Sophie Jodoin
La guerra
Una grandissima artista Sophie, appartiene alla grande scuole del REALISMO tragico come lo intendeva Pablo Picasso,documentare la realtà o la Surrealtà termine abusato e impropriamente destinato a generare il Surrealismo....Una sensibilità da scorticata capace di non farsi travolgere da un sentire che vibra in sintonia con un mondo oggetto per i piu di rimozione.
Nel suo sito potrete sentire sin nel piu piccolo dettaglio il polso del mondo,cerca le immagini che la debbono ispirare con la passione del collezionista e la cronaca grafica Espressionista che realizza è minuziosa,profonda,travaliata,lei è li per interpellare il mondo,per interrogarlo sullo scandalo della violenza verso l'infanzia,le donne,gli innocenti,i bambini che come sappiamo costituiscono il 60% delle perdite umane in caso di conflitto (un dato sottostimato da sempre,scandalosamente taciuto da i belligeranti di ogni campo e fazione).
Sul piano tecnico stilistico precipita la sua testimonianza,la sua narrazione nel contrasto piu stridente (bianco e nero) per opporlo alla banalità di un grigio insensibile,neri assoluti da altra faccia della luna là dove l'umanità porta i segni,i graffi della feroce bestialità umana (...) appena illuminati da squarci lattiginosi di luce che si disfa in brandelli di dolore con una intensità che genera l'urlo (...)
La luce per lei è destinata a rarefarsi,a evaporarsi formidabile metafora fatalista sulle ragioni per cui si perpetuano per sempre i conflitti e lo spargimento di sangue innocente.
Per lasciare spazio solo alla disperazione muta dei giorni in cui ogni speranza è vana davanti alla misura abnorme della "blessure" della ferita.
Lo spazio nelle sue opere "respira" lezione indimenticabile di Matisse e Picasso,isola,accentra alla nostra attenzione solo l'essenziale,l'estrema sintesi del dolore che è riuscita a trattenere per mostrarcelo.
Una artista formidabilmente ingaggiata,una intelletuale di prima grandezza.
giovedì 23 luglio 2009
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)