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sabato 13 marzo 2010

Circola da qualche settimana in rete questo scritto di Elsa Morante.



 In un momento critico per il paese mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione uno scritto che la dice lunga sugli italiani,un modo come un altro per invitarvi a non farvi troppe illusioni su quanto ci attende,certo quando cadono i colossi fanno un rumore della madonna e sollevano molta polvere,ma tutto sommato cio non basta a riscattarci dai lunghi mesi,anni in cui si è attivamente collaborato alla sua edificazione,anche attraverso inconsapevoli complicità,assenze,distrazioni,anche delegando sempre ad altri quello che dovrebbe essere il proprio dovere civico di cittadini,certo consola e restituisce un che di dignità ai sopravissuti ed alle vittime quel gran fracasso ma a tutti gli altri che li intorno festeggiano come se ne avessero un gran merito rammento che la storia è sempre li a rammentarci chi siamo veramente,di che pasta siamo fatti.
 Circola da qualche settimana in rete questo scritto di Elsa Morante. 
Lo pubblico per chi se lo fosse perso:
"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la
sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo
onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e
la privazione di ogni autorità di governo.
Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini?
Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una
parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si
rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali,
ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto.
Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il
dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo
dovere, sceglie sempre il tornaconto.
Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di
facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei.
Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un
partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le
sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza,
offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile
enfatico e impudico.
In Italia è diventato il capo del governo.
Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.
Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico
senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario,
buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro
che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti,
di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un
pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere,
si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."

*Qualunque cosa abbiate pensato, il testo, del 1945, si riferisce a
Benito Mussolini...*
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