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A me personalmente quando ero più giovane è accaduto di fare flanella al caffe dopo essere passato per il Colorificio ad acquistare un pennello di pura martora,punta fine per acquerello,un gioiello .
Ed il Caffè doveva essere buono,bruno e scuro,con la cremina e la tostatura al punto giusto,l'aroma che si mescola al chiacchiericcio e fuori un sole che spacca le pietre mentre la mano và pacata o guizzante in certe curve mentre l'attenzione inchioda,annichilisce il tempo e spazza via l'attesa...mà se il tempo evapora da una parte ecco che riappare ancora più antico sulla carta con il suo carico di nostalgia,l'estate aiuta l'incanto della visione e i caffè si susseguono ora ristretti quasi notturni nel tono ora lunghi all'americana quando giunge il momento di velare di malinconia i cieli.
Qui sotto il Caffè Pedrocchi di Padova,una istituzione per la città e quale miglior teatro per ospitare le opere acquerellate al Caffè di Karen che cavalca con disincanto e leggerezza la Storia dell'Arte di ogni epoca solo per poter gioire nelle narici di quell'aroma ora arabo,ora brasiliano cosi malinconico come nelle vecchie fotografie del 900.
Ho scelto l'immagine del Caffè Pedrocchi per pura affezione,Karen non vi ha mai esposto!
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)