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martedì 23 marzo 2010

DON VERZE E L'OPUS DEI "PARENTI & MAFIOSI" TRESCHE E AFFARI DI UN SANTO MASCALZONE


Echi e orgasmi dal San Raffaele
E’ da anni e sempre più insistentemente che i Media mettono in circolazione lettere di don indignati, ne avevo letta una a metà febbraio , su Facebook, di un don che sta per esplodere come De Capitani . Si ci si avvia alle urne, a quella guerra incivile come tutte le civilissime guerre, più amate dagli italiani. Scampanellate indignate condite da Alti Richiami all’obbedienza, come l’ultima lanciata dal capo di stato del Vaticano, Joseph Ratzinger:“Obbedienza è una parola che non piace in questo tempo, sembra una cosa servile, mentre l’autodeterminazione sarebbe la vera dimensione umana..non è cosi, la parola libertà e l’obbedienza vanno insieme: solo essendo conformi alla volontà di Dio non siamo alienati, al contrario lo siamo se cadiamo nel vuoto distaccandoci da Lui..la vera libertà è nella perfetta obbedienza”.Parlo di quei campanacci soft, che si chiamano sempre con davanti il don, anche se ce ne sono di buonissimi e di strada, costellata a sinistra,quella dell’opposizione, che continua la campagna della Legittimazione sancita in alte uniformi, dalle piu alte cariche dello stato e papaline rosse come per l’anniversario dei Patti Lateranensi, che campano in sintonia perfetta con Napolitano.Avevo messo da parte una segnalazione di un articolo di Dagospia che è a pagamento, si avete letto bene, andai allora all’ articolo leggibilissimo e di un grosso quotidiano a cui si richiama il Dago, Fazio e la villa d’oro scritto da Marco Lillo, per l’Antefatto il 12 gennaio, sottotitolo Dieci milioni per l’acquisto di un immobile di Don Verzé messi a disposizione dal ministro. L’articolo come altri che menziono, può essere letto integralmente. Altro non è che la dimostrazione di “Una serie di collusioni fra Luigi Verzé e un rappresentante del SISMI, Pio Pompa…riscontrate all’interno di un’indagine giudiziaria a carico di quest’ultimo e Nicolò Pollari. Dalle carte risulta che Pompa teneva costantemente al corrente Verzé di quanto accadeva in ambito politico ed istituzionale, affinché Verzé stesso potesse sfruttare le suddette informazioni in modo da ottenere particolari vantaggi per le sue attività imprenditoriali.”

Don Verzè, meglio detto, Luigi Maria Verzè, nato a Illasi il 14 marzo 1920, imprenditore, sacerdote della diocesi di Verona e accademico italiano, fondatore dell’Ospedale San Raffaele, presidente della Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor e attuale rettore dell’Università Vita-Salute San Raffaele. Precisavo per l’Orgasmo del San Raffaele scritto da me il 5 luglio 2008 che l’ospedale San Raffaele Resnati, accreditato nel 1999 come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (I.R.C.C.S.), fu fondato nel 1969 da don Luigi Maria Verzé, che ne è tuttora presidente.L’ inno ufficiale dell’ospedale è la canzone “Angelo Raffaele”, scritta e incisa da Al Bano Carrisi, amico del don Luigi Maria Verzé, che scrisse al momento della nascita dell’Ospedale: « Carissimi, voi siete ospiti del San Raffaele, Tempio della Medicina e della Sofferenza. Siate Benedetti! ».

Inizia l’articolo così: “Non è più possibile girarsi dall’altra parte. La magistratura romana e il Copasir, il Comitato di controllo dei servizi segreti devono accendere un faro sugli affari del Sismi con i “raffaeliani”, gli uomini di don Luigi Verzé che hanno scalato le istituzioni. Personaggi come l’ex funzionario del Sismi Pio Pompa, che dopo aver servito per anni la causa del prete-manager ha continuato a lavorare per il sacerdote amico di Berlusconi anche dagli uffici del servizio segreto militare diretto allora da Nicolò Pollari.Ma anche ministri come Ferruccio Fazio, che a don Verzé deve molto, e ha firmato nel 2009 un decreto che ha permesso al suo ex datore di lavoro di incassare 9 milioni di euro….Il San Raffaele aveva comprato nel 1994 due complessi residenziali a Mostacciano. Uno più grande composto di due villini è stato affittato al Sismi di Pollari nel dicembre 2001 per farne la sede segreta della divisione economica del servizio. Il canone di 10 milioni di vecchie lire mensili non è esorbitante ma si spiega nell’ottica (dichiarata da Pompa in un appunto scritto a don Verzé) di una cooperazione tra i “raffaeliani” e i “Pollariani” per sviluppare il business del San Raffaele.Poi c’era una seconda villa, più “piccola” (ma comunque dotata oggi – dopo la ristrutturazione – di 24,5 vani catastali su quattro livelli con parco e piscina) che è stata ceduta dallo stesso San Raffaele nel luglio 2005 a Pollari e alla moglie, privatamente, per 500 mila euro, meno della metà del prezzo di acquisto.Ora Il Fatto Quotidiano ha scoperto anche cosa hanno fatto i “raffaeliani” della villa più grande, quella affittata al Sismi dal 2001 al 2007. Il 21 luglio del 2009 il San Raffaele ha venduto i tre villini all’IFO, l’ente regionale che gestisce l’ospedale Regina Elena che si trova lì accanto. Il prezzo è di 9 milioni più imposte…Villa Pollari dal 1995 al 2005 dimezza il suo valore.Quella dell’Ifo comprata con i soldi pubblici invece lo raddoppia dal 1994 al 2009. Questa storia dovrebbe esser chiarita dalle autorità anche perché è densa di conflitti di interessi per i troppi raffaeliani coinvolti.I milioni pubblici per comprare la villa più grande di don Verzé sono stati messi a disposizione dal ministero della salute con un decreto firmato nel marzo scorso dall’attuale ministro Ferruccio Fazio,che è un “raffaeliano” di ferro. Quando è stato nominato nel 2008 a capo della Sanità (prima sottosegretario e ora ministro) era direttore dei servizi di medicina nucleare e di radioterapia al San Raffaele di Milano, presidente del Consorzio del Laboratorio del San Raffaele di Cefalù.Socio della Tecnodim che ha sede nel San Raffaele e si occupa di progettare reparti avanzati (anche nel settore della tomografia). Il ministero precisa che “l’iter amministrativo per l’acquisto delle villette era cominciato nel 2004 con un decreto ministeriale che stanziava 7,2 milioni di euro per ‘acquisto immobili e terreni confinanti con l’Ifo per funzioni di supporto all’attività ospedaliera del San Gallicano’”.

La storia apparentemente complicata, nei fatti solo un’infame storiaccia di soldi e affari loschi, in strutture per malati, spesso terminali, continua così:” Spiegano al ministero della Salute che la rimodulazione del finanziamento è stata chiesta dal direttore generale dell’Ifo, Francesco Bevere, nominato da Piero Marrazzo. Quanto al prezzo pagato: “nella documentazione trasmesa dall’Ifo è citata la perizia dell’Agenzia del Territorio di Roma del 13 gennaio 2009 che giudica congruo il prezzo di 9 milioni”...il 26 marzo del 2009 il sottosegretario Ferruccio Fazio ha stanziato 10 milioni e 260 mila euro (poi utilizzati al 95 per cento) per pagare due ville al suo ex datore di lavoro. Pompa, preveggente, scriveva a don Verzé nell’estate del 2001, per convincere il prete amico di Berlusconi a perorare la nomina dell’amico Pollari a capo del Sismi. “Caro Presidente, Le invio un report inerente le iniziative sulle quali potremo intervenire, con maggiore e puntuale efficacia, immediatamente dopo la nomina dell’amico N.”

Senza andare a fare dietrologie complottistiche si legge in chiaro che costui, il don, conobbe Silvio Berlusconi, all’epoca imprenditore e proprietario di Edilnord, da cui “il sacerdote” aveva acquistato un terreno di 46 mila metri quadri – con l’idea di costruire quello che sarebbe poi diventato il “San Raffaele” – vicino all’area che sarebbe poi diventata “Milano 2″, il complesso residenziale realizzato poi da Berlusconi

Intanto il 4 gennaio Germano Milite aveva scritto Appalto per bouvette e mensa affidato alla Gemeaz. Un socio di Don Luigi Verzè vince la gara d’appalto per il ristorante del Senato..Un affare che frutterà alla Gemeaz quasi 12 milioni di euro (la Ladisa sarebbe costata circa un milione in meno) e che và ad aggiungersi all’altro appalto da 280 milioni sonanti vinto dalla ditta sempre nel mese di dicembre e collegato alla gestione delle mense delle FS. “

Finendo poi a Sud, in Puglia, arriva l’altro titolo: Taranto, ospedale privato di don Verzé coi soldi pubblici.E’ l’8 gennaio 2010 e lo scrive Cesare Bechis. Dulcis in fundo “Anche Vendola in soccorso dei preti San Raffaele, tutto pronto per l’accordo Ma Sinistra radicale e Pd sono contrari – Corriere del Mezzogiorno e stavolta la firma è un generico Redazione il Corriere.it del Sud

TARANTO -Rimangono inalterate superfici e volumetrie. Fintecna, in base alla delibera che il Consiglio comunale è chiamato ad approvare lunedì, realizzerà a proprie spese nella zona detta “emiciclo” in via Nenni un’area a verde attrezzato del valore di 425 mila euro come opera di riqualificazione di una zona degradata. La delibera fissa, inoltre, due punti irrinunciabili per il Comune. Uno, l’amministrazione si impegna a variare gli strumenti urbanistici sul Paolo sesto però l’area occupata oggi dall’ospedale Santissima Annunziata, al centro della città, resta destinata a distretto socio-sanitario o a residenze per anziani, dotandola anche di verde e parcheggi pubblici; due, nel caso in cui il “San Raffaele del Mediterraneo” non dovesse più essere realizzato il Comune conserverà la titolarità dell’area ceduta da Fintecna al Paolo sesto. Si tratta, in totale, di 32 ettari.Dodici sono destinati al polo scientifico- tecnologico che sorgerà, con finanziamento di Srea Vasta, di fronte al Politecnico; venti servono al San Raffaele e sono nell’area adiacente alla Cittadella della carità. La delibera delega, infine, il sindaco Stefàno a sottoscrivere l’accordo con Fintecna e il successivo accordo di programma tra Regione, Comune, Asl, Fondazione San Raffaele. Tutta la vicenda, e gli accordi che presuppone prima di arrivare al via libera definitivo, è stata sin dall’inizio criticata da Rifondazione, Pdci, Verdi e Pdl. Alle ragioni di natura tecnico-sanitaria, le varianti urbanistiche, l’operazione immobiliare, un ospedale privato pagato dai soldi pubblici, i criteri di nomina dell’amministratore unico del nuovo ospedale, si sono aggiunte strada facendo anche le questioni più strettamente politiche legate alle prossime elezioni regionali. L’operazione San Raffaele ha avuto la benedizione del presidente uscente Vendola e poi del sindaco Stefàno. Oggi i rapporti con la sinistra radicale non sono più idilliaci come un anno fa mentre il pdl ha sempre contestato l’intera operazione. Cesare Bechis, 8 gennaio 2010

E la Redazione del Corriere.it del Sud il 16/02/2010 titola: Regionali. Don Verzè grande sponsor di Vendola:«Vengo in Puglia perchè terra di un sant’uomo come Motolese – dice don Verzè – e per trovare un amico: Vendola. Che è persona trasparente, emerge per quello che è, non per quello che vorrebbe apparire. Questo gli da entusiasmo. Nichi, fossero come te tutti i politici. Non dovrei parlare di politica ma ve lo confesso: Silvio Berlusconi è entusiasta di Vendola». A dirlo don Luigi Verzè, il Presidente del San Raffaele di Milano, in occasione della conferenza stampa di presentazione a Taranto del San Raffaele 2, il più grande ospedale oncologico pediatrico di tutto il Mediterraneo.”

E’ in allarme il porporato, con Bagnasco in testa. Sono tornata dopo otto giorni da Marsiglia, non ce la faccio a commentare le notizie mai lette e ora appena guardate. Certe campane hanno sfondato non solo i timpani e non si può spiegare a chi vive fuori dall’Italia:va vissuto quest’ inferno, queste maledizioni del potere politico…”le radici della malattia”. Chi vuole ci si curi con tanta medicina benedetta, la medicina di Dio…. voti, ex voti.

Doriana Goracci
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