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sabato 7 novembre 2009

Berlusconi alla Crociata d'inverno, Bersani in pantofole con nostagia, "Crocefissoday" la minaccia detta l'agenda politica del paese

deposizione

Berlusconi Ipse dixit:

«Il crocifisso resterà nelle aule»


«Decisione della Corte europea non è rispettosa della realtà e comunque non è coercitiva»


«Non è una sentenza coercitiva, non c'è nessuna possibilità di coercizione che ci impedisca di tenere i crocefissi nelle aule».

In una conferenza stampa a Palazzo Chigi, Silvio Berlusconi torna a parlare della sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo sui crocifissi nelle aule scolastiche. Il premier ha ribadito tutte le sue perplessità nei confronti di questa decisione spiegando che qualunque sia l'esito del ricorso presentato dal governo italiano «non ci sarà capacità coercitiva».

CEI - La conferenza episcopale italiana ha espresso apprezzamento per le parole del premier, che ritiene «non vincolante» la decisione della Corte di Strasburgo sul crocifisso. «Non posso che confermare quanto finora detto dalla stragande maggioranza degli italiani, governo compreso - dice monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Amelia-Terni e responsabile della Cei per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso -. C’è un tale consenso contro la sentenza di Strasburgo che mostra quanto essa tenga poco conto della realtà di un Paese».



A quanto pare Berlusconi è riuscito ad imporre a Bersani l'agenda politica,riconvertendosi da Massone Piduista a Crociato,lui il nuovo "salvatore della vera della fede" ha emesso nell'etere politico la minaccia malcelata di un "Crocefissoday" con un milione di cattolici in piazza quasi come è avvenuto nella Spagna di Zapatero.
Solo che ad una attenta conta dei partecipanti è risultato con un software apposito si trattasse solo di 200.000 persone bambini compresi!

Evidentemente il dettaglio della vera conta è sfuggito a Dalema e a Bersani affatto predisposti a mollare del tutto l'opzione cattolica quale fatto destabilizante del governo,risaputa l'ostilità vaticana e di parte dei cattolici alle attitudini del Premier in fatto di ninfette,Escort  (...) oltre al caso Bozzo naturalmente.

Cosi passa in secondo piano per l'opposizione uno dei problemi piu gravi della realtà politica italiana,la laicità,un trave nell'occhio della democrazia, macroscopica e lancinante contradizione di una sinistra all'acqua di rose!

Fuor di dubbio che Silvio Berlusconi e il Vaticano,la Cei ritrovino sull'argomento una comunanza di interessi suscettibile di rinsaldare una alleanza antica,scandalosa e mefitica che si risolve in un immenso danno per la democrazia permettendo ad una "casta" di incancrenire il tessuto dello stato con i suoi anacronistici privilegi,non solo la trasversalità dei cattolici nel parlamento è un fattore paralizante dell'agire politico e delle riforme tanto attese del paese (...)
Ancor piu grave l'accettazione del "monopolio morale" esercitato dai cattolici sul paese (...)

Decisamente deprimente per i sinceri democratici che un valore universale come la Laicità finisca nei cassetti polverosi assieme a molta altra" paccottiglia ", problemi imbarazzanti come la questione morale,la Costituzione minacciata,la legislazione "ad personam" del Premier,la legislazione sulla sicurezza e via dicendo,questioni,problemi che imbarazzerebbero ogni altro paese civile e di cui si discute certo ma tanto per dare aria alla bocca piu che per vera passione morale ed etica (...)

In primo piano Bersani dice di voler porre la questione lavoro come se avesse dimenticato a quanto poco servono le mobilitazioni di massa,i milioni di lavoratori che scendono in piazza contro Berlusconi (...)

Il lavoro è un bisogno reale del paese e dei lavoratori ma non puo prescindere dalla dignità che puo e deve avere in termini di appartenenza il lavoratore alla Democrazia,deve sentirla sua,deve sentire di vivere in uno stato di diritto,in cui vige la giustizia  in tutte le sue accezzioni.

In ogni caso penso che prima si deve rifondare lo stato minato in profondità da questa compagine governativa con la nota mitragliata di decreti legge e attacchi allle istituzioni  (...) e poi riformulare un nuovo patto sociale per la condivisione della ricchezza del paese.

Senza Stato,uno stato democratico attento ai bisogni del cittadino ed emanazione del cittadino,del popolo,nulla è possibile.


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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)