google6a3fa170c1192d09.html 100cosecosi 100cosecosi: Kodra l’anarchico

mercoledì 8 aprile 2009

Kodra l’anarchico

Kodra l’anarchico, pittore senza maestri

"....è l'artista che piu si incontrava nelle gallerie d'arte milanesi,da supporre che l'altissimo numero di litografie messe in commercio non fossero propriamente autentiche,non importa,kodra ha accompagnato la mia infanzia e la mia adolescenza con quiei suoi occhi a triangolo."


L’artista albanese è morto ieri ( Febbraio 2005) a Milano, sua città d’adozione

di Stefano Bucci
Corriere della sera it

«È il primitivo di una nuova civiltà»: così Paul Eluard aveva definito (sull’Unità nel lontano 1946) Ibrahim Shaban Likmetaj Kodra, ma per tutti era solo Kodra, il pittore d’origine albanese morto ieri mattina nella sua abitazione di Milano (i funerali dovrebbero svolgersi lunedì, fino a venerdì la salma rimarrà esposta nella sua casa, all’ultimo piano, di piazzale Lagosta 2).

Kodra era nato in Albania, nel villaggio di Ishmi, il 22 aprile 1918 da una famiglia di religione islamica: il padre era capitano di marina e il giovane Ibrahim era stato educato alla corte dell’allora re Zogu, distinguendosi anche nello sport. Tanto da diventare addirittura campione nazionale di lancio del disco. L’Albania (dove l’artista ha voluto essere sepolto) resterà un segno forte nella vita di Kodra. Anche se nell’autunno del 1938 Kodra sbarcherà in Italia con una borsa di studio per l’accademia di Brera, stabilendosi a Milano, dove poi sarebbe rimasto tutta la vita. Qui avrebbe seguito i corsi di Aldo Carpi, Carlo Carrà, Francesco Messina.

Nel dopoguerra partecipò ai movimenti artistici di Guernica (1945) e Linea (1947), sviluppando una pittura neocubista. Nel 1948 a Roma, in occasione della Conferenza internazionale della pace, avrebbe conosciuto Picasso, al quale continuò a ispirarsi anche in seguito. I suoi amici d’arte si chiamavano Cassinari, Morlotti, Manzù, Marini, Migneco, Dova. Artista in qualche modo anarchico e molto prolifico, forse fin troppo (almeno negli ultimi tempi), aveva affascinato persino Carlo Bo e le sue opere (dalle sculture alle tele, dai totem agli uomini armati di mitra, dai pesci alle vedute di Positano, dove visse per lunghi periodi e di cui diventò cittadino onorario) sono oggi sparse in tutti i musei del mondo, dai Musei Vaticani alle collezioni private di Svizzera, Francia, Stati Uniti o Australia. La sua ultima retrospettiva risale al 2003, nella Galleria nazionale della «sua» Tirana.

Ma la vita di Kodra è stata anche una vita costellata di aneddoti che ne mettono in luce (al di là dell’innegabile valore artistico) la sua umanità, la sua generosità, la sua ingenuità. Da quando nella Milano fascista era stato scelto, a nome di tutti i borsisti, per ringraziare Mussolini e lui, ignorante di italiano, aveva pronunciato un discorso in albanese tutto fatto solo di numeri. A quando Kodra (uno dei cui vezzi sarà quello di cercare di nascondere fino all’ultimo la propria data di nascita), nella trattoria delle mitiche sorelle Pirovini di Brera, aveva barattato il suo lunghissimo conto con la promessa di convertirsi, lui musulmano, al cattolicesimo: cosa che sarebbe effettivamente successa negli ultimi anni della sua vita.

1 commento:

  1. Mi era sconosciuto il fatto che lui fosse stato anche campione nazionale di lancio del disco. Lo conoscevo come pittore ma non come uno sportivo. Grazie per averlo postato!

    RispondiElimina

"Rifiutare di avere opinioni è un modo per non averle. Non è vero?" Luigi Pirandello (1867-1936)