La Domenica del Corriere la conosciamo tutti,le sue ricchissime tavole illustrate aiutavano l'italietta agricola,operaia,analfabeta ad emozionarsi,a quel tempo la cultura visiva non aveva ancora inflazionato con i media l'animo del curioso.
Pero quello che usciva negli inserti domenicali esattamente come nella Domenica del corriere in Giappone ai primi del secolo costituisce certamente una chicca,una curiosità assolutamente da levarsi ed ecco che io vi vengo incontro.
Gli episodi sono pressoche gli stessi,bambini salvati,curiosità del quotidiano,cronaca nera,nerissima,suicidi,drammi della gelosia,salvataggi all'ultimo ma proprio all'ultimo istante e via dicendo.Una occasione rara di studiare da vicino la loro rappresentazione e constatare come il Realismo non facesse troppi sforzi nel momento seduttivo del lettore,la grafica è piatta e non vi è nessuna concessione all'emozione,semmai essa è suggerità dalla complessità delle forme e dal loro intreccio,complessità che richiedeva oggi come allora suppongo uno sforzo notevole nel lettore per districarsi nel labirinto delle forme caotiche all'apparenza ma ricche di ...misura,nel disegno che suggerisce un'azione meglio della fotografia,separare una figura dall'altra non è facile e nell'insieme mi pare che più che pittura,disegno,siamo di fronte ad una scrittura,ad un ritmo in cui viene marcato il caos e gli elementi che perturbano la comunità.
In quanto al colore non mi sembrano cosi straordinari,suppongo sia dovuto alla carta dell'epoca o alla bassa qualità dei pigmenti,sembrano a bella apposta ingrigiti,spenti,come dicevo sopra con un carico emotivo tutt'altro che seduttivo,un po tristi,un tragico ineluttabile e opaco,una vibrazione minima e forse deliberata la volontà di non destabilizare il lettore,tutt'altra cosa da noi,lo potete constatare con i vostri occhi.Queste opere potrebbero benissimo ispirare nuovi punti di vista agli artisti contemporanei,ed il loro fascino stà nelle freschezza con cui ci parlano oltre alla misura con cui lentamente si fanno penetrare.
La Domenica del Corriere era un settimanale fondato nel 1899 e chiuso nel 1989.
Nato come inserto del Corriere della Sera, veniva dato in omaggio agli abbonati del quotidiano oppure si poteva acquistare in edicola inizialmente per 10 centesimi.
Luigi Albertini, fu il direttore mentre le copertine a colori venivano disegnate inizialmente da Achille Beltrame poi Walter Molino che rappresentavano con il loro tocco i fatti più rilevanti della settimana rimarcando così gli aspetti più commoventi e di maggior effetto.
Dagli anni Venti agli anni Trenta, la Domenica del Corriere fu un buon mezzo di informazione verso la gente grazie anche alle foto ed ai disegni che venivano inclusi nel giornale. Sempre in questi anni la penna di Indro Montanelli contribuisce con alcuni articoli.
Achille Beltrame
Nasce a Vicenza il 18 marzo del 1871, pittore italiano, divenuto famoso grazie anche alle tavole dipinte per la "Domenica del Corriere", iniziò a 28 anni le sue pubblicazioni a partire dal 8 gennaio 1899 fino al 1944, oggi molte delle sue copertine incorniciate sono quadri in uffici ed abitazioni.
Walter Molino
Iniziò a sedici anni a disegnare fumetti e nel 1940 sostituisce Achille Beltrame nel difficile compito.
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