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venerdì 6 novembre 2009

"Scripta volant, verba manent" dunque sia Tattoo l'uomo biblioteca

"Scripta volant, verba manent" vale a dire che la parola evapora,scompare mentre lo scritto resta,se cè la buona volontà della condivisione ovvio,diciamo che per la maggior parte dei casi cosi è.
Certo forse degli eccentrici hanno deciso di incorporare sulla propria epidermide delle parole,dei sensi,delle emozioni,frammenti di letteratura,poesia,vissuto etc,
la cosa mi ha rammentato il libro di Ray Bradbury di cui sotto travate un piccolo sintetico sunto,un film affascinante e come sà chi segue spesso 100cosecosi già altri post ho consacrato al corpo,all'Eros quando ospita la parola d'arte,la scrittura o la narrazione di un vissuto (...) persino scritto della dermografia (...) evento rarissimo a riscontrarsi sull'epidermide della maggior parte della popolazione (...) ancora ho parlato già della possibilità di originalissime performance quando il corpo ospita certe provocazioni iconoclaste come scrivere la Bibbia o il Corano sul corpo di una donna,scrivere fitto fitto,abbigliare con la mistica l'Eros per liberarlo,chi vuole capire capisca (...) Qui qualche esempio coraggioso di parola,letteratura che vuole essere condivisa,esibità,spartita,parola amata da far vibrare insieme all'Eros (corpo fisico) per enfatizarla,celebrarla,quasi un tempio che la ospita.
In Africa si usa dire che "quando muore un vecchio,un anziano muore una biblioteca" poichè viene a mancare una lunghissima partecipe memoria al vissuto comunitario,sapienza e saggezza,potrebbe essere cosi anche da noi se questa pratica si afferma e si infittiscono i racconti e le tracce sull'epidermide della gioventu europea....diverrebbe: "quando muore un giovane muore viene a mancare della poesia...! "
Le popolazioni Islamiche dell'Africa usano la parola "sacra"come medicinale,unguento magico da portare su di se,ad esempio nei Cri Cri (amuleti portafortuna) senegalesi...sapessero dell'opportunità di tatuare con un colore adeguato l'epidermide Nera ne approfitterebbero certamente,alla scienza ed alla chimica dunque fi risolvere il problema.
In un futuro che non credo affatto distante sarà possibile scrivere sulla propria pelle a piacimento anche libri interi,temporaneamente,ed essere amati certo ma sopratutto letti dal proprio parter con indubbia passione e partecipazione,sarà certamente il caso allora di poter affermare tranquillamente che la letteratura potrà anche essere leccata,succhiata,baciata!


Fahrenheit 451 (edito in Italia anche con il titolo Gli anni della fenice) è un romanzo difantascienza scritto da Ray Bradbury. Nasce come estensione del racconto breve The Fireman, pubblicato nel 1951 sulla rivista Galaxy Science Fiction, e in Italia su Urania Rivista in due puntate (nn. 13 e 14, novembre e dicembre 1953) con il titolo Gli anni del rogo. L'ambientazione è quella di un ipotetico futuro (dopo il 1960) nel quale leggere libri è considerato un reato per contrastare il quale è stato istituito un apposito corpo di vigili del fuoco impegnato a bruciare ogni tipo di volume. Il titolo del romanzo viene da alcuni riferito alla temperatura di autocombustione della carta (quella a cui brucia spontaneamente) (secondo le unità di misura imperiali), 451 gradi Fahrenheit appunto, che corrispondono a 232,78 °C. Va però detto che di tale attribuzione non si trova traccia nel testo del romanzo (451 è solo il numero sull'elmetto da pompiere del protagonista Montag) e che non esiste un'unica temperatura di autocombustione della carta (dipende dallo spessore della carta stessa, ad es. carta da giornale 185 °C, carta da lettera 360 °C).
 
 
 
 

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