SILVIO BERLUSCONI E IL MAQUILLAGE

Silvio lo sopporto sempre meno,tuttavia queste immagini mi creano più di un problema etico e morale oltre che di natura Edonista.

A prima vista mi pare un po patetico a una certa età indulgere in un attegiamento da "checche" (...)

Poi riflettendo...

Mi chiedo cosa c'è di male nel maquillage,in fondo è un fatto ampiamente tollerato quando lo praticano con estremo disincanto le signore e le signorine di tutto il pianeta e da millenni,ad esempio presso i Peuls,i Bororo dell'Africa Nera sono gli uomini a truccarsi (...) 

Tollerata la bugia estetica narrata,spacciata,contrabandata come volete e la seduzione che ne scaturice;veniamo all'Eros:il corpo indossa abiti,gioielli,tatuaggi,parrucche,protesi,innesti,appendici varie e quant'altro,si riveste di simboli per arricchire,potenziare i suoi sensi e i suoi significati,comunicarli,esibirli.... 

Or bene non vedo perchè si debba rimproverare a Silvio patetico già di suo e per ben altre ragioni (...) l'abuso del maquillage teso a rendere presentabile e seduttiva la sua fisicità e la sua comunicazione politica.

Sembra che un bel aspetto sia fondamentale nella trasmissione della politica o di qualsiasi altro valore,ovvio che la qualcosa non ha valore tra le mura del Vaticano (...) è un luogo comune che ci porterà lontano tanto che in un prossimo futuro prima di sposarsi una bella fanciulla le si farà una bella analisi genetica per scoprire se davvero ha 20 anni o se piuttoste ne celava discretamente altri 50 per gamba!

Siamo figli dei greci,della loro estetica,del loro sentire e interpretare la bellezza...Platone diceva "la bellezza del vero..." certo ma io preferisco Epicuro...siamo pagani,dunque perchè optare per un giudizio critico di tipo puritano,religioso,quella certa pretese di incarnare solo la verità,la nuda verità magari pure coperta da un Chador o un Burqa ?!

Attenti dunque a non cadere in una qualche sorta di "linda" trappola all'americana!

Oppure dire che dei sensi non ci si puo più fidare,specie della vista dacche il cinema e il virtuale sono apparsi nel nostro asfittico quotidiano sensoriale che sino ad allora viveva tutt'alpiù di pittura,allucinazioni e qualche fotografia,poi giunse Photoshop e la chirurgia estetica...insomma ci siamo capiti no?

O ce lo teniamo cosi com'è o allarghiamo la constatazione (...) a tutta la sfera dell'estetica pubblica e riformiamo l'attuale concezzione sull'interelazione che ha la nostra immagine con quella dell'altro...
Vorrebbe dire legiferare sul diritto,ad avere dell'altro una immagine che corrisponda il più possibile alla sua realtà oggettiva...non credo che la qual cosa ci convenga!
Sarebbe verso molte persone (i leghisti) un fatto discriminatorio.

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Cipria e cerone: il trucco è una sorta di vizietto. Era già accaduto il 22 maggio 2009 (foto -commento) . Quella volta a pizzicare il premier, in occasione dell'assemblea di Confindustria, era stata Alessandra Tarantino, una fotografa dell'agenzia Ap. A distanza di poco più di un anno Berlusconi ci ricasca. In queste immagini (agenzia Olycom) il presidente del Consiglio all'assemblea di Confartigianato. L'ennesimo colpo di trucco nel fazzoletto

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In questa galleria volti di Hijra pakistani. Nella gerarchia sociale del Pakistan, queste persone occupano uno dei livelli più bassi. Si tratta della casta degli Hijra, termine arabo per "migrazione". A loro ci si riferisce in vario modo come "eunuchi", "ermafroditi", "omosessuali", "transgender" e “travestiti”. In realtà, nessuna di queste definizioni è pienamente corretta, trattandosi di un genere a cui si arriva attraverso un vero e proprio processo di trasformazione. Nella maggior parte dei casi gli hijra sono uomini che si sottopongono alla castrazione parziale o totale, per poi identificarsi con il "terzo genere": né uomo né donna, semplicemente hijra. La loro vita è solitamente molto dura, fatta di emarginazione e rifiuto da parte delle famiglie d'origine. Riescono a sopravvivere grazie agli spettacoli di canto e ballo, ma più spesso devono ricorrere alla prostituzione o all'elemosina