A tutta evidenza questo giapponese non tiene in grande considerazione il maschio medio del paese e paradossalmente si potrebbero esportare le sue immagini e i suoi sensi nella realtà italiana là dove sino ad oggi e ancora per un bel po regnerà Puttanopoli,la mignottocrazia piu spudorata.
Infatti queste donne interpretate potenti,immani dal suo sarcasmo grasso hanno la primaria funzione di prendersi gioco di un certo machismo del Sol Levante,notoriamente una delle realtà piu controverse e assurde se non surreali nell'Eros e nelle dinamiche del desiderio.
Non le ha rappresentate ninfette maliziose,impertinenti,collegiali disincantate o crudeli mà grasse,corpose enfaticamente Rubensiane nella plastica fisica e persino con un che di mediterraneo.
Esattamente all'opposto del gusto nazionale se sappiamo chi è Maria Ozawa e il suo corteo di emulatrici.
Queste virago solo all'apparenza castratrici contengono una metafora terrificante contro il potere politico che sovente ha necessità di farsi punire non dalla Geisha che sarebbe piu comprensibile e divertente ma in termini sadomaso da qualche puttana professionista in tacchi a spillo con corsetto a vitino di vespa.
Unica consolazione per un giapponese il fatto che queste opere non le ha fatte una donna!
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)