sono convinto che la pubblicazione sul tuo blog, pur interessante, sia esaustiva. Sappiamo bene che l'area dell'Asia occidentale, successe anche in Iran con Pahlevi, ha subito in quel periodo una "occidentalizzazione" laica, poi socialista in Afghanistan, che è arrivata a proibire i segni religiosi e i matrimoni combinati. Le immagini provano questo momento storico, soprattutto urbano, mentre l'immensa area rurale è rimasta nemica e distante, legata alle tradizioni e al potere dei capitribù. Dopo questo momento e la guerra contro i russi, la rivalsa ha preso i connotati dell'estremismo, mentre nel vicino Iran il sentimento si è diretto contro l'occidente. Una serie di fattori complesso, ma che non ha abolito un Afghanistan "moderno", semmai ha spazzato via ogni sorta di tolleranza o forma artistica, pace sociale e rispetto delle minoranze.

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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)