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lunedì 21 dicembre 2009

L'inedito Stalin collezionista d'Arte di nudi maschili si dava volentieri alla critica


 L'inedito Stalin collezionista di nudi maschili
 

Foto che riproducono disegni di pittori russi del diciannovesimo secolo. Tutte con didascalie che le commentano, a volte le censurano, rigorosamente siglate J. Stalin. Sono la vera sorpresa di una mostra organizzata a Mosca, dall'emergente galleria privata Marat Guelman, in occasione del 130mo anniversario della nascita del tiranno russo. Un ritrovamento che non fa che enfatizzare il mistero che da sempre aleggia su una delle più controverse personalità della storia. Collezionate e commentate in un periodo che gli storici russi collocano tra il 1939 e il 1946, quando ormai il dittatore aveva superato i 60 anni, custodite da personale della sua stessa guardia, le figure riportano commenti che mixano il prevedibile cinismo del soggetto con aspetti di umorismo nero, anche a sfondo sessuale. "Radek, brutto bastardo, se tu non avessi voluto fare di testa tua, se non fossi stato così inadeguato, a quest'ora saresti ancora vivo", si legge su uno dei disegn: il riferimento è a Karl Radek, uno dei tanti collaboratori del tiranno, caduti in disgrazia e per questo imprigionati e uccisi. In un altro Stalin ha coperto il pene del soggetto ritratto con un triangolo rovesciato, commentando negativamente le "misure": il riferimento sarebbe a un altro bolscevico, messo a un certo punto da parte dal dittatore. In altri casi, un uomo dall'atteggiamento contemplativo, viene bollato con un "un idiota che riflette è peggio che dieci nemici"; uno dal fisico atletico è invece apprezzato: "Questo David del Soviet è pronto a contrastare l'imperialismo. Lo aiuteremo". Disegni che alimentano dubbi sulle tendenze sessuali di Stalin, anche se, tra chi li ha studiati, c'è anche chi in queste perlomeno stravaganti note vede soltanto lo spettro della solitudine

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