L'ultima teoria sulla Sindone.
O...la piu straordinaria opera Realista di tutti i tempi,pare che persino Picasso si sia ispirato ad essa quando dipinse Guernica notoriamente la sindone dei tempi moderni.
Nel 1978 fu lo storico di Oxford Ian Wilson, ricorda la studiosa, il primo a sostenere la tesi che il misterioso «idolo» barbuto dei Templari fosse in realtà il telo rubato dalla cappella degli imperatori bizantini nel 1204, durante la quarta crociata, e che i Cavalieri l'avessero custodito in segreto. Ora Barbara Frale spiega di aver trovato «molti tasselli mancanti» a sostegno
Fonti inedite che spiegano anche le ragioni dell'adorazione e della segretezza. «I Templari si procurarono la sindone per scongiurare il rischio che il loro ordine subisse la stessa contaminazione ereticale che stava affliggendo gran parte della società cristiana al loro tempo: era il miglior antidoto contro tutte le eresie», scrive. «I catari e gli altri eretici affermavano che Cristo non aveva vero corpo umano né vero sangue, che non aveva mai sofferto la Passione, non era mai morto, non era risorto». Che l'avessero trafugata i Templari o fosse stata comprata, doveva rimanere celata: sui responsabili del saccheggio pendeva la scomunica di Papa Innocenzo III. Ma era una reliquia potente e ne valeva la pena: «L'umanità di Cristo che i catari dicevano immaginaria, si poteva invece vedere, toccare, baciare. Questo è qualcosa che per l'uomo del medioevo non aveva prezzo».
Daltronde si puo comprendere perchè cio avveniva,l'uomo del medioevo era terrorizato da quanto avveniva intorno a lui,non aveva nessun mezzo che gli permettesse di opporsi alle malattie,alla peste,al colera,alle carestie,alle tasse,alle sopraffazioni etc,la sua unica consolazione risiedeva in quel lenzuolo "sacro" dipinto con tecniche sofisticate da un ignoto artista di Costantinopoli,constatare,toccare con mano la sofferenza a cui si era "sottoposto" il cristo,il "salvavatore" (dolorismo cristicolo) rinforzava il senso di appartenenza secondo il motto popolare "mal comune mezzo gaudio" !
Ennesima riprova del fatto che gli artisti dovrebbero guardarsi bene da certe pratiche tecniche troppo sofisticate,i posteri di un medioevo prossimo venturo (...) potrebbero assumerle per rivelazioni divine e costruirvi sopra nuovi culti.
Templari e "sacra" Sindone sito
PRESENTAZIONE AL congresso del Comitato per il controllo del paranormale
«La Sindone? È un falso del Trecento»
Realizzato un clone del telo custodito a Torino. Obiettivo: dimostrare che poteva farlo un artigiano medioevale
MILANO - Un telo di lino, un professore di chimica e un po' di tecnologia. Ecco una Sindone nuova di zecca, a grandezza naturale, del tutto simile a quella custodita nel Duomo di Torino e venerata come sudario di Cristo. La prima però è stata fabbricata nel 2009 e sarà presentata dal chimico Luigi Garlaschelli dell'Università di Pavia al congresso del Cicap, Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale, ad Abano Terme dal 9 all'11 ottobre. Il suo obiettivo: dimostrare come sia possibile produrre una Sindone anche con tecnologie che erano disponibili a un bravo falsario del 1300. Un'operazione finanziata dalla Uaar, l'Unione degli atei e degli agnostici razionalisti. «Già a metà del Trecento il vescovo di Troyes, Henri de Poitiers, aveva detto che si trattava di un falso. E nel 1988 gli scienziati che hanno eseguito la datazione col carbonio 14 hanno confermato: si tratta di un artefatto di buona fattura di otto secoli fa» spiega il segretario nazionale della Uaar, Raffaele Carcano. Dopo la presentazione, la Sindone "fai-da-te" sarà esposta al pubblico.
LA STORIA - La Sacra Sindone è il lenzuolo nel quale, secondo la testimonianza dei Vangeli sinottici, Giuseppe D'Arimatea avvolse la salma di Gesù Cristo. Le prime testimonianze risalgono al 944 quando l'immagine, prima custodita in Turchia, venne trasferita a Costantinopoli ed esposta distesa. Nel 1353 diventa proprietà di Goffredo di Charny, quindi viene ceduta nel 1452 al duca di Savoia Ludovico il Generoso. Ammessa al rito liturgico da papa Giulio II nel 1506, è stata danneggiata da un incendio scoppiato nella sacrestia della cappella ducale di Chambery. Poi seguendo la dinastia Savoia, è stata portata a Nizza e a Vercelli, per poi tornare a Chambery nel 1561. Sedici anni dopo viene portata a Torino. Risale al 1973 la prima ostensione televisiva e a 1978 l'esposizione per ricordare il IV centenario del trasferimento del Sacro Sudario da Chambery a Torino. Alla morte di re Umberto II è stata donata dai Savoia alla Santa Sede. Ad aprile 1997, durante un incendio scoppiato in Duomo, il Sacro Lenzuolo è stato portato in salvo dai vigili del fuoco senza riportare alcun danno. Di recente la proprietà della Sindone è stata messa in discussione: secondo il professor Francesco Margiotta Broglio, autorevole studioso dei rapporti tra Stato e Chiesa, con l'entrata in vigore della Costituzione repubblicana (1º gennaio 1948) la Sindone è diventata proprietà dello Stato e il lascito testamentario di Umberto II è nullo. Tuttavia la Santa Sede potrebbe avere nel frattempo acquisito la proprietà della Sindone per usucapione. Sulla questione è stata presentata un'interrogazione parlamentare ma non c'è stata ancora una risposta del governo.
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