Eros e Thanatos,sesso e morte,sperma e decomposizione biologica,un mondo laido,cannibale,un delirio quasi alla Boch,una dimensione di follia pulsante, viscida,laida,abitata soltanto da resti umani e resti onirici,mostri e fantasmi e sogni mai divenuti tali,senza consistenza,desideri cannibali,un inferno dantesco senza il conforno della luce divina e del colore,disperante,immensa metafora visione filosofica di un pessimista Tragico-Realista che smaschera ogni pulsione o sentimento umano,ogni mistificazione per ridurlo alla sua essenza:un impasto di sola voracità,un Surrealista vero come non appare sulla scena dell'arte da almeno mezzo ;secolo,capace di dar corpo al peggiore incubo togliendo ogni battito alla luce,cieli bituminosi e grigi cemento si mescolano alla natura ridotta a soppravvivere tra le rovine affogate in neri lunari,luride piastrelle di bagni abbandonati assieme ad un bestiario in cui è difficile riconoscere,distinguere l'umano e la bestia,mostri usciti dalla mitologia orientale uniti ai verminai di un film dell'orrore di serie B.
E poi il sesso,lo spasmo del desiderio,l'Eros mai appagato e messo in contenzione in marchingegni virtuosi e mistici,disseminati in misteriosi sotterranei,tubi intestino,oleodotti anali e squartamenti bestiali,impalamenti in cui la natura umana e non viene disossata con una crudeltà inaudita,inumana e degna di un Dio.
Questo artista giapponese attacca con una ferocia senza pari l'Eros del suo paese e del suo tempo e smaschera ogni mito e luogo comune,fà emergere il lato in ombra di una realtà in cui nulla più è vivo,solo laida menzogna agonizzante che si trascina in sperdute attese in una melanconia tragica venata di assurdo e un grottesco che si fà orrido abisso.
Le sue invenzioni sono talmente geniali,talmente visionarie e Realiste che la visione delle sue opere turba profondamente una personalità sensibile,non è difficile capirlo e certamente la sua lugubre poesia nera,pessimista alla Budelaire o alla Bataille o la citazione Sadiana sparsa a piene mani con tutt'altro intento che l'elogio appiattito estatico al feticismo imperante,di una tristezza malata incapace persino di dibattersi,un mondo perso in una agonia infinita,senza scampo e in cui la pietà è morta.
Non si salva nulla nella sua opera,lo stupro è onnipresente,un artista di una sensibilità straordinaria capace con i suoi mezzi di rappresentarci una visione a cui tutti apparteniamo quando rinunciamo alla trasparenza dei cieli per celarci nella illusione delle notti senza fine persi in un Eros finto "trasgressivo" cannibale e predatore!Vi appare anche un Eros ibrido fatto di macchina e carne mutilata...mi fermo qui,il resto lo potrete pensare voi trattenendo il tremito e la paura di questa apocalisse dantesca messa in pittura.
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)