google6a3fa170c1192d09.html 100cosecosi 100cosecosi: Opere d'arte ispirate a Obama un delirio americano?

domenica 25 ottobre 2009

Opere d'arte ispirate a Obama un delirio americano?

Esce la prima raccolta di arte figurativa incentrate sulla figura del presidente Feroce stroncatura del Washington Post: "Vena di totalitarismo che fa paura"

Critiche: "Culto della personalità"

Tra i quadri riportati nel catalogo, un ritratto del leader che esce dalle acque e uno in cui ipnotizza la folla
  FEDERICO RAMPINI corriere della sera.it


Opere d'arte ispirate a Obama Critiche: "Culto della personalità"


NEW YORK - Era dai tempi di Mao Zedong e Che Guevara che un leader politico non sprigionava una simile potenza d'ispirazione sugli artisti contemporanei. Obama non ha ancora raggiunto il primo anniversario della sua vittoria elettorale, e già potrebbe riempire un museo. Ma qualcuno storce il naso di fronte all'iconografia obamiana. Esce in America la prima raccolta di arte figurativa centrata sulla figura del presidente, "Art for Obama", e The Washington Post la stronca ferocemente. Troppo kitsch, denuncia il quotidiano della capitale. E soprattutto affiora in quelle opere "una inquietante vena di totalitarismo, non molto diversa dal fascismo d'altri tempi".

Tra le opere più emblematiche c'è un "Barack che esce dalle acque", una citazione biblica che evoca le figure di Giona o San Giovanni Battista; con in più un tripudio di rose rosse che sembrano piovergli direttamente dal cielo. E viene in mente la battuta che fece uno sconsolato John McCain - il suo rivale repubblicano - al termine di una campagna elettorale segnata da un crescendo di carisma obamiano. "Ormai - disse McCain - non ci resta che vederlo camminare sulle acque". Un altro quadro della raccolta è "Obama che ipnotizza la folla", dove la sua figura è dipinta in modo realistico, mentre gli elettori radunati nel comizio sono teste anonime, accese di tante tonalità diverse di rosso: quasi un'allusione a un'inquietante docilità e passività dei suoi seguaci.

Il commento del Washington Post è spietato. "Una mancanza totale di originalità, lo stile è scopiazzato da tante scuole precedenti". Artisti conformisti e pronti a cavalcare l'ultima moda. Più ancora della mediocre creatività, è il timbro ideologico a irritare il grande quotidiano progressista: "La faccia del presidente appare qui con la stessa frequenza di quella del dittatore Assad per le strade di Damasco. La sua ripetizione diventa ossessiva, fino a fare paura". C'è un'altra dimensione non politicamente corretta che sembra affiorare inconsciamente in alcuni di questi ritratti: l'inconfessabile erotismo del corpo maschile afroamericano, i muscoli di Obama gonfiati esageratamente, la camicia che si apre sul petto, un sex-symbol che per l'America rinvia alle rappresentazioni stereotipate e agli inconfessabili tabù sessuali dei tempi dello schiavismo. Infine per il Washington Post questa produzione artistica che fa un uso ossessivo di simboli nazionalisti (la bandiera americana, la statua della libertà) impone una domanda: il patriottismo è inquietante solo quando è di destra?

0 commenti:

Posta un commento

"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)