"Cette carte postale insoutenable, soigneusement encadrée avec une poignée de cheveux crépus, fait partie d'une exposition instructive et glaçante, "Without Sanctuary", présentée cet été aux Rencontres de la photographie d'Arles. 70 documents - en majorité des cartes postales, mais aussi des affiches et coupures de presse - reviennent sur le lynchage des Noirs aux Etats-Unis."
Al festival di Arles le cartoline dell'orrore
E la seconda volta che in un post affronto l'argomento delle "cartoline" del linciaggio fate conoscere all'Europa dal Festival di Arles e con grande piacere finalmente anche la Repubblica.it si muove a diffonderle affinche vi sia una maggior presa di coscienza intorno alla creazione di certi climi...
Stati uniti,il 7 agosto 1930 diverse migliaia di persone attaccano la prigione di Marion (Indiana) con una idea fissa "ammazzare questi maledetti negri."
Le porte non resistono a lungo.Un detenuto nero,Thomas Ships,è picchiato a morte poi il suo corpo esibito alla finestra della prigione perchè ognuno possa vederlo,un'altro è picchiato e mutilato.
Infine i due uomini vengono appesi ad un albero.
Un fotografo è li per immortalare la scena:Lawrence Beitler,che ha uno studio fotografico non molto lontano,delle foto stampa migliaia di cartoline postali a 50 centesimi di dollaro e le vende a migliaia.
Si vedono i due coprpi insanguinati,appesi all'albero e di sotto una folla visibilmente felice dello spettacolo.
In primo piano un uomo punta con il dito i due "negri".
A lato due giovani donne si contendono dei souvenir,lembi di tessuto dei pantaloni di uno degli impiccati,altri preferiscono prelevare ciocche dei capelli a mo di souvenir come se si trattasse di trofei di caccia.
Questa cartolina postale insostenibile,terrificante incorniciata con cura ha incollati nella parte superiore alcune delle ciocche di capeli prelevate il giorno del linciaggio.
Tra il 1868 e il 1968 i dati ufficiali parlano di 5000 linciaggi per la maggior parte nel Sud degli Stati Uniti,queste cartoline postali erano diffuse non per sostenere l'inumanità del linciaggio ma per glorificarli...
La piu insostenibile di queste immagini è senza dubbio non il linciaggio di per se ma la folla,i bambini,la gente della "buona società" emozionati allo stesso modo che si fosse impiccata una lucertola!
E mai,mai,ne gli spettatori ne i responsabili si sono mascherati,tutto a viso scoperto.
I linciaggi erano realizati al di fuori di qualunque quadro giudiziario,talvolta senza motivo e bastava il solo sospetto di un crimine per scatenarli,addirittura abbiamo nella mostra:"Without Sanctuary", presentata questa estate ai " Rencontres de la photographie d'Arles."
Un articolo del Corriere di Memphis nel 1921 che previene i lettori"linciaggio possibile da tre a sei negri questa sera"!!!
In breve mai un linciaggio venne interrotto dalla polizia,nessuna inchiesta e inevitabilmente i dossier venivano chiusi con la definizione "ad opera di un gruppo di uomini non identificati".
Noi in Italia siamo a meno di un secolo da questi fatti e ancor piu vicino,sempre piu terribilmente vicini a clima,allo stesso clima che si respirava durante questi linciaggi,la controprova e fate lo sforzo d'immaginazione,su su...non costa poi neanche tanta fatica...
Immaginate che per disgrazia nella stessa settimana avvengano tre stupri a danno di donne italiane ad opera di una delle suddette "barbare etnie"...cosa credete che accadrà?
Immaginate il TG di Emilio Fede,immaginate Radio Padania Libera...cosa diranno ?
Sarà tanto differente da quello che abbiamo inteso dalle radio "cattoliche" governative del Ruanda e che comporto il massacro,il genocidio di quasi un milione di persone,alcuni dei colpevoli tra cui dei preti perseguiti per crimini contro l'umanità si rifugiarono nel Vaticano...
Non accade nulla quando gli italiani stuprano tedesche,svedesi,americane,rapiscono bambini,gli mozzano le orecchie e le spediscono per posta per avere un riscatto e quando la famiglia paga ammazzano lo stesso il pargolo o nella peggione delle ipotesi abbiamo Riina che i pargoli li scioglie nella calce e nell'acido...
Ecco adesso che avete riflettuto siete quasi pronti a diventare barricata,a erigerle...
Questo Post nasce dalla traduzione parziale di un articolo di Le Monde
e poichè da qualche tempo affibbio indiscriminatamente del criminale al terzetto Bossi,Maroni e Calderoli e a loro che voglio dedicarlo con una particolare attenzione per un artista quale Maroni sensibilissimo al ritmo del Blues,del Jazz tant'è che la sua Band gode di una fama senza confini,fama e meschina miseria,un che di vergogna perchè tanto mondo si chiede come sia possibile che una sensibilità artistica possa declamare e agitare nella comunicazione politica un populismo demagogico impastato di bieco razzismo e della piu infame xenofobia.
Proprio lui che pratica una musica,generata nella schiavitu dovrebbe perlomeno avere presente qualcosa dell'identità dell'artista e dell'obbiettivo ultimo delle arti,qualunque arte.
Ci si chiede...possibile che proprio dalla musica che ama non gli venga nessuna lezione di tolleranza,di umanità?
Intendiamoci,chi scrive questo post sà benissimo che Hitler era un passabile modesto pittore di acquerelli e che forse dobbiamo l'Olocausto alla bocciatura che subi all'accademia di Bellearti di Vienna (...) poichè pare che nella commissione d'esame c'erano degli ebrei!
Ma a Roberto Maroni che gli hanno fatto gli immigrati,i terroni,gli omosessuali,i Room,gli zingari,i romeni e qualche altro centinaio di nazionalità ed etnie?
Erano tutti se ci si puo azzardare clienti di sua madre?!
Bhe,non ci piove sul fatto che sia un gran figlio di Puttana nell'accezione peggiore.
Passi per Calderoli che da piccolo si è scontrato con un Tram e da allora non c'è piu tanto con la testa o passi per un Bossi cresciuto scemo e che creperà idiota per via del colpo aploplettico che quasi lo stende e noi poveri pirla là a compiangerlo a dirsi poveraccio...invece lui appena ne esce, pure un po rincoglionito e "un-po meno-ce-lo-durista" ci dà dentro piu di prima con le carognate!
Vatti a fidare....della buona sorte,sorride sempre agli stronzi!
A Bamako (Mali) quando volevamo fare degli acquisti importanti al mercato Sudanese era buona cosa avere una indiscrezione su quello o quell'altro mercante,se era malato si poteva contare su un buon affare,lo assaliva il terrore del giudizio divino e questo si vedera il Profeta Mohammed li pronto con il dito puntato a privarlo del paradiso e delle 70 vergini se avesse mentito negli affari e cosi la contrattazione non si protraeva piu di tanto,la malattia (anche un semplice raffreddore) predisponeva il mercante all'onestà.
Questa banda di mascalzoni evidentemente si credono immortali e proseguono il loro cammino fetido illuminato da sprazzi di luce obitoriale senza il minimo frusciardi coscienza...
La controprova?
Prendete lo zombie piu eccellente quello a cui gli tira di tanto in tanto e a cui cola il cerone,capelli tinti,chirurgia plastica a tutto andare,una valvola mitralica al cuore e meta delle puttane del mondo ai suoi piedi...avete indovinato di chi parlo?
Bravi!
Dicevo,prendete costui,era nelle sue fantasie piu radicate la Presidenza della Reppubblica Italiana,aveva cominciato il governo con passi felpati e sornioni e in men che non si dica è diventato una carogna spietata,deciso a tutto e pronto a vendere cara la sua pelle,nonnostante la sfilza di cazzate che ha imbroccato con vera ingegnosità (un'altro manco a pagarlo ci sarebbe riuscito) è riuscito a perdere la massima carica dello Stato (oggi improponibile e con qualunque maggioranza parlamentare) e non per questo gli passa per la zucca di diventare un po piu buono...come il mercante di Bamako intendo,anzi piu invecchia piu diventa rabbioso,borioso,prepotente,carogna.
Povera Italia!
Distretto 51
"Non aveva ancora messo piede nel suo ufficio al Viminale, che gia' Roberto Maroni si era preoccupato di chiarire: "La mia band? Non ho nessuna intenzione di lasciarla". Come dire che suonare l' ormai celeberrimo organo Hammond non e' per nulla incompatibile con gli oneri del ministro degli Interni."
lunedì 17 agosto 2009
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)