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RECLAMO AL Freedom of information act
Canzoni-tortura a Guantanamo,
musicisti in rivolta: «Vogliamo l'elenco»
Appello di un gruppo di artisti a Obama per conoscere i brani usati. Ci sarebbero quelli di Springsteen e la Spears
WASHINGTON– Per anni, nelle celle di Guantanamo, altoparlanti ad altissimo volume bombardarono giorno e notte i detenuti con le più celebri canzoni americane, una forma di tortura protrattasi a volte per settimane. Adesso, una coalizione di cantanti e musicisti, da Rosanne Cash, la figlia di Johnny Cash, a Trent Reznor dei Nine inch nails, ai Roots, ha chiesto all’amministrazione Obama di rendere note le canzoni usate. La coalizione ha preparato un elenco di “hit” di Bruce Springsteen, di Britney Spears, Eminem, Prince, Christina Aguilera, dei Metallica, ecc, che presume abbiano spinto i terroristi ai limiti della follia. «Siamo disgustati dal fatto che la musica sia stata impiegata in crimini contro l’umanità» ha detto la coalizione. «Sappiamo che Obama ha posto fine alle torture, ma occorre fare luce su di esse e chiudere Guantanamo». Secondo il Washington Post, tra le canzoni sospette vi sarebbero «Born in USA» di Springsteen, «American Pie» di Don McLean, addirittura «Sesame street» dell’omonimo show televisivo per l’infanzia. Susan Cusick, un’insegnante di musica della New York university che intervistò alcuni ex detenuti di Guantanamo, ha citato «We are the champions» di Queen, «March of the pigs» dei Nine inch nails, e «The real slim shady» di Eminem.
«NON SOLO A CUBA» - «Di solito i detenuti sono stati costretti ad ascoltare musica rap e country, nonché gruppi di heavy metal - ha riferito - la musica più lacerante, che ferisce maggiormente i nervi». La Cusick ha aggiunto che è l’insopportabile intensità del suono a costituire tortura: «La qualità non c’entra». La coalizione di cantanti e musicisti si è appellata al Freedom of information act, la Legge sulla libertà di informazione, per ottenere l’elenco delle canzoni «e per impedire» ha precisato «che un fatto del genere si ripeta». Jayne Huckerby, la direttrice del Center for human rights, ha sottolineato che il loro uso a Guantanamo «è stata una violazione della Convenzione dell’Onu contro le torture sottoscritta anche dall’America». Ha citato a sua volta hit quali «The star spangled banner» di Tupac Shakur e gruppi come i Bee Ges. Stando alla Huckerby, questo tipo di tortura ebbe luogo non solo al campo di detenzione dello esercito di Guantanamo a Cuba ma anche nelle carceri della Cia in tutto il mondo.
PRONTE LE QUERELE - Tra gli altri firmatari del ricorso figurano David Byrne, Billy Bragg, Steve Earle, Jakcon Browne, Bonnie Raitt e T Bone Barnett. Tutti sono pronti a querelare il Pentagono e la Cia una volta che i titoli delle canzoni siano noti: «È una tortura che serve a fare parlare o a punire le vittime e può farle regredire a una condotta infantile» ha spiegato Susan Cusick, auspicando che Obama chiuda Guantanamo in fretta, come promesso alle elezioni.
Ennio Caretto
e allora le canzoni napoletane neo melodiche che sono?
RispondiEliminaC....o!
RispondiEliminaNon ci avevo pensato,ma lo sai che hai ragione!