Zhang Haiying ha scelto di collocare al centro della sua rappresentazione la prostituta,la prostituzione e da allora documenta con realismo e straordinaria sensibilità i fatti censori,la persecuzione,la repressione del fenomeno,l'inumanità con cui vengono trattate neanche fossero bestie,ne rispetta la dignità,si astiene dal ritrarre i visi e con la sua tonalità tragica fatta di grigi freddi e di luci al neon che si dissolvono in una atmosfera opprimente,claustrofobica fortemente realista ce ne dà un quadro documentario estremamente drammatico tanto che pare d'essere sulla scena.Una testimonianza preziosa dell'offesa portata all'Eros di queste immagini femminili dalla loro stessa clientela notoriamente "benpensante",puritana dall'alba al tramonto e poi...
Non si astiene dalla rappresentazione di una sessualità fisica sconcia,laida,impudica,e dal proporci pose scomposte dalla disperazione e dalla vergogna...ambigua,"morbide" capace di sedurre e cosi ci dice,ci parla delle pulsioni segrete dell'uomo,della sua animalità e della sua bestialità.
Tocca un argomento immenso e almeno sino ad oggi è uno dei pochi ad essersi occupato delle amiche tristi di Venere.
Debbo rammentarvi che queste immagini sono in netta contraposizione a quelle che conosciamo della prostituzione nostrana oggi sfrontata,sfacciata e talvolta ilare,beffarda verso le autorità,o di quella del dopoguerra che raramente vedeva la prostituta nelle medesime situazioni (una prostituzione indotta dal bisogno e sui cui vivevano delle famiglie) che ci mostra Zhang,diciamo che in Oriente i legami famigliari,gli intrecci sono inalienabili e che essere coinvolte,riconosciute nella prostituzione significa in molti casi la morte civile.
le immagini drammatiche che sottopone alla nostra attenzione sembrano scatti realizati nella notte da un reporter di cronaca nera (con la famosa pellicola Fuji film...) da supporre che trae ispirazione dalla fotografia che lui stesso realizza in termini di scoop d'arte e rivolti alla nostra sensibilità umana ed alla nostra capacità d'indignazione (la seconda opera quella a colori).
Chinese-born Zhang Haiying paintings are based on photographs that he found on Anti-Vice Campaign websites aimed at cracking down on prostitution and pornography in China. Zhang's paintings neither advocate nor criticize illicit activity, but evoke emotion from the associated abuse of power, desperation, exclusion, and vulnerability.
Using dramatic tones, he puts the spotlight on authoritative figures and strip club sleaze. By recontextualizing the way prostitution is represented and perceived, Zhang's paintings strive to convey the human condition, with all its indignities and weaknesses, as a duplicitous victimization of both the oppressed and oppressors.
Using dramatic tones, he puts the spotlight on authoritative figures and strip club sleaze. By recontextualizing the way prostitution is represented and perceived, Zhang's paintings strive to convey the human condition, with all its indignities and weaknesses, as a duplicitous victimization of both the oppressed and oppressors.
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)