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venerdì 2 dicembre 2011

OSCAR GIANNINO LA PUMMAROLA DOC ANTIFASCISTA E I FATTI NUDI E CRUDI ALLA STATALE

Da qualche giorno un gruppuscolo di finti studenti, orfani delle organizzazioni giovanili di ciò che fù Alleanza Nazionale, cercava di insinuarsi nelle facoltà milanesi per promuovere un incontro “culturale” presso la facoltà di Scienze Politiche.
Ogni qual volta hanno provato a palesarsi la reazione degli studenti è sempre stata netta: espulsi!
Ogni volta i loro volantini sono finiti nel cestino e in alcuni casi è pure capitato si trovassero loro malgrado a fare una doccia gelata fuori programma.
Per la giornata di oggi l’Assemblea di Scienze Politiche aveva indetto un presidio in facoltà a partire dalla mattinata e, in seguito ad un’assemblea promossa nella giornata di ieri, si sono uniti a loro il collettivo Labout (http://labout.org/home/?p=283#more-283) e altre realtà studentesche delle varie facoltà e delle scuole milanesi.
Verso le 14.30 si sono scorti in lontananza i famigerati fascisti: una trentina scarsa di personaggi dei quali i veri studenti erano meno di un terzo. Ad accompagnarli teneramente per mano alcuni “tutori” noti per la propensione all’uso del coltello di provenienza Curva Nord di S.Siro e altri ex esponenti Pdl in alcune amministrazioni locali note per la tolleranza e lo spiccato senso dell’accoglienza (come ad esempio la città di Opera, dove esponenti leghisti e aennini guidarono e promossero l’incendio di un campo rom).
Ma i veri capogita dell’allegra brigata erano, ancora una volta, Polizia e Carabinieri. Una cinquantina di agenti delle diverse armi, valentemente supportati dal personale Digos in forze, ha di fatto aperto la strada in una facoltà che altrimenti sarebbe stata fascio-repellente.
Ovviamente la spiegamento di forze non è stato di per sé sufficiente e i nostri eroi sono dovuti entrare con inganno da una porticina laterale, non prima però di aver ricevuto, nella figura di tale Oscar Giannino, uno dei due relatori dell’incontro, una salubre secchiata di pummarola doc, alimento il cui colore è da sempre esplicito sia dentro che fuori.
Rinchiusi quindi in un’aula, loro e solo loro, senza che vi fosse anche solo mezzo studente desideroso di avvicinarli e bloccando di fatto, con la loro maleodorante presenza, un’intera ala della facoltà presidiata dagli agenti della Digos in ogni accesso, i poveretti di Au se la sono suonata e cantata tra di loro, dimostrando che forse se facessero nel salotto di casa certi eventi sarebbe meglio per tutti.
In facoltà intanto il presidio antifascista coinvolgeva positivamente non solo gli attivisti e i militanti dei collettivi universitari ma anche un numero significativo di studenti alla prima esperienza o comunque solitamente non attivi nelle mobilitazioni.
Per ben due ore il presidio ha quindi di fatto accerchiato l’ala della facoltà abusivamente occupata dai fascisti sino a quando la Polizia, con la solita gentilezza e servilismo che li contraddistingue, ha fatto d’apripista un’altra volta, prima spingendo in malo modo gli antifascisti dentro la facoltà per liberare la strada e poi prendendo nuovamente per mano i teneri fascistelli per riaccompagnarli al nulla da cui arrivavano.
S’è così conclusa, con la solita difficoltà a camminare guardandosi le spalle e con la coda tra le gambe, l’eroica impresa degli ex giovani di governo. A dimostrazione della loro totale estraneità alla vita universitaria in qualunque sua forma: come corpo estraneo sotto scorta sono potuti entrare e allo stesso modo sono dovuti uscire. Per gli studenti di Scienze Politiche e delle altre facoltà presenti non resta quindi, dopo questo fastidioso diversivo, che tornare all’antifascismo declinato nella quotidianità, ovvero alle lotte per il diritto allo studio, contro la crisi, contro l’amento delle tasse, la precarietà, in difesa dei beni comuni a cominciare dai saperi.
 Dal sito Labout.org, sulla giornata di giovedì : Nessuno spazio ai fascisti in università


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