Una morte quella di questi luoghi-memoria che pare non arretrare davanti all'Eros alla vita che vuole percorrerli di nuovo,una fatalità e un destino ineluttabile.
Talvolta il luogo prevale nella sua decrepitudine sul fantasma del nudo che vi si aggira altre è Miru ad esserne esaltata ma sempre sfuggente a sottolineare la fugacità,la finitezza della condizione umana rispetto alle cose,un discorso il suo in un certo senso intorno al tempo ed al fascino che conferisce alle cose,anche quando esse sono piegate dalla decrepitudine.
E anche sommessa una critica alla megalomania dell'industrializzazione ed alle sue contradizioni,tra cui l'onnipotenza che finisce per mostrarsi inumana nelle dimensioni pur affascinanti (...) templi a una divinità crudele, specchio,metafora della volontà di potenza.
Non è la sola con il suo corpo a far emergere le contradizioni che animano la creazione umana vista,interpretata come un delirio.
Miru pone il corpo,l'umanità intesa alla Leonardo da Vinci "l'uomo di Vitruvio" al centro di tutte le cose!
Catacombe di Parigi |
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Parigi |
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)