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venerdì 30 luglio 2010

Renato Farina - l’agente Betulla delle cause perse "la faccia di tolla" !


L'Agente Betulla Renato Farina

DIFFAMAZIONE. L’editorialista di Terra Giorgio Frasca Polara vince la vertenza legale contro Renato Farina, già radiato dall’Ordine dei giornalisti per i suoi rapporti con i Servizi. Scrivere “Faccia di tolla” non è offensivo.
Renato Farina, ex vicedirettore di Libero, oggi deputato del Pdl, è stato condannato dal Tribunale di Monza a risarcire Giorgio Frasca Polara, decano della stampa parlamentare ed editorialista di Terra, delle spese della causa civile per presunta diffamazione che aveva intentato nei suoi confronti pretendendo un risarcimento di 250mila euro, poi ridotto a 120mila.
Perché il contenzioso? Farina è ormai noto come “l’agente Betulla” per i suoi rapporti con i servizi segreti che gli sono costati la radiazione dall’Ordine dei giornalisti e una condanna penale patteggiata. Ed è proprio su questo ruolo che verteva l’oggetto della causa da lui intentata, decisa dopo la pubblicazione (il 3 giugno 2008) sul sito internet dei Democratici di sinistra, di un articolo in cui Frasca Polara polemizzava con una dichiarazione resa da Farina al Corriere della Sera a proposito delle reazioni del mondo cattolico alla proposta di legge del governo che introduceva il carcere come misura deterrente all’immigrazione clandestina.
A differenza della preoccupata presa di posizione della Conferenza episcopale, Farina sosteneva che, interpellati alcuni teologi, si era convinto che non ci fosse contraddizione tra la proposta dell’esecutivo e la morale cristiana. Anzi, aggiungeva: «Mi è stato risposto di no, che non è paragonabile ai Dico» (vi ricordate la proposta del centrosinistra sulle unioni tra persone dello stesso sesso?). Frasca Polara aveva reagito censurando le dichiarazioni dello «spione», rilevando come il deputato fosse non solo «poco onorevole» (anche se dopo la radiazione e la condanna, Berlusconi lo aveva fatto eleggere alla Camera) ma anche «faccia di tolla».
Sono queste le tre espressioni sulle quali si è espresso il giudice Laura Bertoli in una minuziosa sentenza che fa riferimento anche alla giurisprudenza più recente. Secondo il suo giudizio, le espressioni usate nei confronti di Farina non sono infamanti. Il fatto che Farina-Betulla sia stato uno spione è “storicamente accertato” e oltretutto ammesso su Libero dallo stesso ex giornalista. Quanto agli altri due epiteti, una sentenza della Cassazione sottolinea che «possono essere utilizzate espressioni di qualsiasi tipo, anche lesive della reputazione altrui, purché siano strumentalmente collegate alla manifestazione di un dissenso ragionato dall’opinione o comportamento preso di mira e non si risolvano in un’aggressione gratuita e distruttiva dell’onore e della reputazione del soggetto interessato».
Qualche mese fa Farina aveva perso un’analoga causa civile intentata contro l’Espresso che ne aveva ricordato le imprese spionistiche. Nel corso del giudizio (Frasca Polara era difeso dagli avvocati Antonella Bruno-Bossio e Raffaele Losardo, dello Studio Tarsitano), è emerso un altro particolare significativo: la stessa espressione “faccia di tolla” era stata adoperata, su Libero nell’aprile del 2007, dallo stesso Farina nei confronti di Michele Santoro, Marco Travaglio e Vauro a commento di una puntata della trasmissione Annozero.

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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)