Di madre italiana e padre inglese, ha trascorso parte della sua infanzia a Malcesine (sul lago di Garda).
Tornata a Genova, dopo aver frequentato il Liceo Artistico del capoluogo ligure ed essersi diplomata all'Accademia Ligustica di Belle Arti, segue i corsi di spettacolo dell'Associazione La Chiave di Campopisano diretta da Mimmo Chianese; si iscrive alla facoltà di Architettura, per poi trasferirsi all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove si diploma nel 1993. Attualmente vive e lavora a New York, che l'artista stessa definisce «il primo paese in cui mi sono sentita a casa».
La scelta espressiva della Beecroft matura fin da giovanissima è stata quella di pensare e realizzare performance, utilizzando il corpo di giovani donne più o meno nude, questo straordinario materiale umano viene mosso secondo precise coreografie come su una scacchiera invisibile, con opportuni commenti musicali o con lo studiato variare delle luci. Ciascuna delle partecipanti deve attenersi con scrupolo a una serie di precise e inderogabili norme che l'artista impone prima di ciascuna azione, per comporre dei veri e propri "quadri viventi", esposte in gallerie e musei di arte contemporanea.
L'artista pone al centro della propria riflessione i temi dello sguardo, del desiderio e del volubile mondo della moda. Private di ogni possibilità di dialogo o di relazione, esse appaiono congelate al di là di un'invisibile barriera. Al tempo stesso il loro mutismo e il loro totale isolamento producono lo strano effetto di far rimbalzare lo sguardo di chi guarda su sé stesso, trovandosi in una situazione di disagio.
La sua prima performance è stata tenuta presso la galleria di Luciano Inga Pin di Milano, durante il Salon Primo dell'Accademia di Belle Arti al Palazzo di Brera.
Segnalata da Giacinto Di Pietrantonio, ha tenuto la sua prima mostra personale nel 1994 presso la Galleria Fac-Simile a Milano dove esponeva anche il suo compagno ex Miltos Manetas.
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)