sabato 16 maggio 2009
L'Arte classica Europea e il Gay Pride di Mosca in salsa omofobica
Un grazie per questo articolo a StrangeArt
Terrificante repressione del Gay Pride di Mosca...
"Tafferugli e arresti all'appuntamento organizzato in occasione di Eurovision Tra i fermati il leader della protesta: "L'omofobia è una vergogna per la Russia"
Nel dipinto dal titolo “Due giovani uomini” dell’artista fiammingo Crispin Van Den Broeck ci sono diverse allusioni all’omosessualità dei protagonisti. L’opera è un dipinto ad olio su tavola, è custodita nel museo Fitzwilliam di Cambridge e risale al 1590, presumibilmente l’anno della morte dell’artista o al massimo quello precedente.
Non mi sto a soffermare più di tanto sul fatto che all’epoca l’omosessualità era considerata una colpa grave e chi veniva colto in flagrante subiva punizioni esemplari, se non per puntualizzare il fatto che i “diversi” vivevano la loro condizione nella clandestinità. Situazione che purtroppo permane ancora oggi a causa di non pochi pregiudizi nei confronti degli omosessuali.
Ma non divaghiamo oltre. Da cosa si intuisce che i due personaggi ritratti sono legati da un rapporto che va al di là dell’amicizia? Intanto dall’atteggiamento di reciproco affetto: il braccio intorno alle spalle dell’uno, la mano che accarezza l’avanbraccio dell’altro; o ancora lo sguardo affettuoso e sorridente che l’uomo di destra rivolge all’altro.
Questi aspetti sono però evidenti e pur destando il sospetto non costituiscono una prova, ma c’è dell’altro. L’uomo a sinistra tiene in mano una mela, la porge al compagno e rivolge un sguardo diretto verso lo spettatore come per cercare la sua complicità. Tale gesto riprende e fa il verso all’episodio del peccato originale, con Eva che porge ad Adamo la mela, solo che in questo caso si tratta di due persone dello stesso sesso.
All’epoca, come ho già spiegato nel post sulla Cappella Sistina, si tendeva ad associare il peccato originale ad un peccato di natura sessuale e non di superbia, come emerge dal racconto della Genesi. A rafforzare questa “relazione nascosta” c’è anche un altro dettaglio: la mela è rovesciata, mostra la parte posteriore.
Quando si porge una mela non la si tiene così, e questo particolare sottolinea ulteriormente il concetto di relazione “inversa” (uno delle accuse più frequenti rivolte alle persone omosessuali è quella di essere degli invertiti). E’ possibile inoltre un’interpretazione più volgare visto che per come è mostrata, la mela può ricordare un deretano.
Ad eliminare ogni residuo dubbio è però la figura alle spalle dei due giovani: un aquila. Il riferimento qui è mitologico, in particolare all’episodio di Ganimede. Il mito narra che Zeus, il capo degli dei si invaghì del giovane Ganimede e decise di rapirlo. All’uopo si trasformò in aquila, ghermì il giovane e lo portò in volo sul monte Olimpo, la dimora degli dei. Il seguito potete facilmente immaginarlo.
Altri sostengono che l’uccello raffigurato sullo sfondo sia un corvo e rappresenti un ammonimento, il classico memento mori. Ipotesi che verrebbe confermata dalla pietra sempre sullo sfondo che è simile ad una pietra tombale. Meglio non addentrarsi oltre nel campo delle speculazioni, anche perchè, a smentire questa versione, c’è il dettaglio che sulla pietra di sfondo sono incise le iniziali dell’artista.
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"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)