Il traffico generato dall'interesse del mondo per questo Museo deve aver messo fuori gioco i server perchè il sito risulta inaccessibile,almeno per oggi.
"Il Museo di Bagdad, il quarto al mondo per l'arte orientale, dopo Louvre, British Museum e Oriental Institut di Chicago, e che conserva oggi circa 25mila pezzi, viene trasfigurato col digitale virtuale in un percorso di visita dove i manufatti selezionati (circa 77 tra i più illustri) appaiono raggruppati in otto sale tematiche, le otto ere della Mesopotamia: "Dall'età preistorica - avverte Cultraro - alla nascita della prime civiltà dei Sumeri, l'Accadico-sumerica, l'assira, per attraversare l'impero Babilonese, quello assiro, fino alla presenza persiana e l'epoca di Alessandro Magno. Per arrivare ai Parti e i Sasanidi e chiudere col mondo islamico, ultimo baluardo di grande civiltà. Ossia con l'antica Bagdad dei Califfi, quella fondata nel suo nome antico di Madinat Al Salam che significa Città della Pace dal califfo Al Mansur nel 762 d. C. e resa celebra dal ciclo delle Mille e una notte".
Il 10 aprile del 2003 iniziarono tre giorni terribili per Baghdad e per tutto l’Iraq. In quelle ore frenetiche in cui il regime si disgregò e le truppe americane presero possesso di tutta la capitale, nella completa indifferenza degli occupanti, il Museo Nazionale di Baghdad e la Biblioteca Nazionale vennero saccheggiati. Da essi scomparirono migliaia di pezzi di incalcolabile valore artistico e storico, memoria della Mesopotamia, la “culla della civiltà.” Molti capolavori sono stati restituiti ma molti, troppi, sono scomparsi, ingoiati dal mercato nero dell’arte che non si fa scrupoli di distruggere il patrimonio artistico di un paese e di tutta l’umanità.
Dottor Donny George
Ricordare il saccheggio
"....questi ce li hanno messi dopo che la stampa e i media del mondo intero hanno denunciato lo scandalo"
Diventa accessibile il portale del Museo virtuale dell'Iraq (www.virtualmuseumiraq.cnr.it), progetto ideato e realizzato dal Cnr su iniziativa del Ministero per gli Affari Esteri, direzione generale per i paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente.
Al tempo dell'invasione dell'Irak avvennero alcuni fatti gravissimi ed estremamente sintomatici delle "attitudini "culturali degli americani.
Si seppe piu tardi che i ministeri Irakeni del Petrolio,del commercio Estero,degli Interni,del Tesoro etc vennero immediatamente presidiati dai marines mentre nessuno (sbadataggine?)
penso a proteggere il museo di Bagdad e i suoi tesori,il risultato fu che venne depredato e vandalizato al di sopra di ogni immaginazione,si scoprirà poi che persino la direttrice venne implicata nei furti a danno del museo,quello che non poterono rubare,portar via lo fecero in mille pezzi! Le troupes televisive inviate sul posto fecero fuggire gli ultimi vandali...Certo non pochi furono i militari americani coinvolti nei furti giusto per rispettare la memoria di certi film Hollywodiani (francamente indimenticabili).Un giornalista si provo a chiedere a piu di un militare se immaginava,se intuiva l'importanza del museo nel mondo e il valore della sua testimonianza,ne usci una lunga serie di stereotipi e luoghi comuni prodotti dalla cinematografia Hollywodiana dell'ultimo decennio.Suppongo che a pensar male e cioè che permettere il saccheggio della memoria,della cultura di un popolo permetta alla "democrazia" di installarsi piu a suo agio nel girone dei grandi affari legati al petrolio! Bush dovrà rispondere davanti alla storia anche di questo e si sà gli archeologi sono gente che non dimentica facilmente.
martedì 9 giugno 2009
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)