Alessandro Mazzer, presidente Associazione Monastero del Bene comune, davanti alla statuetta |
Dopo le polemiche sollevate dalla sentenza sul crocifisso, fanno discutere due opere esposte. Quando il sacro divide: l’ultimo caso è una innocente madonnina spoglia e dolente,incinta,con il suo grosso ventre e tutta l'ansia di chi genera la vita e il suo mistero,aspramente contestata,duramente via Internet dagli integralisti e tutta una fauna d'estrema destra (articolo in basso) che raccoglie ampie consensi nella Lega Nord che si caratterizza sempre di più per il suo oltranzismo intollerante,xenofobo,razzista e antisemita ed equiparabile al nazismo;a supporre che in una qualche maniera stia facendo incetta di consensi per altri irricevibili,impresentabili,per colmare certi vuoti createsi nel consenso elettorale,uno dei cavalli di battaglia gli "autentici" valori della Cristianità e la salvaguardia delle tradizioni più vere del Popolo Padano,giunge puntuale dentro la Lega Nord un ex-ministro del culto cattolico,un ex lefevriano perchè si sà un po d'acqua santa pure se acida dopo quella nelle ampolle del mistico Po male non fà.
Ma la Chiesa usa toni di distensione e «promuove» il Gesù Bambino di colore esposto in un presepe,potrebbe sembrare surreale ma questi sono i problemi che agitano le buone coscienze dei cattolici o perlomeno di una parte di essi,Gesu bambino bianco o nero,biondo o con gli occhi azzurri,insomma,dicono una minoranza starnazzante,rumorosa vittima del secolo che corre troppo (...).
Ma quando questa "minoranza" entra orgogliosamente fiera,accolta caldamente e generosamente nel governo della cosa pubblica qualche inquitudine si puo e si deve nutrirla.
Chi è consapevole della sessuofobia che anima neanche tanto segreta l'anima religiosa del cattolico " medio " non si sorprenderà di certo nell'apprendere dei rosari intonati noiosi e lugubri a riparazione dello sfregio che porta una opera d'arte al valore della dignità del sacro.
Della serie:" il ridicolo è il nostro mestiere! " «Una Maria simbolo di vita e di cammino dell’umanità» |
Prete lefebvriano dopo la messa
brucia il libro del Concilio Vaticano
Don Floriano Abrahamowicz brucia il volume con le tesi di Paolo VI. In passato aveva dubitato dell'esistenza delle camere a gas
(Corriere del Veneto)
PAESE (Treviso) - Fa ancora parlare di sé don Floriano Abrahamowicz. Il sacerdote lefebvriano, dopo le dichiarazioni choc sulle camere a gas naziste («So che sono servite a disinfettare, ma non so se vi è stato effettivamente ucciso qualcuno»), ha compiuto un altro gesto destinato a suscitare polemiche. Nella cappella a Paese, assieme ad un gruppo di fedeli che lo ha seguito dopo l’espulsione dalla Fraternità di san Pio X, ha letto il giuramento antimodernista e poi, al termine della messa, ha gettato fra le fiamme il testo del concilio Vaticano II. Un gesto senza precedenti, che, secondo il sacerdote, già sospeso dalla chiesa cattolica, avrebbe avuto l’approvazione di un vescovo cattolico, il cui nome però non viene rivelato. Tra i punti contestati del concilio, il rapporto con le altre confessioni religiose.
Don Floriano vive fra Treviso e Verona. Un anno fa aveva definito una «cloaca» il Concilio Vaticano II. Per questo la Fraternità San Pio X l'aveva espulso. La replica del sacerdote: la modernità vi ha contaminato. Due mesi fa, in occasione della visita di papa Benedetto XVI alla sinagoga di Roma un gruppo di cristiani integralisti aveva promosso una «santa messa di riparazione» nella chiesa di San Pietro a Verona. A celebrare il rito era stato chiamato proprio il discusso sacerdote lefebvriano. Un altro rosario riparatore era stato recitato da don Floriano nel mese di dicembre per la statuetta de «La madre di Dio» completamente nuda esposta all’interno del monastero degli Stimmatini. Due mesi prima, il sacerdote un tempo vicinissimo alla Lega Nord, aveva celebrato l'anniversario della battaglia di Lepanto in cui la flotta veneziana ebbe la meglio sulle navi turche.
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)