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martedì 23 febbraio 2010

Damien Hirst attaccato per la sua pittura ,Torna a casa Damien!

Torna a casa Damien!

Francamente non si capisce perchè ce l'hanno tanto con Damien,è tutto un coro di sdegnati "puristi" del Contemporaneo simil-trasgressivo che non sanno esprimere la pur minima spiegazione estetica di un tale linciaggio internazionale,presumibilmente brucia un po il fatto che la pittura in se pratica,abbandona per cosi dire una certa megalomania elitista della dimensione a favore del salone,del salotto,dell'opera nomade,trasportabile,la pittura chiede e domanda capacità interpretative d'astrazione a fronte della banale materia-anale della plasticità tattile,della scultura contemporanea usa materializzare,enfatizare il concetto in termini molto feticisti per "nuveau riches",oligarchi,multimiliardari titolari di fondazioni e collezioni universali.

Tutto un mondo snob con la puzza al naso prima lo incensa e poi lo lincia,non si vede perchè prestragli credito ora quando non lo si fece neanche prima salvo ovviamente la claque interessata del mercato! Damien è un grande artista,come tantissimi altri , questa plebaglia piccolo borghese di parvenus non degna della pur minima distratta occhiata,tutto un mondo che ribolle per rivoltarsi intorno alle dinamiche ombellicali di un conformismo alla moda e molto snob...Chapeau all'Espresso per la completezza dell'informazione che svolge nel mondo dell'arte!


Credit L'Espresso.it
Errare è umano. E dunque, lo scorso ottobre, veniva voglia di perdonarlo subito Damien Hirst per aver  malamente impupazzato l’elegantissima Wallace Collection con la sua ultima idea: DIPINGERE. Cosa  naturale per un artista. Ma non per  Damien a cui riconosciamo talento e genialità quando rapido come un fulmine preleva dall’indistinto della merce il giusto prodotto, il giusto packaging ,il giusto titolo e trasforma quel che tocca in oro, ovvero in opera.
Damien-Hirsts-Portrait-of-00169841(1)Rapido come un gatto, prensile come una gazza Hirst è l’unico artista capace di cavalcare l’onda del post capitalismo globale e trasformare in operazione finanziario- estetica libri, gadget, siti, luoghi.Dunque non si capisce perchè invece del suo cervello sia sia messo in testa di usare il pennello e lanciarsi in un discutibile “periodo blu”  che senza pudore chiama in causa Picasso e sulle tele il povero fantasma di Bacon strapazzato da un allievo incapace.
Eppure gli fu chiaramente detto che quei quadri erano proprio brutti.Dal “Times”all’”Independent” che li trovava pure  noiosi fino al perfido “Guardian” che aveva definito l’intera mostra “memento mori for a reputation”. Mentre in giro si sussurrava che l’improvviso ritorno al mestiere fosse suggerito dalle super quotazioni di Peter Doig. Un virtuoso della tela e del pennello, di cui si può discutere ma che è molto amato da collezionisti  in area crisi, affamati di quadri da mettere in salotto  e in cerca di ” valori sicuri” facili da conservare e rivendere.

Perseverare è diabolico. Sembra che Hirst di fronte a tanta cattiveria, fosse rimasto male.  Non abbastanza però da desistere. E così nella successiva mostra al White Cube ( novembre- gennaio)  intitolata non a caso dopo tante stroncature “Nothing Matters” ( la libera traduzione  va da “che importanza ha” fino “a chi se ne frega”),  il Nostro ha sfornato un’ altra serie di terribili tele baconeggianti in forma di ritratti, trittici tutti pomposamente incorniciati dall’artista stesso ( le cornici sono però  la cosa migliore).
bluedamien-1Damien-Hirst-Insomnia-2008-a4-1-486x364Ora che  il Principato di Monaco  prepara per aprile la sua grande antologica all’Ocenographic Museum di Montecarlo speriamo che Hirst si metta una mano sulla coscienza. E che torni a pensare e a giocare, a sorprendere e ad irritare, a scandalizzare e ad esagerare. Che faccia di tutto, purché butti via la tavolozza. Noi in cambio faremo finta che quest’inverno abbia scherzato.

1 commento:

  1. Ma perchè dobbiamo criticarlo?Aveva voglia di dipingere e l'ha fatto.Punto.
    Chissenestrafrega se critici, mercanti e compagnia bella dicono che sono brutti, non sono obbligati a comprarli, spendendo i soliti milioni di euro sperando di guadagnarne un paio in più. perchè è questo che vogliono, per loro l'arte non è espressione, è investimento.

    Enzo ( http://fuzoworld.blogspot.com/ )
    E appena Hirst fa qualcosa ceh non è vendibile loro si sentono offesi perchè il loro cavallo vincente stavolta non partecipa alla gara e quindi non possono puntare su di lui, questa volta.
    E comunque l'ultima opera (il trittico) che hai postato a me piace.

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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)