Una galleria di artisti dediti alla realizazione di ex libris
Vi consiglio vivamente di dedicare un momento di attenzione a questa antica tradizione, ed alla sua storia,sappiate che esiste un mondo di collezionisti attenti,appassionati con fervore alla ricerca di nuove opere e la galleria sopra infatti è in Giappone,ma anche l'Italia ad Arezzo vanta la piu grande collezione al mondo di ex libris (130.000). Infatti un bel sito con un certo numero di opere non mancherà di attirare l'attenzione presso questo quasi segreto mondo custodito dagli antiquari e per una volta senza molta fatica e sforzo per far guadagnare visibilità al vostro sito.Naturalmente anche Ebay costituisce una buona opportunità,d'impatto immediato,nota:cercate di non esagerare con i prezzi,informatevi in internet sui formati,il tipo di carta,le tecniche e munitevi di china,fini pennini e di una buona dose di santa pazienza.
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Preceduti da iscrizioni manoscritte, sonetti spesso con contenuto di avvertimento, gli ex libris (foglietti o cartellini da libro) nacquero parallelamente all’aumento della diffusione del libro, a sua volta dovuta all’invenzione della stampa.
Ebbero l’obbiettivo di dare alla proprietà del volume maggior decoro e maggiore possibilità di distinzione, rendendone così più difficile il furto.
Probabilmente ispirati ai cosiddetti “segni di bottega”, nacquero in Germania non solo perché là ebbe origine la stampa, ma soprattutto perché là si sviluppò in maniera straordinaria la xilografia.
Gli ex libris cambiarono sotto l’influenza delle scuole e dei governi, esprimendo tendenze, gusti letterari e artistici di più generazioni.
Il più antico ex libris conosciuto appartenne a Hans Jgler, cappellano della famiglia bavarese Von Shoenstett, il cui nome è rintracciabile nei caratteri gotici contenuti nel cartiglio, sotto il quale vi è un ramoscello con un porcospino.
Questo esemplare, degli anni 1470-80, presenta già in sé i tratti degli ex libris moderni: formato rettangolare incorniciato, una figura centrale in rapporto logico e/o semantico col proprietario, il cui nome viene inscritto in cartiglio.
Nel 1500 l’ex libris assume le caratteristiche di uno stemma araldico con le armi delle varie famiglie di nobili che in questo periodo sono anche i maggiori possessori di biblioteche.
Nei secoli il cartellino aumenta le sue dimensioni e rende la propria figurazione più completa e raffinata. Ricca in epoca barocca, la decorazione si fa più essenziale e asciutta nel 1700, contemporaneamente alla diffusione del Neoclassicismo, a cui si ispira nell’inserimento del nome del proprietario in lapidi o monumenti ispirati al classico.
Così avanzando nel tempo la borghesia ottocentesca, non avendo elementi nobiliari da raffigurare sui propri cartellini, spesso ricorre ai paesaggi dell’arte romantica.
Gli ex libris conoscono poi un’evoluzione sia qualitativa che quantitativa alla fine del secolo XIX, all’avvento e diffusione dell’Art nouveau.
E’ proprio a partire da questo momento che si sviluppa anche il collezionismo a livello internazionale, con la nascita di associazioni finalizzate a intensificare gli scambi e a incentivare la produzione di ex libris.
Essi vengono così commissionati sempre più come opera d’arte autonoma, indipendente dal suo utilizzo primario.
Il 1900 conosce poi la nascita anche dei cartellini specializzati (medicina, farmacia, erotismo, “ex musicis” ed “ex foliis”).
dr.ssa Daniela Morosini
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