Reclamava lo stipendio di tre mesi ucciso dal datore di lavoro a Biella
"E’ un omicidio che non può passare sotto silenzio» commentano in una nota unitaria i sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Biella. «A nostro avviso - scrivono le tre sigle - fatti di inaudita gravita’ come questo rientrano in un clima generale di imbarbarimento dei rapporti sociali, con la possibile aggravante dell’odio razziale. I diritti dei lavoratori sembrano non avere piu’ cittadinanza e se, come in questo caso, il lavoratore è extracomunitario, possono sollecitare le reazioni piu’ estreme». E per mercoledì prossimo i sindacati hanno indetto un presidio di fronte alla prefettura di Biella."
Ibrahim M'bodi Un senegalese residente a Zumalia,nel biellese,da mesi reclamava il suo stipendio invano,è stato ucciso con nove coltellate,il numero dei colpi portati è la misura del risentimento covato apertamente,condiviso nel Nord "civile",l'animo e il numero dei colpi inferti dall'assassino in questo caso riflettono l'ambiente.
Per chi non lo sà dopo le prime coltellate la vittima è immobile,ripiegata sui se stessa,perplessa,impotente,dolorante,sotto schoc..ed altre coltellate arrivano sino a quella che risulta fatale,le ultime coltellate hanno una identità collettiva (...).
Il cadavere è stato rinvenuto in un canale di scolo presso una risaia,arrestato il presunto omicida tale Franco D'onofrio pare abbia già confessato dopo un lungo interrogatorio...qui il link che offre maggiori dettagli della Repubblica.it
Il "Corrierone" getta acqua sul fuoco "...in fondo era un cattivo ragazzo!"
Reclamava lo stipendio di tre mesi ucciso dal datore di lavoro a Biella
"E’ un omicidio che non può passare sotto silenzio» commentano in una nota unitaria i sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Biella. «A nostro avviso - scrivono le tre sigle - fatti di inaudita gravita’ come questo rientrano in un clima generale di imbarbarimento dei rapporti sociali, con la possibile aggravante dell’odio razziale. I diritti dei lavoratori sembrano non avere piu’ cittadinanza e se, come in questo caso, il lavoratore è extracomunitario, possono sollecitare le reazioni piu’ estreme». E per mercoledì prossimo i sindacati hanno indetto un presidio di fronte alla prefettura di Biella."
Avevo 15 anni quando vennero in collegio per dirci se ce la sentivamo di unirci ai soccorsi destinati a sollevare dal dramma gli alluvionati di Biella,fu una settimana esaltante e drammatica per quello che vidi...lavorammo a fianco dell'esercito con il fango sino alle ginocchia,sotto la pioggia e con un freddo glaciale....
Oggi biella ha l'onore di ospitare il secondo omicidio a sfondo razziale d'Italia,rammentiamo il caso di qualche anno fà in cui un datore di lavoro uccide dandogli fuoco un muratore della Romania (...) è il piu smaccato evidente frutto delle politiche culturali di questa barbara criminale compagine governativa cosi presa a soppravvivere al dramma senza fine della sua inconsistenza attraverso pratiche demagogiche che mirano a stornare l'attenzione ma che producono ricadute di una estrema gravità,si dirà di casi limite come se fosse cosi raro,come se fosse la prima volta e come se non fosse mai avvenuta prima la drammatica terribile Strage di Erba con i noti andazzi "sentimentali" di Olindo e Rosa ! ".Ibrahim M'bodi Un senegalese residente a Zumalia,nel biellese,da mesi reclamava il suo stipendio invano,è stato ucciso con nove coltellate,il numero dei colpi portati è la misura del risentimento covato apertamente,condiviso nel Nord "civile",l'animo e il numero dei colpi inferti dall'assassino in questo caso riflettono l'ambiente.
Per chi non lo sà dopo le prime coltellate la vittima è immobile,ripiegata sui se stessa,perplessa,impotente,dolorante,sotto schoc..ed altre coltellate arrivano sino a quella che risulta fatale,le ultime coltellate hanno una identità collettiva (...).
Il cadavere è stato rinvenuto in un canale di scolo presso una risaia,arrestato il presunto omicida tale Franco D'onofrio pare abbia già confessato dopo un lungo interrogatorio...qui il link che offre maggiori dettagli della Repubblica.it
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Con tutto il rispetto per la vittima e per il dolore dei suoi famigliari... Il Corriere della Sera è stata forse l'unica testata a riportare i fatti reali(quelle locali e la tv nazionale li hanno distorti, sbagliando anche il nome di battesimo dell'omicida e indicando invece quello di suo fratello, neppure mai implicato!). Fonti non controllate e storia gonfiata. Temo che la questione sia stata presentata sotto una luce impropria e presa ad esempio come omicidio a sfondo razziale senza esserlo. Non dimentichiamo che questi due ragazzi, più o meno coetanei, mangiavano insieme! Pranzi e cene, tutti i giorni! E' odio razziale questo? No. Analizziamo i fatti fedelmente riportati dal Corriere. Domanda: chi dei due aveva avuto problemi con la giustizia, la droga e l'alcool... tanto da essere messo alla porta dal proprio fratello sindacalista e privato del permesso di soggiorno? Chi dei due, umile artigiano carpentiere che si arrangia per campare in una zona depressa come il biellese (e non imprenditore di successo, titolare d'azienda o semplicemente schiavista), attendeva a sua volta di essere pagato per saldare il debito con la vittima, alla quale offriva il vitto e un ricovero per dormire? Chi ha aggredito l'altro per primo col coltello in mano? Avete mai rischiato di essere accoltellati? Io no e non so proprio come potrei reagire con chi ci provasse. Spero che non perderei la testa, trasformandomi così da "persona mite e fino ad allora onesta" ad "efferato omicida, per giunta razzista, nel caso poi si trattasse di un extracomunitario" (Dio non voglia... con un fratello in politica!). Detto questo, chiedo perdono a chi si sentirà offeso da quanto di più vicino alla verità.
RispondiEliminaGrazie carissimo per il suo commento,ma adesso mi stia a sentire,ho vissuto 10 anni in Africa di cui almeno tre in Senegal,conosco i senegalesi quasi quanto gli italiani.
RispondiEliminaNon è nel loro costume ne l'agressione tantomeno l'uso del coltello,hanno una specie di inibizione a questo quanto piuttosto sono ossessivi quando rivendicano qualcosa specie un debito,è qui il fatto che ha fatto scattare la reazione rabbiosa dell'omicidio sfociato poi nelle dichiarazioni dell'omicida che si inventa un senegalese che attacca con un coltello.
Insomma l'ha fatta fuori dal bidè!
Il mio post si basa sopratutto sulla conoscenza che ho dei senegalesi i quali per aggredire debbono far parte di un gruppo o in banda,da soli non ne sono capaci anche se di statura dell'armadio di casa.
Ho constatato questo durante una brevissima sanguinosa guerra tra Senegal e Mauritania.
Le assicuro che non parlo a vanvera.
Questa è la Sua indiscutibile esperienza e io non ho l'idea che Lei sia uno che parli a vanvera.
RispondiEliminaIl fatto dell'omicidio è odioso ma lo sarebbe stato anche se si fosse trattato di un italiano. Non aggraviamo la posizione già discutibile di chi, un po' per sfortuna e un po' per stupidità propria, si è già macchiato di un crimine tanto orrendo, forzandogli addosso la camicia del razzista.
Non le sembra eccessivo generalizzare? Un senegalese non è capace di aggredire una persona se non in gruppo, un italiano però sì?? Durante la lite il ragazzo ucciso aveva telefonato al fratello sindacalista, col quale D'Onofrio si stava giustificando quando è stato aggredito e minacciato di morte (quindi erano in due!). Pare che questa sia la testimonianza inizialmente rilasciata dal sindacalista stesso alla polizia di Vercelli. La rimando al link seguente, dove è presente l'articolo che descrive in modo dettagliato il caso, come presentato dalle autorità competenti: http://www.vercellimeteo.it/dett_news.asp?id=4954
Mi ha spinto al commento il fatto che conosco il 'feroce assassino' fin dalla scuola materna, fatta insieme come anche le elementari, stessa classe, vicini di banco. Ho la foto della prima comunione con Dino (questo è il nome con cui è conosciuto, anche se all'anagrafe è Franco), io e lui per mano. L'ho poi incontrato nuovamente in età adulta. Un lavoratore, ragazzo a posto nonostante le difficoltà, generoso, buono d'indole e di cuore e soprattutto per nulla razzista; tanto da ospitare un senegalese e mangiare con lui tutti i giorni. Per me è solo l'icona di una persona che non ha superato una delle tante prove che la vita costringe ad affrontare ed ha agito stupidamente! Il coivolgimento politico del fratello dell'ucciso non è una cosa positiva, convinzioni razziali e sete di vendetta hanno spinto i media a montare un caso di odio razziale che non esiste (non in questo fatto).
Inoltre sono biellese, conosco il contesto sociale e anche io ho lavorato in nero, non per un piccolo artigiano ma per il figlio viziato di un illustre compaesano, multimilionario e super-approfittatore. Quando ho denunciato i retroscena però quasi nessuno alla direzione provinciale del lavoro mi ha dato credito, l'unico supporto avuto è stato proprio quello della CGIL (a cui sono grata). Con un titolare che mi faceva lavorare su orari fissi che superavano anche le 10 ore al giorno e mi pagava 1000 euro a "progetto", per poi obbligarmi a recedere dal contratto per lavorare in nero, spacciandomi un rimborso dell'inps per lo stipendio di agosto!... Dopo anni di esperienza lavorativa maturata altrove, a proposito di generalizzazioni... mi è stato detto che avevo delle "pretese" solo perchè in possesso di una laurea e di una specializzazione. Perchè nessuno fa nulla a questi "brillanti" imprenditori ma tutti si accaniscono su un artigiano carpentiere che non aveva mai avuto alcun dipendente e che ospitava in casa un ragazzo senza dimora, che a sua volta gli dava una mano? (ok, in nero).
NON facciamo del razzismo al contrario
RispondiEliminaVoglio ringraziarla per l'importante contributo che ha dato al blog esprimendo la sua testimonianza del caso che una volta di piu ci porta a scoprire di quanto l'assassinio,o l'omicidio conducano non solo la vittima,all'annientamento di se.
RispondiEliminaCredo che se avessimo potuto godere di un sentire ambientale meno barbaro il gesto di Franco avrebbe avuto delle conseguenze meno fatali per entrambi i protagonisti della vicenda.
Essendo la sezioni commenti NOFOLLOW ne avviene che il suo contributo verrà repertoriato da Google come un vero e proprio post/articolo rendendo un grande servizio alla comprensione delle dinamiche che hanno condotto al dramma.
Piu in generale siamo per l'ennesima volta di fronte ad un drama collettivo in cui la scarsa tempra etica e morale inerente l'applicazione del diritto nel paese espone gli individui a percorsi imprevedibili e violenti che talvolta sfociano nel dramma.
La ringrazio e spero di averla piu spesso protagonista nelle nostre discussioni.