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domenica 6 settembre 2009

Mohamed alla conquista dell'Italia



Liberissimi di non crederci,lo so che è inverosimile ma la realtà qualche volta supera l'immaginazione, non mi privero del piacere di raccontarvi questa storia.
Il Gran Pêre Mohamed (il nonno) vive a Casablanca in un villaggio poco fuori e da cui si vede il mare nel profondo Sud del Marocco,vi vive riverito e rispettato da tutta la comunità,ha quattro mogli 12 figli maschi e due figlie,è a capo di un folto clan con una miriade nipoti ;è molto amato perchè elargisce consigli a tutti,esercita imparzialmente una specie di giustizia nel villaggio e quando puo aiuta tutti anche con piccoli prestiti,si presta a qualunque mediazione e gode di una grandissimo prestigio.

Durante una sommossa a Dakar (Senegal) sfido un gruppo inferocito di saccheggiatori che approfittavano dello stato di guerra tra Senegal e Mauritania per assediare e depredare la ricca villa di un bianco del corpo diplomatico francese, brandendo il Corano e citando a memoria una serie di versetti contro la violenza,con la sua lunga barba bianca e uno sguardo capace di brandire nelle mani tutto l'inferno di Allah convinse gli assalitori a fare dietro front guadagnadosi la riconoscenza del francese che per sdebitarsi gli fece dono di un grande pezzo di terra in Marocco,precisamente a poco fuori Casablanca,Mohamed vi si installo con tutta la famiglia e li prospero.

Io lo conobbi nel 1992,fu lui a trovarmi una piccola modesta stanza per qualche giorno,fu di una ospitalità squisita,conobbi gran parte del suo clan e della sua famiglia e passai con lui lunghi pomeriggi in chiacchere seduto a degustare il The fuori della piccola moschea del villaggio non molto lontano dal palazzo reale dedicato ad Hassan II° il Re,ogni centro abitato costruisce un palazzo reale secondo le sue possibilità e aspettano che un giorno o l'altro il Re giunga in visita,talvolta passa piu di un secolo (...).

Mohamed era molto curioso e passava ore ad ascoltare con grande attenzione quello che gli raccontavo dell'Italia,mi interrompeva raramente e quando lo faceva le sue domande erano profonde e pertinenti,rammento che mi chiese perchè il nostro paese era demograficamente per cosi dire povero e perchè c'erano tanti vecchi e poche nascite (...)
Il Cus Cus reale che degustai a casa del Gran Pêre me lo sogno ancora oggi,quando mi congedai da lui volli ringraziarlo facendogli dono dell'unico quadro che avevo dipinto a Casablanca,non avevo altro ne  denaro,rifiuto deciso e dovetti insistere molto per farglielo accettare,mi benedi recitando uno dei suoi versetti (...) e prima di abbracciarmi di chiese "...gli italiani sono tutti come te?"

Qualche anno dopo ebbi occasione di passare da Casablanca e andai a fargli visita,le sue due  figlie erano ormai donne e di una bellezza leggendaria,si prendevano cura di lui con grande affetto e rispetto,bastava un suo battito di ciglia che una di esse accorreva oppure che un giovane venisse per incaricarsi di una qualche commissione come acquistare un po di tabacco alla rivendita piu in là.
Con mia grande sorpresa le due figlie avevano appreso l'italiano presso le suore di una rara speduta missione in terra d'Islam,Mohamed me le mostro orgoglioso e mi invito a fare due chiacchiere con loro in italiano e io mi ritrovai nuovamente un pubblico attentissimo e curioso al ritratto che davo dell'Italia.
Constatai che erano incredibimente aggiornate e capii quando invitato in casa trovai troneggiante nel salone il televisore sintonizato sulla RAI,fuori dalla finestra il padellone satellitare faceva bella mostra di se orribilmente sgraziato.
Passa qualche anno e mi giunge una lettera,la apro con grande curiosità,era Mohamed che mi porgeva i suoi saluti spalmati ad arte come solo in terra d'Islam sanno fare su tutto il mio parentado,in breve mi chiedeva se potevo essere di aiuto alle sue due figlie installatesi in Italia,una a Mantova,l'altra a Terno d'Isola in provincia di Bergamo.
Mi misi a disposizione e gli inviai il mio numero di telefono e di li a qualche settimana Mariam e Khadîdjah mi contattano,hanno bisogno che le aiuti in alcune scelte,sono in Italia da qualche anno e fanno tutte le badanti,si prendono cura degli anziani e a loro dire con grande professionalità tanto che hanno anche seguito corsi privati di infiermeristica (...)
Vi riassumo in breve la situazione,avevano prestato la loro opera presso alcune famiglie,in due casi dopo qualche anno la persona anziana di cui si prendevano cura era deceduta  e una aveva lasciato un cospicuo lascito ad una delle figlie di Mohamed per ricompensarla della sua devozione,non era molto ma in Marocco costituiva un discreto capitale,ora la loro professionalità o la loro bellezza faceva si che molte famiglie richiedessero i loro servizi e per farla breve su consiglio di Mohamed mi interpellavano per aiutarle a scegliere la situazione ottimale,con dovizia di particolari mi descrissero le famiglie,di cui alcune decisamente abbienti,ceto medio borghese,mi fornirono un gran numero di dettagli sulle persone  spingendosi sino alle loro opinione politiche,io ascoltavo e di tanto in tanto esprimevo la mia opinione pro o contro basandomi sui ritratti psicologici che mi offrivano delle realtà in cui avrebero lavorato.

Mariam fu la prima a sdebitarsi con me due anni dopo inviandomi un bellissimo libro sulla miniatura persiana del XVI° secolo,il suo vecchietto era deceduto e le era stato cosi riconoscente da averle lasciato un paio di appartamenti e una cospicua somma;pur con qualche mugugno la famiglia del vecchietto mando giu il rospo.
Mohamed non manco di invitarmi a Casablanca nella nuova villetta che si stava facendo costruire a due passi da mare,mi promise una festa memorabile e il piu bello e piu grasso dei suoi montoni. Mariam mi sottopose un'altra lista che discutei con lei non lesinando qualche battuta che suscitava in lei una risata argentina di una musicalità meravigliosa e a tratti commovente.
"...vedrai che prima o poi ti toccherà far da balia a Roberto Maroni..." e lei dopo uno strillo trattenendosi a stento: "....ci deve solo provare a darmi qualche pacca sul sedere...stai sicuro che gli taglio le mani!"
"...ma guarda che non sarà  è lui quello che allungherà le mani,quello è Berlusconi...!"
"....potrebe anche andare,sempre meglio di quel pisciasotto di Bossi,sono sicura che con lui i pannoloni non basteranno uno cosi lo si lascia morire affogato nel suo piscio! "

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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)